Venom inside him.

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Tornammo a casa e non appena chiusi la porta sentii Castiel tirare su con il naso. Posai i suoi bagagli vicino all'entrata non sapendo ancora cosa fare. Avevo intenzione di lasciare la camera da letto a lui e a Chris e spostarmi sul divano per poter dare tempo a entrambi di ambientarsi, tranquillizzandoli magari da quell'ansia che li portava a pensare a ciò che fosse successo poco prima. Difatti non avevano detto neppure una parola da quando uscimmo da quella porta. Mi ricordai di come fossi incazzato ed esausto dopo essermi trasferito in casa di Ricky, e di come un secondo dopo quasi mi mancasse quella costante tensione che avevo a stare in una casa fatta di violenza ed odio.

Quello che avevano fatto entrambi era un passo importante, eppure vederli così non mi piaceva: sentirmi inutile in quei momenti mi innervosiva ancor più di quanto non lo fossi già per quello stronzo di Danny.

Andai in salone quando vidi Castiel sedersi con Chris sulle gambe, il quale non si staccava dalle braccia del padre. Sullo zigomo di quest'ultimo notai però un piccolo livido - almeno per ora - causato dello schiaffo ricevuto. Mi spostai anche io in cucina per lavarmi velocemente il viso nel lavabo e per prendere qualcosa di freddo per fermare il gonfiore sull'ematoma e il sangue al naso causato anch'esso dalla collutazione con Danny.

Rimasi in quella stanza prendendomi e dando il tempo a ogni persona in quella casa di carburare ciò che era appena successo. Personalmente non avevo idea di come potesse sentirsi il bambino o il padre, potevo capirlo solo in piccole parti paragonandolo a quando io stesso me ne andai di casa. D'altro canto, io non avevo le stesse responsabilità che aveva Castiel in quel momento della sua vita. Mi chiesi come avesse spiegato tutto a Chris e se avessi dovuto far qualcosa. Mi chiesi persino se la mia presenza potesse dar fastidio al piccolo siccome ero quello che aveva picchiato Danny e che si era guadagnato il titolo d'oro come stronzo per l'intera sua vita.

Sospirai e tornai da Castiel. Stava pulendo il viso pieno di lacrime di Chris e mi sentii come se stessi rompendo un momento padre-figlio, qualcosa che se ne sarebbe ricordato sia il bambino che l'uomo di fronte a lui; ciò nonostante Castiel mi fece cenno di avvicinarmi e prese il ghiaccio guardandomi con gli occhi vitrei di lacrime, con lo sguardo che urlava ringraziamento e riconoscimento per ciò che stessi facendo per lui e per la sua famiglia.

A quel punto mi sedetti sul tavolino di fronte al divano e accarezzai il viso ancora triste di Chris. Si stava accarezzando il braccio mancante nel punto in cui Danny lo aveva stretto e mi sentii in dovere di accarezzare anch'io quella parte e stringergli la mano con un sorriso rassicuratore, sperando sentisse il mio dolore e i ricordi di quello che James faceva a me.

"Vuoi qualcosa da mangiare?" chiesi gentilmente. "Greta ha fatto un'altra crostata da paura, lei sa che a me piacciono e possiamo chiederne quante ne vogliamo."

"Non ho fame." sussurrò il bambino, la sua voce debole come quando si urla per ore.

"Sei sicuro?" domandai ancora.

Annuì con lo sguardo basso sulle nostre mani, così alzai il viso verso Castiel, il quale mi fece cenno di lasciar stare. Sicuramente quel che era successo aveva scosso chiunque e persino i suoi occhi incavati potevano parlare facendoti affacciare a una vita fatta di stenti e di terrore continuo.

Non mi ero mai accorto di come paradossalmente risaltassero i suoi occhi in quei momenti di sconforto, e come una luce nel buio ti guardavano e ti osservavano in cerca di un silenzioso aiuto. Non mi accorsi nemmeno del suo dolore in quelle settimane. Probabilmente aveva imparato a nasconderlo persino a se stesso e ora che lo stavo osservando con quel ghiaccio sullo zigomo, mi sentivo un pò a disagio a non essermene accorto prima.

"Scusami." dissi infine e mi alzai dandogli le spalle. "Lo sapevo che Danny era uno stronzo, l'ho capito fin dall'inizio eppure non ho fatto nulla. Ho persino visto i tuoi lividi e sono stato un coglione a star fermo e guardare solo per il semplice fatto di non volermi intromettere. Alla fin fine, chi cazzo sono io? Un tipo che dopo due anni compare alla tua porta per rovinare tutto."

We'll find the happiness in the hell.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora