68.

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Continuai a guardarlo e a farmi cullare dalle sue braccia.

Cole Sprouse mi aveva appena detto che mi amava.

Lui amava me.

Non riuscivo a capacitarmene. In fondo, era lui che negli anni passati aveva cambiato ragazza ogni giorno. Lui che aveva più esperienza di me. Lui che aveva baciato le ragazze più belle del college.

Io invece... Non avevo affatto esperienza; lui era stato il mio primo bacio e non avevo mai scambiato più di tre parole con un altro ragazzo senza balbettare o rendermi ridicola. Ero davvero un caso disperato, ma nonostante questo Cole Sprouse aveva scelto me. Me, la ragazza studiosa e riservata che adorava crogiolarsi davanti alla TV a vedere i film di di Harry Potter e i cartoni Disney per bambini. Mentre pensavo, mi venne in mente un'idea.

-Balliamo?-

Cole si mise a ridere. -Vuoi ballare?- chiese sorpreso, ma senza smettere di sorridere.

-Sì. Qui, ora-

-Mmmh, questo 'qui, ora' mi fa venire in mente la sera che mi hai chiesto di... -

Lo interruppi subito.

Ricordai all'istante ciò che gli avevo chiesto quella sera e provai un imbarazzo colossale.

-Ti prego, non dire una parola di più- dissi, abbassando gli occhi.

-Eddai, eri talmente sexy... - mi fece ricordare, prendendomi il mento tra le sue dita lunghissime.

-Ma è così imbarazzante parlarne con te... - ammisi.

-Se ti imbarazza tanto non ne parliamo più, ma un giorno torneremo sull'argomento- Mmh, questa frase mi piaceva. Non so perchè, ma mi piaceva eccome.

-Ok, ma ora voglio ballare con te-

-Giusto. Allora cerchiamo di mettere una canzone che sia alla nostra altezza-

Cole si allontanò da me, avvicinandosi al vinile in legno che si trovava sopra un bellissimo mobile, anch'esso in legno.

Iniziò a ispezionare alcuni dischi, alla fine ne scelse uno e lo inserì nel vinile.

Poi tornò da me.

-Secondo me questa ti potrebbe piacere-

Mi circondò con le sue possenti braccia, mentre la casa si stava riempiendo delle note di Always, di Bon Jovi che conoscevo così bene.

-Ma come...?- avrei voluto chiedergli come faceva a sapere persino i miei gusti musicali, ma mi zittì subito con un rapido bacio.

-Mettimi le braccia intorno al collo e balla con me,Lili Reinhart-

-Come desideri, Cole Sprouse- sorrisi e feci come mi aveva detto.

Iniziammo a dondolarci seguendo il ritmo di quella canzone così bella, che avrei ascoltato all'infinito.

Quante volte avevo sognato un momento così, dove mi ero immaginata a fianco di un ragazzo? Tante.

E adesso stava capitando proprio a me. Non riuscivo a smettere di sorridere.

Poggiai la guancia sul suo petto e mi abbandonai completamente, senza pensare più a niente. Dopo un po', Cole fu il primo a interrompere quel silenzio così magico e a parlare: -Lili, non so come dirtelo, ma... la canzone è finita da un po'... - disse, mettendosi a ridere.

-Allora cambia canzone e balla un altro po' con me-

-Lili, stai mettendo alla prova le mie straordinarie doti di ballerino-

-Ah sì?- chiesi, alzando un sopracciglio.

Lui annuì divertito.

-Bè, allora dimostrami queste tue doti segrete- Mentre stavo dicendo ciò, mi venne in mente un'altra idea -Metti una canzone più movimentata, ora-

-Mmh, la cosa si fa eccitante- disse, passandosi la lingua sulle labbra.

-Puo' darsi- lo provocai.

Passammo il resto della serata a ballare tutti i dischi che aveva in casa, partendo dalle colonne sonore dei film più famosi, arrivando fino alle vecchie canzoni di un tempo. Dovevo ammettere che Lili era assolutamente un ottimo ballerino, non mi potevo di certo lamentare. Era un piacere ballare con lui. Ballammo tante, tante canzoni, ma la nostra rimase comunque Always di Bon Jovi.

Quella, sarebbe stata nostra per sempre.

Finito di ballare, ci appisolammo davanti al mega televisore che era in sala per farci una lunga maratona di film: horror, strappalacrime, romantici, cartoni animati (bè, quelli di certo non potevano mancare).

Cole era disteso sull'enorme divano bianco e io ero accoccolata tra le sue braccia, che mi facevano sentire al sicuro.

Patatine, ciambelle, gelato, noccioline e pop-corn finirono subito dentro le nostre pance.

Era divertente stare con Cole: sapeva sempre cosa dire, non mi metteva mai in imbarazzo e io mi trovavo a mio agio.

La risata di Cole mi risvegliò dai miei pensieri: stavamo guardando Bianca e Bernie nella terra dei canguri e il koala aveva appena detto a Frank che sarebbe uscito dalla gabbia come una borsa.

Ancora non ci credevo: il mio fidanzato aveva appena riso guardando un cartone animato?

Ma io era veramente la donna più fortunata del mondo, cazzo!

-Non ci posso credere che alla mia ragazza piacciano i cartoni animati... sei una grande, tesoro!- esclamò Cole. Oddio, aveva appena detto la mia ragazza?

Allora... anche per lui... noi...

Il mio pensiero costante- Lili e ColeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora