Dopo aver visto quello che accadde a Castiel e aver cercato un modo per calmarmi, Ricky e Sam mi vennero vicino e restammo a guardare quella casa senza dir una parola. Capivo che entrambi avessero i loro pensieri per la testa e sapevo che stessero provando a trovare una soluzione al problema, io invece ero del tutto immobilizzato dal pensare con logica a un qualche modo per aiutarlo che non comprendesse un omicidio.
Gli avevo detto di considerarmi morto, gli avevo detto persino di evitarmi finchè non avesse preso una decisione definitiva a quello che stava succedendo con Danny e che - mio malgrado - sospettavo succedesse da anni e in presenza di Chris. Nonostante queste condizioni, però, non sembrava che il moro soffrisse o ne avesse preso in considerazione la cosa. Questo mi innervosiva ancora di più. Sbuffai di rabbia e sbattei la porta senza dar modo al mio migliore amico e a mio fratello di poter entrare a parlare.
Mi ero illuso quella notte che sarebbe stato facile instaurare una relazione clandestina con quell'uomo. Lo era stato in un primo momento, per una notte era stato tutto perfetto, per altri attimi rubati era stato normale baciarci di nascosto coperti dalle scuse dei nostri amici nel darci commissioni che ci portavano a rimanere soli in casa. Per giorni ci eravamo scambiati sguardi e provocazioni per ritornare a una quotidianità che ricordava la scuola, eppure Danny stesso aveva rovinato tutto poiché potevo accettare di essere il terzo incomodo, lo avrei fatto per Castiel, ma non avrei mai accettato che quest'ultimo vivesse il dolore che avevo vissuto io quando erano i miei genitori a provocarmi quei lividi sapientemente coperti dalle abilità di Ricky.
Il mio ex ragazzo stava giocando a un gioco di autocommiserazione, di colpe che era impensabile darsi pur di non lasciare quello stronzo, pur di non sentirsi una merda nel pensare di poter ricevere un pò di felicità. Forse anche questo atteggiamento faceva parte degli effetti collaterali dati dall'abuso che ebbe anni fa in orfanotrofio, ma proprio per questi abusi avrebbe dovuto alzarsi e fargli pagare quello che aveva fatto fin dalla prima volta sul suo corpo. Mi aveva confessato di aver iniziato kick boxing per non sentirsi più debole e difendersi, ma quelle parole erano volate via nel vento, dimenticate da lui stesso.
Lui avrebbe potuto difendersi, aveva solo deciso di non farlo.
Mi calmai e quando uscii notai che la squadra fosse tornata dalla missione per il rifornimento di munizioni e proiettili. Vidi un uomo di colore ferito alla gamba e Ricky medicarlo in mezzo alla strada.
I movimenti del mio amico erano veloci e precisi, sembrava una macchina senza emozioni che puliva la ferita facendosi aiutare da chiunque gli fosse accanto. Rimasi a guardarlo finchè non lo vidi fasciare la gamba e legarla con i tessuti più lunghi della stessa garza, poi si fece aiutare per portarlo in barella al poliambulatorio improvvisato mentre l'uomo si lamentava leggermente.
Presi i cavalli per le cinghie e prima di dirigermi alla stalla mi avvicinai a Michonne, la quale stava ancora osservando quell'uomo sparire all'orizzonte.
"Ciao Michonne." salutai, fingendo un sorriso che sembrava averla convinta. "Pensavo di partecipare a una missione con voi, sarebbe piacevole aiutare."
"La prossima missione sarà la prossima settimana all'alba, ti daremo le armi quando sarai qui. Ci sarà anche Sam e Castiel, avete legato molto noto. " rispose e sorrise.
Pensai quasi sapesse del legame che ci accomunava, tanto che interpretai quell'occhiolino che fece subito dopo come una conferma alla teoria che mi frullava per la testa.
"Bè sono persone che conoscevo a Huntington Beach." dissi "È stato un caso trovarli qui vivi."
Lei rise. La sua risata era bassa, ma ben chiara, tanto da far ridere anche me in una sorta di sfogo nervoso da quello che pensavo lei sapesse, in ogni caso salutai subito dopo e portai i cavalli in stalla. Li legai nelle loro postazioni con un pò di fieno e acqua per poterli tenere calmi mentre sistemavo il necessario per lavarli.
STAI LEGGENDO
We'll find the happiness in the hell.
Ngẫu nhiênDean è un ragazzo problematico con alle spalle una famiglia di tossicodipendenti, questo lo porta a sfogare la sua rabbia repressa contro chiunque gli dia fastidio, in particolare con Castiel Novak. Dean, appassionato di musica, crea una band in cu...