Ho sempre definito questa "storia" mia quanto vostra perché è così, io scrivo le os ma è solo grazie a voi se non ho abbandonato questo progetto. Una volta ho detto di voler dare spazio anche a chi vuole scrivere ma non vuole pubblicare per conto suo ed è quello che farò oggi, spero vi piaccia quanto è piaciuta a me.
Non sapeva nemmeno se sarebbe riuscito a guardare più negli occhi il ragazzo con cui era cresciuto, di cui era innamorato, che con nonchalance gli aveva appena detto di aver perso la verginità con una loro amica.
Non parlarono per il resto del pomeriggio, Remus non sembrava dotato di lingua ed il moro era troppo impegnato a vincere ogni partita a cui partecipava. La sera, sul tardi, quando Sirius era ormai a casa sua da ore, il castano scoppiò in un pianto liberatorio.
E adesso?
Gli si bloccava il battito ogni volta che il migliore amico si baciava con qualcuno che non fosse lui, e adesso?
Era morto.
Adesso un cazzo, Remus Lupin non era altro che un mucchietto di ossa e pelle sfregiata, vuoto.
Ma chi cazzo era quel coglione che lo riduceva così?
Ma perché doveva capitare proprio a lui?
Si addormentò così, tra le lacrime, j libri e i pensieri.
Il giorno dopo fu uno strazio, come quello dopo ancora, e anche come la settimana successiva, e i mesi ed i trimestri.
Un giorno Remus scoprì il migliore amico baciarsi con un ragazzo del terzo anno. Pianse fino a credere di non avere più seriamente liquidi in corpo.
Perché quello e non lui?
E adesso?
Remus non capiva, soffriva, ma non voleva farlo a vedere.
Scrisse milioni di lettere, destinate tutte a quel moro stupido.
Le conservava nel bauletto che aveva fatto all'asilo, ed ogni tanto le rileggeva e le correggeva, quasi come se avesse dovuto spedirle o farle leggere.
Un giorno a scuola ci fu una sparatoria, ventinove morti.
Sirius non poteva credevi, il suo migliore amico era morto.
E lui non poteva farci un cazzo.
Non c'era più, così.
Puff.
E passavano gli anni, ma Sirius era ancora in quell'angolo della mensa a sorreggere la testa del migliore amico, al labbro un rivolo di sangue e gli occhi pieni di terrore.
Un giorno gli capitò di entrare nella sua stanza.
Vide le lettere sparse sul letto, sul pavimento , alcune nel bauletto, altre sotto la scrivania, le prese, le lesse.
E adesso?
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365//Wolfstar
FanfictionUna wolfstar al giorno toglie il medico di torno (o almeno si spera) Idea presa da "365 sterek"