We'll find the happiness in the hell.

Asylum.

Ci vollero un paio di ore prima che Ricky potesse tornare a far parte del gruppo e seguisse la lezione con noi. Ci raccontò di aver detto al preside Crowley tutto ciò che Andrew faceva a noi e a Castiel, e come si permettesse di giudicare qualcuno per il proprio orientamento sessuale con disgusto e disprezzo.

Aggiunse anche come insultasse queste persone con commenti razzisti e discriminatori, arrivando per fino ad attacchi più fisici oltre alla sola violenza verbale.

Per quanto ne sapevamo il preside Ketch non aveva mai detto o espresso pareri su questo argomento; difatti, l'idea che la scuola si era fatta era neutra: non era né a favore né contro i gusti naturali di ogni persona. Quello che però sorprese tutti fu il provvedimento che quest'ultimo fece; ovvero di far espellere Andrew Raimon dalla scuola avvertendo le altre scuole più vicine di questo alunno poco consono al rispetto e al quieto vivere studentesco.

Probabilmente questa scelta era anche dovuta ad altre lamentele da parte di genitori e alunni stufi di vivere in una situazione di angoscia e dolore, nonostante ciò questa notizia segnò tutti, creando una sorta di stupore collettivo: nessuno si era infatti mai permesso di fare qualcosa di così "normale" in una periferia di una città mandata al degrado, dove era già tanto avere il minimo indispensabile per vivere senza una pallottola in fronte.

Ora eravamo di ritorno a casa dopo una lunga e noiosa giornata di scuola. Dovevamo studiare storia e, più precisamente, su come avevamo salvato il culo a tutti durante la seconda guerra mondiale, il che mi annoiava la sola idea a causa della mia mente persa a pensare a quello che avremmo fatto in quello studio di registrazione due giorni dopo. Tra l'altro, il signor Lorans ci aveva avvisato che ci sarebbe stato un uomo a darci una mano, e ci disse anche che avrebbe 'pulito' i suoni e corretto solo delle cose.

Il 'vero' cd o clip audio definitivo sarebbe uscito una volta che lui stesso, insieme al suo team, avesse terminato di studiare tutto il nostro lavoro.

Eravamo tutti nervosi, lo si poteva notare da come suonavamo e da come perdevamo la pazienza per ogni minimo errore. Mi chiesi come sarebbe stato se fossimo diventati famosi e se per spezzare la rabbia e il nervoso dato dai continui sbagli avessimo continuato ad urlarci contro cose senza senso, per poi riprendere a suonare con quell'aggressività che ci caratterizzava.

Senza che me ne accorgessi arrivammo vicino casa di Cas, il quale ci disse di lasciarlo lì. Sembrava anche lui un pò giù di morale, ma non ne capivo precisamente perchè. Forse quei commenti da parte di Andrew lo avevano certamente infastidito quanto avevano infastidito me e il gruppo, ma questo malumore non sembrò crearsi nel momento in cui il bullo gli disse quelle parole, bensì quando la scuola era ormai finita.

Infatti un pò tutti cercammo di distrarci dalle assurdità che uscivano fuori dalla bocca di quel tipo e ci riuscimmo parlando della prossima partita di basket di Tom e dell'imminente festa a cui volevamo partecipare, il che mi fece pensare ancora una volta a quale fosse il motivo di quel distacco.

"Qualcosa non va, Castiel?" chiese John, abbassando il finestrino e sporgendosi di poco. "Ti vedo un pò strano."

"È colpa delle battute di Tom, vero?" Intervenne Ricky "Se vuoi lo faccio smettere di darti fastidio."

Era bello vedere come i ragazzi avessero accettato e inserito Cas nel gruppo. Mi ricordava i primi tempi in cui Greta ne faceva parte e come ora fossero così uniti fraternamente.

"Ehy, io non ho fatto nulla!" sbottò lui.

"Uhm... No." disse abbassando lo sguardo. "Devo andare a trovare mia madre biologica..."

Quelle parole uscirono dalla sua bocca come un sussurro incerto, quasi borbottando per paura di farsi sentire da qualcun altro.

"Oh, mi dispiace." rispose George. "Se ti consola, ognuno in famiglia ha il suo schizzato... Noi abbiamo Dean!"