A real family.

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Una volta che gli assistenti sociali fecero per andarsene, io e Cas ci spostammo in cucina per preparare qualche pancakes, anche perchè la signora Lorans mi aveva gentilmente chiesto di rimanere da loro a colazione.

Accettai con altrettanta gentilezza senza esitazione, e approfittai di quel momento per parlare un pò con Castiel su quello che avremmo fatto quel giorno. Purtroppo entrambi avevamo una giornata un pò impegnativa: lui era fuori con la famiglia, mentre io avevo un appuntamento alle 14 con il dottor Watson per togliere quei punti e quelle bende che ora come ora creavano solo un prurito insopportabile, tanto che dovetti reprimere più di una volta la voglia di staccare quei punti con le mie stesse mani. Questa cosa la dissi anche a George come sorta di sfogo, il quale mi mandò tempestivamente un messaggio in capslock dove mi intimava di non farlo se ci tenevo a riavere la mia chitarra preferita intatta.

Appuntai mentalmente la cosa come un motivo in più per non farlo: non avrei mai sopportato, infatti, di vedere quel perfetto legno chiaro ridotto in mille pezzi davanti ai miei occhi.

Quando i genitori di Castiel tornarono al tavolo -avevano appena finito di salutare Brandon e Elizabeth - si misero subito a sedere, notando immediatamente il tavolo già apparecchiato da me. Mi fecero i complimenti, e ciò mi imbarazzò ancor di più di quanto non lo fossi già. Difatti l'idea di esser lì e in quella situazione mi fece pensare che i pranzi in famiglia a cui ero abituato, erano lontani anni-luce dalla tranquillità e dalla dolcezza a cui stavo assistendo: la signora Loras era una mamma premurosa e anche orgogliosa del suo ragazzo.

Lei ci guardava sottecchi di tanto in tanto, come se aspettasse che il figlio le raccontasse come ci fossimo conosciuti e tutto quello che ci era successo; forse era proprio questo che dava fastidio a Castiel. MI ricordai di quando eravamo andati al cinema insieme, e di come si lamentasse per quanto impicciona fosse la madre. Allora, come adesso, non potevo che provare un senso di gelosia e un pizzico di rabbia per quelle parole: avrei tanto voluto avere io una madre "impicciona" come lo era la signora Lorans, una madre che ti guardava con quello sguardo fiero e che ti chiedeva come andasse a scuola; lui non capiva la fortuna che aveva.

Al contrario, il signor Lorans era un uomo freddo e pacato, forse anche un po' pensieroso. Ogni tanto mi studiava come se cercasse di scoprire chi fosse questo Dean Winchester, alias Charlie Scene, che era comparso in casa sua da un giorno all'altro.

Potevo capire la curiosità di entrambi, così come la dolcezza della madre e la distanza del padre. In fondo adottare un bambino e crescerlo richiedeva uno sforzo e un'attenzione non da meno, molto più di quella che potresti avere con un bambino geneticamente tuo.

A questo pensiero, il mio sguardo cadde su una foto, raffigurante un neonato, sul mobile vicino la finestra: era steso su un lettino con un pigiamino celeste e un peluche di Winnie The Pooh al fianco, la manina invece era posata sul cuscino affianco la testa e le labbra erano leggermente aperte. Era piccolo, probabilmente la foto era stata scattata poco dopo il parto dato il rossore del viso, e fragile siccome aveva dei tubicini nel naso per farlo respirare. Era certo che quello che io pensavo fosse un lettino era in realtà un incubatrice.

Voltai lo sguardo e, per non sembrare troppo invasivo, mi trattenni dal chiedere chi fosse, nel mentre Cas aveva posato una mano sul mio ginocchio e io non persi occasione per posare la mia sulla sua. Mi strinse le dita prima di intrecciarle insieme.

Vedendolo sorridere, quasi arrossire, la signora Lorans prese un respiro profondo, prima di guardarci di nuovo. Probabilmente aveva notato lo strano comportamento del figlio e, da madre qual'era, voleva più che mai sapere ogni cosa di quella presunta relazione.

"Allora... Come vi siete conosciuti, Castiel?" chiese la donna.

"In realtà ci conosciamo da tanto!" rispose "Da quando mi avete iscritto a scuola.

We'll find the happiness in the hell.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora