Dieci (148)

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"Remmie" sussurrò Sirius cercando di attirare l'attenzione del proprio ragazzo che stava studiando accanto a lui.
"Quale argomento non hai capito ora?" chiese Remus non alzando gli occhi dal libro.
"Non è quello" disse sbuffando il moro.
"Non ti do i miei appunti" dichiarò il castano questa volta guardando il moro.
"Mi fai parlare?!" esclamò contrariato Sirius.
"Allora cosa?" domandò confuso il mannaro.
"Sei come il 10" disse il Black girandosia del tutto verso Remus.
"Se non ti spieghi non posso capirti" ribatté il castano girandosi anche lui.
"Ho letto che per Pitagora il 10 era un numero perfetto perché era la fonte e la radice dell'eterna natura e contiene l'intero universo essendo la somma di 1,2,3 e 4, forma anche il tetractys che Petagora definisce essere la figura piana perfetta" dichiarò Sirius inclinando leggermente la testa.
"Vedi che se ti applichi impari le cose?" disse Remus ironicamente.
"Io ti dico una cosa carina e tu mi dici questo?" chiese il moro infastidito.
"Stavo scherzando!" esclamò ridendo il mannaro.
"Stronzo" sussurrò Sirius dandogli le spalle.
"Hai detto una cosa dolcissima sai? Anche tu sei il 10 per me" disse Remus all'orecchio del moro.
"Sono arrabbiato con te" ribatté il Black non accennando a girarsi.
"Anche se ti dico che ti amo e che possiamo smettere di studiare per coccolarci?" domandò Lupin abbracciandolo da dietro.
"Anche così" rispose Sirius cercando di trattenere un sorriso.
"Ti faccio i grattini" dichiarò il mannaro sapendo di aver vinto.
"Mi porti in braccio però!" esclamò il moro girandosi nell'abbraccio e appoggiando il viso sulla spalla del proprio ragazzo.
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