138.

1K 35 0
                                    

-Hai fatto la valigia- constatò, lanciando uno sguardo fugace al mio letto su cui erano poggiati gli ultimi vestiti che avrei dovuto portarmi dietro.

-Già- feci, raggiungendolo.

-Mi mancherai-

Che dolce. Certe volte avrei voluto davvero prenderlo a schiaffi e pugni, ma talvolta sapeva comportarsi da vero gentiluomo.

-Anche tu-

Lui si girò e mi inchiodò con quel suo sguardo verde, che mi accecava ogni qualvolta lo guardassi.

Dopo un lungo silenzio, Cole si avvicinò nuovamente a me, ma questa volta mi prese solo per mano.

Non dissi niente, nè opposi resistenza. Mi feci condurre fino al letto e insieme ci sdraiammo, accoccolandoci l'uno accanto all'altro.

-Sarà diverso quando tornerai?- sospirò, lo sguardo rivolto verso il soffitto -Tra noi, intendo- Gli accarezzai ripetutamente il petto. -Non lo so-

Lui non smetteva di giocare con i miei capelli e io stavo così bene che pensai di rimanere così, in quella stanza, avvinghiata a lui, per il resto dei miei giorni.

-Fammi un favore- Cole si irrigidì. -Spara-

-Chiamami quando hai finito la gara, lunedì-

Lui sorrise e mi diede un piccolo bacio sulle labbra.

-Certo-

***

Cole.

Damien era stato il mio allenatore da sempre e non mi sembrava ancora vero che l'indomani avrei partecipato alla gara del campionato. Gli iscritti erano circa centocinquanta, il numero più alto raggiunto negli ultimi anni.

Ero consapevole che il campionato di sci che si teneva nel nostro paese era uno dei più importanti degli Stati Uniti , ma non pensavo che saremmo arrivati a una cifra così alta. La mia adrenalina non smetteva di salire e non vedevo l'ora di sfrecciare tra i paletti alla velocità della luce.

Lo slalom era stata da sempre la gara perfetta per me, nessuno in paese riusciva a battermi. Ma questa volta non sarebbe stata una piccola vittoria, bensì un grandissimo trionfo. Ne ero sicuro.

-Ottimo tempo, Cole. Bravo, ragazzo- Damien mi diede una pacca sulla spalla in segno di approvazione senza smettere di sorridere.

Anche lui era felice che fossi tornato alla riscossa e io gli dovevo tutto. D'altronde, era stato il motore di tutti i miei successi passati.

-Grazie, coach- risposi, pieno di soddisfazione.

-Dai, vai a fare un'ultima prova per scaricare i nervi. Per me sei pronto-

Dopo avermi dato gli ultimi consigli, salutai Damien e mi avviai a prendere la seggiovia per arrivare in cima alla mia pista nera preferita.

Erano le quattro e mezzo e gli impianti avrebbero chiuso alle cinque, quindi avevo mezz'ora per divertirmi come si doveva.

Arrivato in cima, trovai solamente qualche ragazzo della mia età che, come me, faceva le ultime prove.

Mi diressi all'inizio e, con grande felicità, mi accorsi che era completamente deserta. Non c'era nessuno.

Ok, possiamo dare spettacolo, Sprouse, mi incitai silenziosamente.

Presi un gran respiro e mi precipitai a tutta velocità sulla pista, curvando con grande facilità e facendo qualche salto quando mi imbattevo in cunette più alte.

Wow, mi sentivo così bene solo quando sciavo... e quando stavo con Lili.

I miei pensieri volarono subito a lei e mi domandai se era già arrivata a New York.

Conclusi la mia lunga sciata giusto in tempo per prendere l'ultima cabinovia che mi avrebbe riportato al college e abbandonai la pista con il sorriso dipinto in volto.

Il mio pensiero costante- Lili e ColeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora