47.

1.3K 50 7
                                    

Erano ormai tre giorni che girovagavo per il college come un fantasma senza meta. Dopo quel pomeriggio, non ebbi più nessun contatto con Cole. Non che lui non mi avesse cercata, anzi ogni santo giorno cercava in tutti i modi di farmi parlare e di aiutarmi, ma io continuavo a respingerlo. Intorno a me, mi ero costruita una specie di barriera, tenendo alla larga tutti, persino Mads, che non si capacitava del mio strano comportamento.

-Perché ti comporti così? Abbiamo fatto qualcosa di male?- mi ripeteva tutti i giorni.

-No, Mads. Non è niente, sono solo un po' giù, tranquilla- e questa era la mia solita, monotona risposta di sempre.

Mi sentivo depressa e l'arrivo delle vacanze di Natale non mi aiutava di certo. Mia mamma sarebbe partita per Vienna, perché la zia l'aveva pregata di andare assolutamente a trovarla. Io, che di Vienna non volevo nemmeno sentir parlare, ero costretta a rimanere imprigionata al college, sola e immersa nei miei pensieri più oscuri. Mi stavo preparando per andare a fare colazione, quando sentii squillare il mio cellulare.

Mamma.

Oddio, e adesso che cosa si era inventata per convincermi a partire con lei? Risposi controvoglia: -Mamma?-

-Buongiorno, tesoro. Ti disturbo?- lo chiedeva sempre, ma in verità non gliene importava più di tanto. Se aveva bisogno di chiamarmi, chiamava senza farsi troppi scrupoli. Quella, era solo una domanda di rito.

-No, mamma. Dimmi tutto-

-Non hai ripensato che forse potresti venire con me dalla zia, a Vienna?- Ci risiamo.

-No, mamma. Ne abbiamo già parlato, conosci la risposta-

Sentii sospirare dall'altra parte della cornetta.

Mi dispiaceva mandarla da sola, ma non avrei agguantato un altro Natale in compagnia di zia Molly, che non esitava ogni singolo momento a chiedermi se avevo il ragazzo o altre cose scoccianti -D'accordo tesoro. D'altra parte, non ti posso costringere-

-Giusto- le feci notare.

-Però, gli auguri di Natale alla mia bambina li voglio fare, quindi sabato pomeriggio verrò a trovarti-

Oh santa madonna.

-Non ti preoccupare, sarò solo di passaggio. Ma, ti devo dare una cosa- Sembrava che mi leggesse nel pensiero.

-Che cosa?- Adesso però ero curiosa.

E' una sorpresa. Dai, vai a prepararti, abbiamo già parlato abbastanza. Ciao, tesoro-

-Ciao, mamma-

Misi fine alla telefonata e finii di prepararmi.

Indossai un pesante maglione a collo alto di lana verde e dei jeans. Stivali ai piedi e zaino in spalla.

Arrivai in mensa e notai che Mads stava facendo colazione con Charles e Cole.

No, non avevo assolutamente voglia. Decisi di far finta di nulla e presi posto in un piccolo tavolo, lontano da loro. Afferrai una brioche dal tavolo e ordinai una bella cioccolata calda. Sicuramente mi avrebbe rimesso un po' di buon umore.

***

Cole.

Ero in ritardo pazzesco, così mi fiondai velocemente in mensa. Con mio grande dispiacere trovai Charles e Madelaine che facevano colazione al solito posto. Da soli. Di Lili, nemmeno l'ombra. Erano quasi quattro giorni che non si faceva più viva.

O meglio, non si faceva più avvicinare da nessuno. Nemmeno da Mads, che era la sua migliore amica.

Era diventata strana tutto insieme, all'improvviso, dopo quel terribile pomeriggio passato in camera mia a fare la relazione del libro, che avremmo dovuto consegnare a breve.

Erano ormai giorni che cercavo in tutti i modi di aiutarla e di parlare con lei, risolvere qualche problema che si era creato senza che io me ne accorgessi, ma Lili continuava a respingermi.

Sembrava essersi chiusa in se stessa e non voleva aiuto da nessuno, tanto meno da me.

Dovevo assolutamente trovare un modo per spezzare questa corazza che si era costruita intorno.

Non poteva continuare così, doveva darsi una regolata. Anche perché mi mancava troppo la Lili di prima, quella sempre incazzata e infastidita dai miei modi di fare, cazzo!

-Ciao- salutai Charles e Madelaine con un cenno della mano.

-Ehi, Cole- mi rispose Mads, sorridendo.

-Vieni a sederti, amico- mi invitò Charles.

-Lei dov'è?- chiesi subito a Mads.

Ogni giorno la stressavo con la stessa identica domanda, ma non potevo non chiedere dov'era o se stava bene. Per me, Lili stava diventando sempre più importante. Non mi era mai importato così tanto di una semplice ragazza. Ma il fatto era che lei non era semplice. Era straordinaria.

-Eccola- rispose Charles, indicando una ragazza bellissima che in quel momento stava entrando in mensa: Lili.

Quella mattina indossava dei jeans chiari strettissimi, che facevano risaltare le sue gambe, e un enorme maglione verde che lasciava spazio all'immaginazione. La fissai e pensai a tutto il ben di dio che nascondeva sotto quel maglione così ingombrante. Dio, quanto la desideravo. Stava diventando una droga: pericolosa.

-Se continuerai a guardarla in quel modo, sparirà- scherzò Charles. Bastardo, pensai.

-Non la guardo in nessun modo-

-Vuoi dire come se fossi un cane che sta sbavando dietro all'osso?- Mads rise fortemente alla battuta di Charles.

-Davvero divertente- li canzonai.

-Eddai, amico. Vacci a parlare, cristo!- disse, colpendomi la spalla.

-Non è così semplice... In questi ultimi giorni, non parla più nemmeno con me. E' diventata intrattabile. Sta sempre zitta e non scherza mai. Cerco di farla ridere, ma è praticamente impossibile. Ormai viaggia tra le lezioni di sci e lo studio, basta- si intromise Mads.

-Allora cerchiamo di riportare la vecchia Lili in vita- propose Charles, guardandomi.

-Pensi che non c'abbia già provato? Mi respinge e finchè la settimana non sarà finita, non posso nemmeno provare con le lezioni di sci. Ti ricordo che sono stato sospeso per una settimana intera- La cosa mi bruciava ancora, ma ero riuscito ad accettarlo. Tanto da lunedì Hart si sarebbe finalmente levato dai coglioni.

-Sabato sera organizzano il Gioco delle Pazzie nel seminterrato. Perché non le proponi di venire, magari si svagherebbe un po'-

Mi ero dimenticato che Charles aveva sempre avuto delle ottime idee.

-Giustooo! Bravissimo amore mio, oggi le parlerò subito, non temete. Finchè non l'avrò convinta, non la lascerò in pace, fidatevi di me- disse Mads, schiacciandoci un occhio.

-Va bene, ci sto- accettai.

-Ma... giusto per sapere, che cosa sarebbe questo Gioco delle Pazzie?- chiese Mads curiosa.

-Niente che ti possa interessare, tesoro- rispose Charles.

-Eddaiii!- Mads iniziò a supplicare il mio amico, ricoprendolo di baci.

-D'accordo, vi lascio alle vostre smancerie- li salutai e mi diressi in camera per recuperare lo zaino.

Il mio pensiero costante- Lili e ColeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora