"Siete tutti d'accordo?" chiesi piano, come se ci fosse qualcun altro in quella stanza che potesse sentirci.
"Sì!" disse Tom con entusiasmo, cercando di rassicurare ognuno di noi. "Tutti conosciamo il piano e comunque siamo in maggioranza numerica."
L'ultimo giorno di quella settimana era anche il giorno in cui decisi di andarmene definitivamente da casa. Dopo un lunga discussione con Ricky mi convinsi ad alloggiare da lui come veri e propri coinquilini. Avevo anche insistito a pagare una sorta di affitto o collaborare con le spese; ma Ricky, di tutta risposta, mi guardava male ogni volta che provavo ad accennarlo. Decidemmo inseguito anche di introdurci in casa mia per prendere tutta la mia roba; ben consapevoli che non sarebbe stato facile: James e Kate non avrebbero mai lasciato andare il loro fattorino; quello che gli portava la roba per svagarsi. Non restava altro che entrare di nascosto; rassicurato dal fatto che John, George e gli altri avrebbero reagito al primo tonfo o segno di pericolo.
Era la prima volta che mettevo tutti in un pericolo come quello; mi disgustava l'idea di ritornare in quella casa. Non volevo nemmeno che fossero guardati da gente come quella; ma non potevamo tirarci indietro adesso. Mi innervosii così tanto che sentii lo stomaco dolermi, tanto che mi portò quasi a contorcermi dal dolore. Nonostante questo, in fondo - come aveva detto Tom - eravamo in maggioranza numerica; ce la potevamo fare.
"Vengo anche io." sbottò Greta.
"No." le risposi duramente. "Se ti dovesse succedere qualcosa... Senti Greta, conosco gli altri da una vita, un intera vita, ed è la prima volta che vengono a casa mia perché ho sempre temuto il peggio se l'avessero fatto. Puoi ben capire quanto sia 'bella' la mia famiglia."
"Dean Winchester, io vengo e non sarai tu a dirmi di no."
Uscì da casa sbattendo la porta e quasi non sobbalzai, con mio gran stupore mi sentii urlare di tornare indietro. Per un attimo, mi passò nella mente James che mi sbraitava contro e mi intimava di ritornare indietro mentre scappavo per non sentirlo. Uscimmo da casa anche noi e ci avviammo verso la macchina di Tom. Ci furono dei secondi di completo silenzio per prepararci a quel che succederà; quasi come se l'irrequietezza la si potesse veder aleggiare come la polvere dai sedili. Ci sedemmo e Tom mise in moto la macchina.
"Greta, non sarò mai d'accordo con questa tua decisione." sussurrai, ed abbassai lo sguardo per nascondere gli occhi vitrei.
Anche se eravamo un pò stretti, la macchina era comoda ed abbastanza grande per tutti. Sembrava come se stessimo facendo una piacevole uscita tra amici al mare, con l'unica differenza che da piccoli ci entravamo tutti ed avanzava anche posto. In ogni caso, quei minuti di tragitto ci diedero l'occasione per ripassare le basi per quel piano suicida: sarei entrato in casa ed avrei parlato con loro, li avrei tenuti impegnati finché John e George non avrebbero fatto il giro della casa e non sarebbero stati vicini alla finestra della mia stanza. A quel punto li avrei fatti entrare ed avremmo preso vestiti, libri ed ogni cosa che mi servisse o che servisse ai The Creatures; quindi anche chitarra, amplificatori e soprattutto la mascherina.
Una volta finito, loro avrebbero portato i borsoni con la roba nel bagagliaio della macchina di Tom ed io sarei uscito tranquillamente da casa, dicendo una volta per tutte addio a James e Kate. Sarei potuto sparire e semplicemente uscire dalla loro vita nello stesso modo in cui uscivo da quella porta, ma volevo che sentissero ogni parola che avevo represso; ogni singola cosa che mi frullava per la mente e che avevo sempre voluto dirgli. Se mi avessero anche solo fatto qualcosa, anche un minimo schiaffo, ci sarebbero state comunque sei persone incazzate a morte per quello schiaffo e per tutti quelli infieritomi in quei 17 anni.
Parcheggiammo di fronte casa e guardai la porta principale. Era strano come in quella mattina sembrasse tutto perfetto: col sole che splendeva sopra le nostre teste, mentre il cielo era di un azzurro accesso.
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We'll find the happiness in the hell.
De TodoDean è un ragazzo problematico con alle spalle una famiglia di tossicodipendenti, questo lo porta a sfogare la sua rabbia repressa contro chiunque gli dia fastidio, in particolare con Castiel Novak. Dean, appassionato di musica, crea una band in cu...