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Il tempo che mia madre impiegò per scattarci quella stramaledettissima foto sembrava non finisse mai, dannazione! -Bene, ragazzi, ho fatto. Siete semplicemente stupendi!- disse mia madre, evidentemente soddisfatta del suo lavoro -Adesso però vi devo proprio salutare, perché sono già in ritardo pazzesco-

-Ciao, mamma- la salutai, abbracciandola.

-Ciao, tesorino. Fai la brava e passa un buon Natale... sai cosa intendo, eh?- disse, facendomi l'occhiolino e ammiccando in direzione di Cole.

Assurdo, semplicemente, irrevocabilmente assurdo.

Mia madre che mi gettava tra le braccia di un emerito demente, conosciuto solo cinque minuti prima. E' vero che Cole si era presentato come il mio fidanzato, ma non poteva accettare una persona solo perché di bell'aspetto.

-Ah, quasi dimenticavo! Il tuo regalo di Natale- si ricordò, gettando una mano nella sua enorme borsa rossa ingombrante.

-Ecco qua. Guardalo quando sei in camera. Buon Natale, Lili- mi consegnò il piccolo pacchettino verde, circondato da uno spesso fiocco bianco e dorato.

Chissà cosa conteneva... -Grazie, mamma. Buon Natale anche a te- non avevo più niente da dire, ma poi ci ripensai: -Scusami mamma se per quest'anno non ti ho fatto niente, ma...- tentai di trovare una spiegazione giustificabile, ma lei mi precedette.

-Aaah, sciocchezze! Il tuo regalo per me è stato accettare di venire a studiare in questo fantastico posto e di esserti trovata un così bel ragazzo. Si vede da come ti guarda che è completamente cotto di te-Diceva sul serio?

Mi girai titubante verso Cole.

Sì, è vero. Mi stava guardando. Guardando intensamente, ma secondo me era uno sguardo più ossessivo, come se in mente avesse l'idea di possedermi come sua prossima preda, ma evitai di dirlo a mia madre.

Mi limitai ad annuire: -D'accordo mamma, se è questo è quello che vuoi...-

-Certo che è quello che voglio. La mia bambina felice, affiancata da un gran pezzo di ragazzo come quello, è il sogno di qualsiasi mamma, non trovi?- mi chiese, sorridente.

-Certo mamma, certo-

Se il tipo di "gran pezzo di ragazzo" come diceva lei, era uno come Cole, io, in quanto mamma, non sarei stata felice per nulla, ma sai, come si suol dire, i gusti son gusti. Salutai un'ultima volta mia madre e lo stesso fece Cole.

-Mi raccomando ragazzo mio, prenditi cura del mio bocciolo, intesi?-

-Certo Taylor, non la deluderò-

-Bene, vedo che ci siamo capiti. Buon Natale, ragazzi. Ciao!- ci salutò con la mano, fino a scomparire dai nostri occhi.

-Cole Sprouse! Io. Ti. Ammazzo. Lo sai, vero?- gli puntai un dito contro, più incazzata che mai.

-Oh no, in realtà non vorresti- disse, afferrandomi il dito.

-E' il mio più grande desiderio in questo preciso instante, se ti interessa!- tuonai, strattonando la mano e liberandomi dalla sua presa.

Non gli concessi nemmeno il tempo di rispondere: -Come ti è venuto in mente di dire a mia madre che sei il mio fidanzato, deficiente!-

-Bè, non sapevo come presentarmi e quindi...-

-Non sapevo come presentarmi, ma sentitelo!- ripetei, facendogli il verso.

Questa volta lo avrei conciato per le feste... come si meritava!

-Ma finiscila di abbaiare, che ti è piaciuto, e ringraziami piuttosto- disse con voce sensuale.

Maledetto lui e la sua voce!

-Pure? Quindi adesso dovrei anche ringraziarti?-

Ero completamente allibita.

-Si- fece lui, avvicinandosi un po'... Un po' troppo.

-E... e per cosa?- il battito cardiaco stava iniziando di nuovo a salire per tutta quella vicinanza.

I miei occhi si fermarono a fissare le sue labbra.

Errore!

Che labbra incredibili e terribilmente morbide aveva... -Mi devi ringraziare per questo-

-P-per questo?- le parole mi uscirono a malapena.

-Esatto, Reinhart-

E le sue labbra furono di nuovo sulle mie. Non potevo farci niente,Cole era letteralmente irresistibile.

Le sue labbra erano irresistibili e io ero solo un semplice burattino, caduto malamente nelle sue grinfie.

-Basta Cole, siamo nella hall, ci potrebbero vedere- mi allontanai dal tutto quel ben di dio, mettendo fine al nostro momento di passione.

-Vero. Forse è meglio se ci spostiamo in camera tua...-

Che aveva appena detto?

-No, forse è meglio...-

-Paura, Reinhart? Come al tuo solito?- mi punzecchiò, circondandomi la vita e avvicinandomi a sè.

-No, Cole...-

Dovevo assolutamente liberarmi da quella situazione fastidiosa. In quei giorni ero riuscita a stargli lontano e dovevo continuare a mantenere questo nuovo andazzo. Era meglio per tutti, soprattutto per me. Ma, per quanto riguardava Cole, non accennava minimamente a gettare la spugna.

-No? A me invece sembrerebbe una bella idea- ammise, tuffando il viso nell'incavo del mio collo e inalando il mio profumo -Mi correggo... Bellissima idea-

Santo cielo. Averlo così vicino non aiutava!

-Ehi Cole!- Charles richiamò l'attenzione dell'amico, avvicinandosi verso di noi.

Sì, grazie a Dio, sì!

Grazie Charles. Per quel piccolo salvataggio, gli sarei stata segretamente debitrice.

-Charles...- Nella maniera in cui accolse il suo amico, Cole non sembrava felice quanto me.

-Ciao, Lili... Ho interrotto qualcosa?- domandò Charles, piuttosto in imbarazzo.

-Sì, in effetti...- iniziò Cole, ma fui ben felice di mettergli i bastoni tra le ruote per liberarmi una volte per tutte di lui.

-No, Charles. Cole se ne stava giusto andando. Vero?- un sorrisetto bastardo affiorò sulle mie labbra, mentre mi rivolgevo a Cole.

Ora vediamo chi la passa liscia, pensai. Cole rimase interdetto e così non ebbe nemmeno il tempo di ribattere.

-Amico, mi dovresti dare una mano per organizzare il Gioco delle Pazzie giù, nel seminterrato. Puoi venire?-

-Certo, Charles. Arrivo tra un minuto- rispose Cole.

Ma prima di andarsene non potè fare a meno di stuzzicarmi: -Con te non ho ancora finito. Ci vediamo dopo- mi sibilò all'orecchio.

Alzai le sopracciglia e sorrisi. Adesso avevo vinto io.

Cole voleva la guerra? E guerra sia.



Il mio pensiero costante- Lili e ColeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora