Arrivammo ad Alexandria in un viaggio che sembrò durare ore e ore. Sia io che Cas avevamo finito le silenziose lacrime che avrebbero con naturalezza attraversato il nostro viso e non ci rimase che guardare quel lenzuolo intriso di sangue sul corpo freddo di mio fratello. Di tanto in tanto entrambi gli accarezzammo il viso per coccolare quel ragazzo che immobile e innaturalmente rilassato ci stava affianco, più per consolare noi stessi che mio fratello morto, più per darci una sorta di illusione sul fatto che fosse ancora vivo e dormiente. In quella carrozza vi eravamo solo noi e altri pochi che conoscevano Sam, eppure nessuno piangeva la sua morte, forse troppo abituati a vivere alla giornata e sopraffatti da un mondo così duro nei nostri confronti.
Nonostante ciò, l'unico che guardava Sam più spesso e che con gli occhi cercava di parlargli era Daryl. Iniziai a pensare che fossero amici o qualcosa di molto simile, eppure il suo animo descriveva molto più; persino le parole pronunciate a Castiel poco prima le aveva dette con un fare diverso che faceva trasparire abbastanza di quel che voleva intendere.
Scesi dalla carrozza una volta che i cavalli si fossero fermati completamente e presi di nuovo mio fratello in braccio. Cercai di bloccare il lenzuolo tra me e lui ma il vento lo alzò sul volto e sugli arti, quasi a ribellarsi sulla mia indifferenza e farmi soffrire ancora quella perdita che in qualche modo nascondevo agli occhi con quel bianco macchiato di rosso sangue. Non dissi nulla quando scesi, non provai neanche a dire a Michonne di voler seppellire Sam prima di ogni altra cosa e non provai a parlare con l'uomo che era al mio fianco poco prima perchè in qualche modo capiva quello che stava succedendo, capiva che parlare avrebbe peggiorato la situazione e che starmi affianco era molto più significativo per me.
Arrivammo al cimitero poco dopo. Seki era uscita a chiedere cosa fosse successo e quando vide il corpo di Sam quasi non svenne dallo shock. Castiel difatti la aiutò a sedersi su un tronco in legno anche se lei poco dopo venne vicino al defunto e iniziò a piangere come chiunque avrebbe fatto in quel momento. Guardavo il suo volto mentre si contorceva in una smorfia di dolore, io invece avevo un espressione distaccata a quei sentimenti, certo del fatto che quello non fosse mio fratello né il mio Sam. Sicuramente quel periodo di negazione avrebbe lasciato presto spazio all'accettazione del lutto, al dolore profondo nel pensare che la mattina seguente non ci sarebbe stato e faceva male già da ora sfiorare la ferita sanguinante che si era formata sul mio cuore; forse l'ennesima accanto a quella di Lucas.
"Seki... è meglio che tu vada ora." le sussurrai con una mano sulla spalla. "Prendi il tuo tempo, Sam non vorrebbe vederti così..."
Dissi quelle parole come se non fossero state dette da me, come se fosse il mio alter ego a parlare mentre quello sentimentale si nascondeva dietro una maschera. Poi gli sorrisi lievemente e lei ricambiò il gesto gettandosi tra le mie braccia in un forte abbraccio. La vidi andare via e nel mentre asciugare le lacrime con la manica della maglietta, poi io e Castiel ci guardammo in uno sguardo complice, triste, disperato, che lasciava trapelare ogni cosa troppo repressa che corrodeva lo stomaco fino a creare un impulso di vomito acido.
Mi venne vicino e mi diede un bacio delicato sulle labbra prima di affondare il viso nell'incavo del collo.
"Dobbiamo andare da Tom, Greta e Ricky..." sussurrai. "Hanno il diritto di saperlo."
Deglutii l'ennesimo disgustoso liquido che saliva su per la gola e guardai il cielo pur di non far scendere le lacrime, poi Castiel mi strinse ancor di più. Piangeva così forte da far male a entrambi. Si lamentava come un bambino che aveva perso il suo giocattolo preferito e in quel momento capii che quell'uomo avesse raggiunto il suo limite, consapevole di aver perso un caro amico e componente della famiglia. Gli accarezzai i capelli con delicatezza, gli baciai le tempie e con altrettanta calma ricambiai quella stretta, almeno finchè non voltai lo sguardo all'angolo della casa di Seki dove vi era qualcuno che non riuscii a identificare a primo impatto.
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We'll find the happiness in the hell.
DiversosDean è un ragazzo problematico con alle spalle una famiglia di tossicodipendenti, questo lo porta a sfogare la sua rabbia repressa contro chiunque gli dia fastidio, in particolare con Castiel Novak. Dean, appassionato di musica, crea una band in cu...