41.

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-Provamelo-

Provarglielo? E come, scusa?

Di certo non mi sarei spogliata davanti a lui, se era questo che intendeva.

Ma avevo un altro modo, che ormai aveva preso spazio nella mia mente contorta.

-D'accordo- marcai bene quella parola di consenso con voce suadente.

-Mmmh, vedo che iniziamo a capirci, noi due- Sembrava stupito dalla mia reazione.

Bravo Cole, continua a fare lo sbruffone.

Ora ti faccio vedere io!

-Sembrerebbe proprio di sì-

Lo guardai dritto negli occhi, mordendomi il labbro inferiore. Sapevo che ai suoi occhi apparivo terribilmente sexy, lo capivo dal suo sguardo.

Iniziai a giocherellare con il colletto della sua maglietta, mentre cercai di aggrapparmi al suo corpo, intrecciando le mie gambe intorno alla sua vita. Senza esitare, Cole mi alzò e mi adagiò contro il muro con violenza.

Appena poggiò le sue labbra sulle mie, iniziò un terribile gioco, dove le nostre lingue non smettevano mai di cercarsi. Le sue mani indugiarono sui miei fianchi, fino ad inoltrarsi sotto il tessuto del mio pigiama, andando a sfiorare la mia pelle nuda.

A quel tocco, ebbi un sussulto.

Ok, non me lo sarei aspettato.

Ma, d'altra parte, da uno come Cole ci si doveva aspettare di tutto, no?

Percepivo le sue mani che percorrevano tutto il mio corpo, provocandomi brividi di fuoco.

Cazzo, non pensavo che si potessero provare delle emozioni così forti, ma allo stesso tempo così contrastanti. Cole iniziò a giocherellare con il gancetto del mio reggiseno e io avvampai violentemente, irrigidendomi fino alla punta dei piedi.

-Che c'è?- la voce roca di Cole giunse fino al mio orecchio sinistro.

-Niente... Perché?-

"Niente?! Ti sta per venire un infarto, stupida! Non sei ancora pronta!"

Forse una volta ogni tanto la mia vocina aveva ragione.

-Sei troppo tesa Reinhart... Forse è meglio se ci spostiamo...-

Spostiamo? E dove?

Non ebbi il tempo di replicare, che venni scaraventata sul mio letto. Cole si posizionò sopra di me e riprese a baciarmi il collo con più avidità.

Voleva mangiarmi, per caso?

Con due rapidi movimenti, mi tolse il sopra del pigiamo rosso che indossavo per dormire e lo scaraventò in un punto indefinito della stanza.

Si vedeva che era esperto, che per lui non era la prima volta. Ma, se era per questo, nemmeno per me. Solo che il mio primo approccio non era stato dei migliori.

Anzi, si era rivelato un vero incubo.

Cole restò per qualche minuto a contemplare il mio reggiseno verde, semplice e senza troppi gingilli.

Sul viso, si dipinse un'espressione ricca di desiderio.

-Sei bellissima- sussurrò contro il mio orecchio.

Conoscevo troppo bene quello sguardo e capii che la situazione mi stava sfuggendo di mano.

Volevo solo dargli una lezione, fargli capire che non mi poteva comandare, ma non così.

Mi sentivo ancora una stupida bambina.

Mi vergognavo di me stessa, del mio corpo.

Non ero pronta, proprio per niente.

Mentre Cole non smetteva di stuzzicarmi, le immagini del mio passato mi offuscarono la mente. No!

Ma, con mio grande stupore, prima che potessi fare qualsiasi cosa, Cole smise di baciarmi e si alzò, allontanandosi da me.

-Non sono stupido, Reinhart. Che cosa volevi dimostrare, che riesci a ingannarmi?- disse con un sorriso malizioso dipinto sulle labbra perfette e gonfie per i troppi baci.

Dio che figure... Aveva capito che volevo solo dimostrargli che non poteva avere sempre il completo possesso di ogni situazione. Che stupida che ero stata!

Come mi era venuta in mente di fare una cosa del genere?

Soprattutto dopo tutto quello che avevo passato.

Eppure conoscevo bene la lezione, cazzo!

Svegliati Lili, basta giocare!

-Io...-

Volevo dirgli tutto, confidargli i miei segreti e le mie paure, proprio come lui aveva fatto con me, ma in quel momento le parole mi rimasero impigliate in gola, formando un grande groppo, incapace di farmi parlare.

-Forse è meglio se ti rimetti il pigiama. Non vorrai mica prenderti un raffreddore, vero Reinhart?-

Mi ripresi in fretta dallo stato di trance in cui ero caduta, irritandomi immensamente per la sua stupida battuta.

-Buonanotte, tesoro- mi fece l'occhiolino e se ne andò, chiudendo la porta alle sue spalle e lasciandomi letteralmente a bocca aperta.

Che diamine mi era preso, maledizione!

Guardai la mia sveglia che segnava le 03.17

Fantastico, l'indomani mattina sarei stata perfetta per partecipare a un provino per un film di zombie.

Mi avrebbero presa sicuramente, pensai imbronciata.

Recuperai il mio pigiama preferito e mi raggomitolai in mezzo alle calde coperte del letto.

Sentivo ancora il suo sapore sulla mia bocca e il suo irresistibile profumo addosso.

Ancora una volta, Cole si era dichiarato vincitore

Il mio pensiero costante- Lili e ColeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora