Scuola (80)

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*Scuola*

“No, no e no! Non te lo permetterò!”
“Sirius...-sospira Remus- non fare il bambino, ti prego!”
“Non sto facendo il bambino! Ma non ti lascerò farmi questo!”
“Ma tesoro, è giusto così... E poi è solo per qualche ora al giorno...” cercò di consolarlo il castano, sedendosi vicino a lui nel letto.
“Ma... E io?”
“Ascolta, Paddy: è giusto che Harry vada a scuola, non può che fargli bene, credimi”
“Ma ha solo sei anni! E... E tu? Perché mi abbandoni anche tu?”
“Te l'ho già spiegato: è il mio lavoro insegnare! Potresti trovarti un hobby o un lavoretto anche te... Ora scusami, ma siamo in ritardo” disse Remus, baciando il moro e prendendo Harry per mano, per poi uscire di casa, lasciandosi dietro il marito offeso, tanto che teneva il broncio come un bambino di 3 anni, anziché comportarsi da ventisettenne adulto e vaccinato.

_Qualche ora dopo_

Remus ed Harry entrarono in casa e già l'uomo stava iniziando a preoccuparsi: suo marito, infatti, non era in giardino a giocare con la pallina o in salotto a giocare a scacchi magici come era suo solito e nella casa regnava un silenzio innaturale... Ok, come non detto. Ho fatto bene ad usare il passato: infatti Remus aveva appena finito di pensarlo, che subito sentì un rumore improvviso dalla cucina. Subito si avviò verso la stanza in questione e, davanti ai suoi occhi, si presentò uno spettacolo a dir poco inaudito: Sirius Black con un grembiule da cucina, mezzi mobili bruciacchiati e pezzi di impasto ovunque.
“Allora Moony? Che ne pensi? Ho deciso di darmi alla cucina! ...Moony? Hey, amore? Ci sei? Chiudi la bocca, prima che ti entri qualche boccino di passaggio!”
“Tu... Tu cos'è che avresti deciso?”
“Di darmi alla cucina! Non si vede? Nei prossimi 9 mesi voi due mi abbandonerete ogni mattina e al pomeriggio non avrete tempo da passare con me... Quindi ho pensato di rendermi utile: potrò prepararvi il pranzo, la cena, la merenda... Allora Harry, lo vuoi un pezzetto di torta?”
“Sì Paut! Sì! Grazie!” disse il piccolo, correndo ad abbracciare il padrino.
“Hai distrutto mezza cucina! Ma ti rendi conto?! Come al solito pensi solo a te stesso e al voler essere al centro dell'attenzione!” scoppiò Remus, non riuscendo a trattenersi, stressato dalla giornata di lavoro e dall'imminente luna piena, per poi pentirsi subito alla vista dello sguardo mortificato di Sirius.
“Io... Io volevo solo aiutare...” e, con la tristezza negli occhi e nella voce, con un movimento di bacchetta, il moro ripulì tutto “scusami...” disse, per poi uscire dalla stanza e dalla casa, diretto verso il bosco, lasciandosi dietro un Remus pentito e un Harry confuso.
“Moony, perché ti sei arrabbiato con Paut? Lui voleva solo essere gentile...”
“Lo so Harry, lo so... Vedrai che stasera tornerà e noi saremo qui ad aspettarlo. Mangeremo la sua torta che, sono sicuro, è venuta benissimo e io e Paddy faremo pace, tranquillo. Tu intanto vai pure a fare i compiti e non preoccuparti”
Non appena il bambino uscì dalla stanza, Remus si rivolse verso la finestra aperta, desiderando solo rincorrere il marito e farsi perdonare, ma conscio di non poter lasciare il bimbo a casa da solo.



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Capitolo scritto da Adina perché sono stata tutto il tempo a fare la babysitter a mio cugino e sono ancora dai miei nonni. Kill me.

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