We'll find the happiness in the hell.

Brand New Numb.

Quella sera volle il caso che James e Kate chiamassero, e presi l'occasione per mostrare ai ragazzi il loro cambiamento seppur - al momento -solo nel modo di parlare .

Impostai il vivavoce e gli feci ascoltare la conversazione: dal loro tono di voce un pò frettoloso potevo capire che fossero nel centro per fare la terapia e che quell'eco che sentivo non era altro che la registrazione della chiamata per controllare che non dicessero o facessero cose avventate. Sebbene Kate fosse frettolosa nel parlare, James era leggermente freddo e calmo. Sospettai fossero gli effetti delle medicine o di qualche calmante, ma non ne sapevo niente della loro terapia quindi quelle potevano essere solo supposizioni.

Mi parlarono di un progetto artistico che la psicologa gli aveva proposto per occupare il tempo: c'era chi dipingeva i propri demoni su tela e chi faceva artigianato per poi vendere la roba a un mercatino di beneficenza per alcuni bambini in Africa.

Vidi Cas sorridere a quel punto, forse ricordando suo nonno che insieme a Marienne faceva i balli tipici della tribù. Ricky invece mi guardò con lo sguardo sconvolto da tutta la faccenda fino a farsi uscire un semplice lamento con la bocca chiusa, un po' come a dire che non lo rassicurava così tanto da dargli fiducia. Potevo capire il suo distaccamento, anche io non ero del tutto sicuro.

Da quella serata passarono diversi giorni di pura euforia, difatti il signor Lorans ci aveva chiamato per discutere riguardo la canzone e ci aveva spiegato come alcune cose dovevano esser modificate. Innanzitutto, ci disse che dovevamo smettere di promuoverci e di cantare le nostre canzoni in giro per i locali perchè da quel momento in poi si sarebbe occupato lui di tutta quella faccenda. Poi aggiunse che avremmo firmato un contratto dove noi tenevamo la custodia assoluta di ogni testo mentre loro i diritti sulla produzione, sponsorizzazione e pubblicità.

In tutto questo ci aveva anche spiegato che avremmo dovuto pubblicare un cd ogni 3 anni, il che significava un impegno costante e continuo per tutto il gruppo. Se non fossimo stati sicuri di farcela, dovevamo mollare in quel momento stesso perchè loro ci stavano investendo parecchi soldi. Non si trattava più del lavoro precario al Celtic.

Quel giorno fu il più serio della nostra vita, quello in cui discutemmo per ore parlando e facendo le domande più stupide, o dove stettero per ore a spiegarci i lati positivi e negativi del lavorare con una casa discografica e come tutto sarebbe iniziato - dando una vaga stima di tempo - dopo il prom; il che ci dava una tranquillità che ci permetteva di studiare per gli esami finali senza il pensiero dei mille impegni dati da questo lavoro.

Oltre questo, il rapporto tra me e i miei genitori divenne da totali estranei a leggeri conoscenti. Ciò fece scaturire una piccola richiesta cortese da parte di Kate che, durante una chiamata, mentre ascoltava una chiacchierata dei ragazzi, ci propose di andare a casa loro nei giorni seguenti per poter mangiare una crostata tutti insieme. E anche per poter avere degli aggiornamenti riguardo la band.

I ragazzi mi guardarono come a dirmi che stava a me decidere, ma quello a rispondere fu Castiel che con un sorriso disse che per lui andava bene e anche Greta fu d'accordo con questa scelta.

Prima di decidere parlammo tra noi e tra i vari impegni con il nostro datore di lavoro optammo per la settimana dopo. Finalmente, e con l'eccitazione che ci scorreva nelle vene, quello stesso giorno andammo a firmare quel benedetto contratto per poi in serata festeggiare a suon di super alcolici in una festa sulla spiaggia che già si sapeva come sarebbe andata a finire: noi sulla riva del mare mentre ci addormentavamo l'uno vicino all'altro... O probabilmente sarebbe invece finita con noi che scappavano dalla polizia per poi venire quasi sbattuti in cella per il nostro stato.

Pensandoci ci mancava solo quello per concludere le cazzate giovanili che avevamo fatto.

"Dean." mi chiamò Greta, dandomi un occhiata.