Aspettai la sera con impazienza snervante, camminando da una stanza all'altra alla ricerca di qualcosa da fare per distrarmi. Avevo persino aiutato Tom con il montaggio di una culla fatta dai fabbri di Alexandria e regalata ai fortunati come segno di buona sorte per questa nuova vita.
Greta iniziò anche a mostrarmi altre cose date in dono da parte dei cittadini, e anche se ero un uomo dal carattere duro dovevo ammettere che avere tra le mani delle scarpine in tessuto più piccole di un mignolo mi facevano sorridere e intenerire.
Quel pomeriggio dovetti ammettere che fu un mix di sensazione. Mi fecero sentire parte di questa nuova famiglia e potei divertirmi nel vedere Tom super preoccupato a ogni piccolo mugolio di Greta che causa pancione - ora veramente troppo grande - non riusciva neanche ad alzare le gambe su dei piccoli ripiani per aver sollievo al gonfiore. Dovemmo aiutarla a fare quasi tutto, tra cui aiutarla a sedersi su una sedia in plastica situata nella doccia di casa loro per potersi lavare e portarla in camera sua una volta finito.
"Dean, sono contento che tu sia gay. " accennò Tom. "Non mi sarebbe piaciuto che tu vedessi la mia donna nuda ora. "
Quella battuta fece scoppiare a ridere sia me che Greta, la quale dovette fermarsi dal camminare posando poi una mano sullo stipite della porta pur di non cadere. Quella stessa battuta aiutò me nell'alleviare la tensione per quello che di lì a poco sarebbe successo. Sapevo, per esperienze personali, che Danny non sarebbe stato certo felice della ribellione di Castiel, che avrebbe lottato con le parole e con la violenza fisica pur di farlo rinchiudere di nuovo in quella bolla di insicurezza. Avrebbe persino usato Chris come arma esattamente come Kate usava i mie amici come punto debole contro di me, e ora che questa situazione si stava ripetendo non sapevo cosa fare esattamente.
Potevo attaccare e difenderlo a mia volta usando la violenza fisica se ne fosse stato necessario, ma ero sicuro che non sarebbe stato un bel vedere, soprattutto per Chris che ingenuo avrebbe difeso sia Castiel che Danny, dando il risultato di ritenermi l'uomo nero che aveva preso a botte il padre Danny.
Riflettei sulle varie possibilità e su quello che ne potesse venir fuori da quella situazione. Riflettei su come io me ne fossi andato di casa e come George puntò l'arma contro i miei genitori per farli rinsavire, ma di nuovo, questo non era un comportamento da attuare con un bambino nei paraggi. Mi chiesi se stessimo agendo in modo ragionevole e se ci fossero altri metodi per agire in modo più responsabile per tutti, eppure il fatto stesso che quell'uomo - se così si poteva chiamare - picchiasse il mio ex ragazzo non era qualcosa per cui avere una reazione consapevole delle reazioni che ne avrebbe ricevuto.
Mi passai una mano tra i capelli e guardai fuori dalla finestra nella direzione della casa di Castiel, le luci erano accese e sembravano tranquilli. Mi aveva detto di andare da lui quando il tramonto era ormai scomparso dal cielo e così feci, sistemai la maglia nervosamente e passai una mano tra i capelli. In un primo momento non capii perchè stessi facendo quei gesti, eppure attraversando la strada, quando l'agitazione si faceva sentire con fare prepotente, compresi che quei movimenti erano segnati dalla scarsa calma che avevo, dal formicolio alle dita causato dalle immagini nella mia testa che ritraevano Danny picchiare Castiel ancora e ancora. Iniziai a pensare che se lo avesse anche solo strattonato, avrei reagito con minacce velate per poi passare a qualcosa di peggio di semplici parole.
Rimasi qualche secondo di fronte la porta. L'ansia mi faceva tremare le mani e questo non capitava quasi mai, nonostante ciò non mi era mai successo di dover difendere in modo così schietto Castiel o i miei amici: ero sicuro che quest'ultimi sapevano difendersi da soli e che - anni prima - andassero in giro con coltellini o tirapugni nelle tasche in caso Oscar o qualche malintenzionato volesse aggredirli. Anche il moro sapeva difendersi e lo notai quando partecipai al suo incontro di box la mattina prima del prom, ma con quello stronzo era praticamente annullato e sapeva solo ricevere insulti e sevizie.
STAI LEGGENDO
We'll find the happiness in the hell.
RandomDean è un ragazzo problematico con alle spalle una famiglia di tossicodipendenti, questo lo porta a sfogare la sua rabbia repressa contro chiunque gli dia fastidio, in particolare con Castiel Novak. Dean, appassionato di musica, crea una band in cu...