Beccatevi il capitoli di riserva, scritto da Adina, perché ho tutta la genetica da studiare.
Kill me now«...E quindi come funziona?» chiese Sirius, osservando quello strano oggetto babbano in camera di Remus. I quattro ragazzi si trovavano tutti in casa Lupin per le vacanze di Natale e i tre purosangue non smettevano di stupirsi degli oggetti babbani. Il giovane che per anni aveva vissuto in casa Black, in particolare, pareva un bambino in un negozio di caramelle.
«Beh, tu premi questo bottoncino qui- disse indicandolo- e puoi scrivere, senza dover continuamente intingete la piuma nel calamaio. Si chiama penna» gli rispose l'amico.
«Wow... E... E questo?» domandò Paut, dopo essersi brevemente guardato attorno.
«Questo-disse Moony ridacchiando-è il giocattolo della mia cuginetta. Serve ad insegnare ai bambini le lettere e i numeri. Guardate, spostate questo bottoncino qui-e i tre amici, da veri Grifondoro, fecero un salto dallo spavento quando partì un'allegra musichetta-per accenderlo. Dopodiché, grazie a delle batterie-e mostrò loro una pila-farà suoni diversi in base a ciò che premerete.»
Remus passo un quarto d'ora buono a guardare i ragazzi giocare con quel giochetto da neonati come se non avessero 14 anni, bensì 2, e nel frattempo ridacchiava sotto i baffi. Dopo un po' Peter parve riscuotersi e ripartì con il ‘gioco’ principale: ovvero scoprire il nome e la funzione del numero più grande possibile di oggetti babbani che stanziavano nella casa dei Lupin.
«Quello cos'è?»
«Quale, Pete?» chiese Remus, avvicinandosi a sua volta alla finestra
«Quella specie di forchetta gigante appoggiata all'albero in giardino»
«Vedi te se Wormy non andava a cercare qualcosa legato al cibo?» ridacchiò Sirius, subito seguito da Jamie.
«Quello è un rastrello-disse Moony, scuotendo la testa alla battuta del suo ragazzo e all'imbarazzo dell'amico-serve per ammucchiare le foglie che cadono dagli alberi o l'erba appena tagliata. Poi questi mucchi vengono raccolti in dei sacchi e buttati via, oppure vengono bruciati sul posto. Più tardi lo vedrai all'opera e il nostro caro Paddy avrà l'onore di utilizzarlo, dato che la sua forma canina ha avuto la brillante idea di saltare nel mucchio di foglie, sparpagliandole per tutto il giardino...» e qui fu il turno del giovane Black di arrossire.
Continuarono così per un bel po', finché non si accorsero che c'era qualcosa di innaturale: Sirius Orion Black III era in silenzio da troppo. Il padrone di casa, preoccupato, si girò verso la sua direzione, subito imitato dagli amici. Lo trovarono incantato, davanti ad uno strano oggetto di legno con delle corde.
«Remmie... Non sarà mica...» chiese il moro, pensando alle band babbane che il suo ragazzo gli aveva fatto conoscere.
«Sì Sir, è una chitarra. Una chitarra acustica, per la precisione. ...vorresti provarla?» aggiunse, di fronte allo sguardo sognante dell'altro.
Padfoot si girò a guardarlo di colpo, tanto che il castano temette gli si potesse staccare la testa. «Davvero posso? Davvero davvero?! Oh ti amo Moony, ti amo con tutto il mio cuore!» esclamò, saltando in braccio al fidanzato con un entusiasmo che, già grande e incontenibile di suo, era aumentato da quando si era trasformato in cane per la prima volta. Remus, preso alla sprovvista, prese Paut con un braccio e tentò di mantenere l'equilibrio attaccandosi a Prongs, ma fallendo miseramente, cadendo così nel letto portandosi dietro entrambi i malandrini, sotto lo sguardo stupito di Peter. Ci furono almeno 30 secondi di silenzio, poi James scoppiò a ridere come se fosse la cosa più comica che gli fosse mai capitata nella vita, subito seguito dal degno compare, mentre i due malandrini più tranquilli tentavano ancora di capire che diavolo fosse successo. Ci volle qualche istante perché tutti si riprendessero, poi Remus riuscì a districarsi da quel groviglio di corpi e prese la chitarra. Suonò Demons degli Imagine Dragons e poi tentò di insegnare agli amici qualcosa. Chiaramente Potter e Black non riuscirono a mantenere l'attenzione nemmeno il tempo di imparare un accordo, figuriamoci una canzone! Così la stanza diventò un concerto di una famosa boyband (almeno, i due quasi fratelli la vedevano così nella loro mente) con Sirius che suonava cose a caso, James che ci cantava per sopra utilizzando un astuccio come microfono, Peter che era combattuto tra il suo animo abbastanza riservato e la voglia di seguire i due ragazzi in quella pazzia e Remus che si domandava cosa avesse fatto di male e ringraziando di abitare in campagna, con pochi vicini, mentre abbassava e scuoteva la testa per non far vedere ai ragazzi che stava ridacchiando, divertito anche lui dalla situazione. Purtroppo per lui, il suo fidanzato lo conosceva bene, e si ritrovò in poco tempo a ballare sopra la scrivania: Sirius infatti aveva passato il testimone (aka la chitarra) a Pete per trascinare Moony in una danza scatenata (e anche qui, Remus ringraziò di non avere vicini che potessero, attraverso la finestra, vedere anche solo per sbaglio ciò che accadeva nella stanza).

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365//Wolfstar
FanficUna wolfstar al giorno toglie il medico di torno (o almeno si spera) Idea presa da "365 sterek"