125.

967 44 11
                                    

-Ciao, Erika- Ah, la conosceva... -Senti, mi chiedevo se potevi darmi ripetizioni di biologia, perché, sul serio Cole, non ci capisco niente- chiese, giocando con gli occhi e non smettendo di fissare Cole nemmeno per un attimo.

Ma si rendeva conto di quanto era stupida? Per favore, qualcuno glielo dica!

Prima di rispondere, Cole si voltò verso di me come se volesse avere la risposta.

Alzai un sopracciglio con le braccia conserte.

Lui sorrise e, dopo essersi voltato nuovamente verso la Gallina Bionda, disse: -Certo, con piacere- Scusa?!

-Va bene! Allora ti chiamo io per decidere il giorno-

La voce squillante della Gallina Bionda mi procurò una violenta sfitta alla testa.

Accidenti a te!

-D'accordo. Ciao, Erika-

-Ciao, Cole- lo salutò mordendosi il labbro e provocando un conato di vomito alla sottoscritta.

Santo cielo... Sono imbarazzata per lei, pensai.

Misi una mano davanti alla bocca e feci finta di vomitare.

Che situazione assurda... -Qualcosa non va, Reinhart?-

Chi, io?

-Certo che no, Sprouse- marcai quell'ultima parola per enfatizzarla maggiormente.

Dentro di me stavo ribollendo di rabbia, fastidio e un'insolita gelosia.

-Dalla tua faccia non sembrerebbe- puntualizzò, mettendomi due dita sotto il mento e alzandomelo fino a quando non ebbi i miei occhi fissi nei suoi.

Stavo per dirgliene quattro, quando la mia attenzione venne catturata dal cellulare che squillava nella tasca dei jeans. Anche Cole se ne accorse e mi lasciò andare. Guardai il display.

Hart.

-Chi è?- Cole allungò il collo per sbirciare il mio telefono. Il suo sguardo era fisso sul display, mentre io mi accingevo a rispondere.

-Ciao... Hart- dissi quel nome e guardai Cole dritto negli occhi, che divennero subito cupi, mentre i sopraccigli, con un movimento repentino, divennero vicinissimi. Con la bocca serrata e la fronte corrugata, non smetteva di fissarmi.

-Lili! Finalmente sento la tua voce-

-Si... ehmm, scusami per...-

-Fa niente. Dimmi, che fai stasera?- Che facevo? Niente, morivo di fame.

-Niente, perché?-

-Sono solo e mi chiedevo se volessi venire a cena con me- Accetta Lili, accetta!

No Lili, no!

Mio Dio, avevo il diavolo e l'angioletto ai lati delle spalle.

Che dovevo fare?

-Ehmm...- balbettai.

Mi guardai i piedi e un secondo dopo vidi Cole che faceva gli occhi dolci a una sua compagna di corso. A questo punto tutti i miei dubbi svanirono.

-Accetto-

-Fantastico, ti passo a prendere tra cinque minuti. Fatti trovare pronta-

-D'accordo, a dopo-

Misi fine alla telefonata, mentre Cole si era già avvicinato, imprigionando il mio polso nella sua stretta serrata.

-Lasciami- ringhiai.

-Che voleva Delton?- Il suo tono non era più scherzoso, nè divertito. Dai suoi occhi traspariva terrore e rabbia. Tanta rabbia.

Il mio pensiero costante- Lili e ColeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora