Dirty.

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Mi svegliai reduce da una notte insonne. Probabilmente era mezzogiorno o pomeriggio inoltrato dato il sole così alto a illuminare la stanza in cui dormivo. Un forte mal di testa mi riportò alla mente il vagare per la città insieme agli amici, bevendo e chiacchierando del più e del meno fino all'alba.

Passammo quel tempo insieme su di una piccola collina fuori città, dove almeno una volta l'anno andavamo a passare la giornata senza internet o cazzate varie: eravamo solo noi, un cestino da picnic - che la madre di Greta ci offrì deliziandoci con delle crostate da paura e altre delizie -, qualche gioco da tavolo e robe simili. Di tutto questo la cosa che preferivo di più era star sdraiato sul terreno erboso a guardare il cielo fino a che il sole non era così forte da dar fastidio; a quel punto mi univo al pranzo e guardavo gli altri giocare, sfottendoli ogni qualvolta perdessero a chissà quale gioco complicato.

Mi guardai intorno e notai al mio fianco il cellulare lasciato sull'altro materasso. Gli diedi uno sguardo, notando dei messaggi di Castiel, il quale cercava di capire che fine avessi fatto quella mattina.

Mi misi a ridere rileggendo quelle che erano state frasi sconnesse a causa della sbronza che avevo preso, di cui un audio dove gli auguravo buonanotte insieme ai ragazzi; Greta, in particolare, con quella voce così squillante. Si notava lontano un miglio che tutti eravamo diventati delle spugne e che certo quella giornata non sarebbe stata facile da affrontare, così mi alzai e feci una doccia veloce, dopo di chè presi un caffè e un aspirina per calmare quel forte mal di testa che avevo; anzi, che di certo avevamo, siccome quando arrivò Ricky mi intimò di non preferire parola o far alcun rumore. Probabilmente lui se la passava peggio di me dato il pallore sul suo viso piuttosto evidente.

La notte prima avevamo tutti un po' esagerato, ma lui in particolare aveva vomitato; lo si poteva intuire facilmente dal modo in cui persino il caffè guardava con fare disgustato.

Erano passate ormai due settimane da quella volta in cui Castiel mi invitò a casa sua e da quando iniziammo quel lungo tragitto al successo che il signor Lorans stava studiando per noi. Certo avevamo del lavoro e delle revisioni ai testi che dovevamo fare, ma tutto era organizzato e il prossimo appuntamento era previsto fra cinque giorni in uno studio di registrazione. Ci saremmo così messi faccia a faccia con un altro pezzo del puzzle, e speravamo potesse aiutarci a far risaltare anche un minimo di talento.

In quelle settimane, tra l'altro, la relazione tra me e Cas crebbe ancor di più fino a confidarci anche le cose più imbarazzanti; eppure la cosa più strana - o paradossalmente abbastanza comprensibile per uno come lui - era il fatto che non volesse in alcun modo esser toccato, sfiorato o persino provocato con qualche battuta un pò più spinta. Era come se qualcosa lo bloccasse, che ne fosse impaurito, e la mia teoria su "la prima volta" si rafforzava sempre di più; così aspettai, anche se questo creava tensioni tra di noi fino a farci discutere sulle mie azioni: io volevo che lui fosse pronto, ma anche il solo contatto fisico era problematico con lui, anche poter pensare di fargli i grattini sulla schiena.

Finito quello che doveva esser la mia colazione, mi apprestai a mettere qualcosa di più comodo del pigiama con hotdog stampati su di esso e optai per la maglia nera con giacca rossa e jeans neri e strappati. Subito dopo iniziai a sistemare la stanza dato che vi erano vestiti, varie cianfrusaglie per terra e fogli a destra e a manca. Dovevo esser stato in pessime condizioni la sera precedente per aver ridotto la stanza in quel modo, specie per il solo scopo di mettermi il pigiama e andare a letto.

Mettendo la roba apposto iniziai a dare una sistemata anche al piccolo tavolino su cui appoggiavo i libri di scuola e a uno scatolone con dentro alcune vecchie cose che avevo da bambino. C'erano infatti per lo più disegni che avevo fatto negli anni ai miei nonni o a Tom.

We'll find the happiness in the hell.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora