Riuscii a prendere il controllo di me stesso quando capii che quelle lacrime non servivano a nulla. In quel momento, non potevo fare altro che pensare che nonostante tutti gli sforzi che facessi nulla nella mia vita sarebbe cambiato. Alcune volte, mi balenava in mente come farla finita una volta per tutte; altre, non avevo nemmeno voglia di combattere o fare qualsiasi altra cosa, pensando che dovessi soltanto lasciarmi trasportare dagli eventi così come arrivavano. Questa era la mia esistenza, e anche se non l'avevo scelta di mia spontanea volontà non potevo far nulla per cambiarla; d'altro canto, per quale motivo dovessi farlo non mi era nemmeno chiaro. In fin dei conti io avevo solo due scelte: morire e sparire.
Entrambe però si somigliavano in certi versi: morire era come sparire, ma senza un effettivo ritorno alla vita, senza una variante di quella storia che - come la Bella Addormentata - ti riportava alla luce. Ciò mi portava a pensare a come le fiabe fossero sciocche e senza senso dato che non tutto si può risolvere con l'amore. Per me non c'era un principe azzurro che potesse salvarmi dallo schifo in cui per 17 anni avevo vissuto, non c'era l'amore fraterno di Ricky, e nemmeno i ragazzi - per quanto io tenessi a loro - potevano aiutarmi. Perfino Castiel, che lentamente e a passo di formica era entrato nella mia vita, ora come ora, non poteva fare niente per me. Di colpo sgranai gli occhi, lasciando che altre lacrime rigassero le mie guance. Avevo per un attimo perduto il sennò, dimenticando tutto ciò che lui era diventato per me.
Era buffo pensare che dal provare quasi odio e risentimento verso di lui ero finito per rivalutarlo e accettarlo poco a poco; sguardo dopo sguardo. Dopo quella notte in spiaggia che mi faceva ancora sorridere e provare cose che ancora adesso mi lasciavano quasi smarrito in un limbo di pensieri che mi rendevano un ragazzo come gli altri, e dopo tutto quello passato insieme, come potevo dirgli addio? Come potevo dirlo ai ragazzi con cui avevo passato la vita insieme?
Eppure, per quanto il cuore facesse male e la voce sembrasse rotta dal dolore, presi il telefono e chiamai Castiel. Una parte di me mi urlava a squarciagola di non farlo, quella stessa parte sentimentale che non voleva saperne di ragionare e di capire che lo stavo facendo per il suo bene; affinché non scoprisse il lato oscuro della medaglia e non ne soffrisse. Ad ogni modo, gli avevo sempre detto che la mia vita non era così facile e che c'erano persone che gli avrebbero potuto far male, ma questo non allietava il mio tormento quando sentii la sua voce dall'altra parte del telefono. Sembrava felice di sentirmi e come se non si aspettasse quella chiamata.
"Ciao Cas..." sussurrai "Come stai?"
"Cas?" ridacchiò "Bene! E tu?"
Fino a quel momento, non avevo mai immaginato quanto fosse dura rispondere ad una domanda tanto banale quanto straziante. L'unica cosa che feci in tutta risposta, fu quella di alzarmi dal freddo pavimento e stendermi sul letto aggomitolato come un riccio, mentre guardavo fuori dalla finestra, desiderando di aver il coraggio di buttarmi e farla finita per sempre. A quei pensieri sospirai e mi morsi le labbra fino a sentir dolore, placando quello stupido impulso che mi spingeva a sfogar tutto in quel modo.
"Ehy, che succede?" la sua voce era dolce e preoccupata.
"Non voglio vederti più, non voglio più sentirti..." gli risposi con la voce spezzata. "Mi dispiace, Cas, ma è così..."
Mi sembrava di perdere frammenti di me, come se mi stessi frantumando pezzo dopo pezzo. Non mi era mai successo di stare in quel modo, neanche dopo la morte del mio ex ragazzo, o quando sognavo Lucas ogni giorno perchè mi sentivo in colpa per non averlo fermato. Mi flagellavo con i rimpianti e con ogni cosa mi ricordasse lui, fino a quando non scrissi Bittersweet Memories ed iniziai ad andare avanti passo dopo passo. Mi sentivo come se stessi rivivendo qualcosa di ancora più brutto della situazione con Lucas, qualcosa che non avrei superato facilmente se Castiel non mi avesse perdonato.
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We'll find the happiness in the hell.
RandomDean è un ragazzo problematico con alle spalle una famiglia di tossicodipendenti, questo lo porta a sfogare la sua rabbia repressa contro chiunque gli dia fastidio, in particolare con Castiel Novak. Dean, appassionato di musica, crea una band in cu...