Homeless Pt4(180)

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Oggi capitolo di adina perché non sono dell'umore per scrivere.


Stella Lupin era diventata una bella bambina di 5 anni. Aveva ereditato i capelli neri, gli occhi grigi e il fascino naturale dei Black, ma non la loro pelle candida di nobiltà. Aveva l'abbronzatura tipica di chi è abituato a vivere all'aperto, come il padre, dal quale aveva preso anche lo sguardo buono e la gentilezza. Era una bimba solare, leale e sempre pronta ad aiutare gli altri. Era molto sveglia, tanto che alla sua età già sapeva leggere e scrivere piuttosto bene. Nonostante James Potter e Lily Evans, felicemente fidanzati, facessero di tutto per renderla felice, vedendola come una nipotina, non era viziata e tutti le volevano bene.
Purtroppo però era pur sempre di famiglia povera e si sa che questo porta sempre guai. Le disgrazie non sono mai troppe. Quando tutto sembra andare per il meglio, succede sempre qualcosa che rovina tutto. Stella si trovava nel giardino dei Potter a giocare, mentre i genitori e i ragazzi che lei chiamava zii, si trovavano all'interno a chiacchierare. La bambina era libera di fare ciò che voleva, dopotutto nei bassifondi si cresce in fretta, quindi i giovani adulti sapevano di potersi fidare. Sapeva badare a se stessa e aveva il naturale buonsenso dei Lupin che le scorreva nelle vene assieme al sangue. Così, quando i ragazzi, guardando fuori dalla finestra, la videro uscire dal giardino per seguire una gatta, non si preoccupano troppo: sarebbe tornata entro l'ora di cena.
Certo, la bambina era molto matura e di lei ci si poteva fidare, ma ciò di cui non avevano tenuto conto, erano gli altri. A Stella era stato detto di non seguire e non dare confidenza agli sconosciuti, ma questo insegnamento si rivela poco utile nel momento in cui sei una gracile bambina di 5 anni e lo sconosciuto in questione è un uomo adulto, sulla trentina, nobile e ben nutrito e allenato. Fenrir Greyback, questo era il nome dell'uomo, era stato mandato all'orfanotrofio da una delle persone più potenti e influenti della città: Tom Riddle, soprannominato Voldemort dalle classi inferiori. Egli era conosciuto, tra le tante cose, anche per avere gran parte della servitù formata da bambini. Prendeva i trovatelli e li metteva al suo servizio, per poi esibirli agli ospiti. Dopotutto si sa: nessuno resiste ai bambini. Era facile sciogliere il cuore alle mogli degli altri nobili e, di conseguenza, ancora più semplice concludere gli affari dato che, come tutti sanno, dieto ad un grand'uomo c'è sempre una donna.
Quindi, quando Grayback si era trovato davanti questa piccola e, soprattutto, bellissima bambina, non aveva esitato. Il padrone sarebbe stato contento e lui si sarebbe risparmiato un sacco di strada.
Lo spirito di Sirius, ancorato alla terra a causa di tutti i legami che aveva con essa, si trovò ancora una volta in una posizione di impossibilità. Avrebbe voluto salvare la nipotina, ma l'assenza di vita glielo impediva. Così non poté far altro che seguire il rapitore fino a quella villa in cui era entrato tante volte da bambino, quando accompagnava la famiglia nelle visite affaristiche o alle feste nobiliari, prima di essere rinnegato.
Intanto si era fatta notte e della piccola nessuna traccia. Remus e Tonks alla fine erano andati a casa, sperando di trovarla lì, ma così non era stato. Solo dopo qualche giorno James riuscì a rintracciarla, ma questo non migliorò le cose. Certo, aveva cibo e un tetto sopra la testa, ma era una serva e nemmeno il rango del giovane Potter era abbastanza elevato da poterla portare via di là.
E così Remus si ritrovò, ancora una volta, a perdere qualcuno di caro.

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