Sirius era convinto che prima o poi avrebbe dimenticato Remus, lo sapeva che ci sarebbe riuscito, ma per ora aveva cancellato solo il suo numero, a piccoli passi gli dicevano tutti ma lui non ci credeva per niente.
Non sapeva se era più difficile ignorare Remus o ignorare i sentimenti che provava per lui, infondo era lui che aveva sbagliato non il castano, era lui quello all'inferno mentre il mannaro non era altro che un angelo che cercava di aiutarlo ma come sempre doveva rovinare tutto.
Era estate quindi perché sentiva quel freddo pungente come se fosse dicembre? Una vocina gli suggeriva che fosse la mancanza di Remus a fargli provare quel freddo dentro ed era una cosa alquanto probabile visto che riusciva a riscaldarsi soltanto stando accanto al castano, di questa cosa ne era più che sicuro perché, pur di non sentire quel freddo dentro, era andato a letto con qualsiasi persona esistente ma niente lo aveva aiutato ad alleviare quelle emozioni o quel freddo.
Prendeva sempre in giro Remus perché diceva di amare la loro monotonia, la loro routine, ed ora prova solo nostalgia per quei momenti. Gli mancano i baci di Remus, i suoi abbracci improvvisi, le loro notti passate insieme, gli manca perfino studiare con lui!
Sa cosa potrebbe pensare il castano in questo momento, lo capiva subito quando stavano insieme, gli bastava guardarlo per capire i suoi pensieri e i suoi disideri. Desideri che erano impressi nella sua mente soprattutto per il fatto che aveva strappato qualsiasi cosa che glieli ricordasse, dalla cosa più banale alla meno.
All'inizio credeva che restare in quella casa gli avrebbe fatto solo male ma andando avanti con i giorni aveva capito che lo faceva sentire meno solo. Restava in quella casa perché si doveva ricordare che Remus doveva restare l'unico che lo aveva fatto sentore così.
All'inizio pensava che fosse normale fare le cose senza pensarci, passare intere notti insieme a letto ma senza baci di mezzo, gridarsi ti odio per sorridere qualche attimo dopo.
Era convinto che se le persone lo guardavano dentro potevano cadere nel vuoto.Remus aveva versato tante lacrime per lui e stava chiuso in casa negandosi quei piccoli piaceri, stando in una sorta di gabbia, ma Sirius glielo aveva detto più volte che era troppo stanco per raggiungerlo o anche solo per ascoltarlo!
Sirius era abituato a fare una cosa che Remus aveva sempre fatto con l'aiuto di qualcuno: lui è caduto più volte ma si è sempre rialzato, lui piangeva per poi sorridere come se nulla fosse successo e tornava a essere il solito Sirius di sempre. Per Remus quella era sofferenza mentre per lui non era altro che vivere.
Ecco quale è stato lo sbaglio di Sirius Black: far vivere se stesso e la persona che più amava in quella sofferenza che lui per lui era vivere. Per questo ora si trovava da solo in quell'appartamento, per vivere la sua sofferenza.
Sto capitolo fa schifo, lo so, ma oggi non è stata per niente giornata quindi non c'era verso di scrivere un capitolo allegro o come si deve. Scusate

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365//Wolfstar
FanfictionUna wolfstar al giorno toglie il medico di torno (o almeno si spera) Idea presa da "365 sterek"