La festa di Leonard sarebbe iniziata tra un paio di ore e non vedevamo l'ora di parteciparvi insieme a Castiel, il quale non aveva mai preso parte a qualcosa del genere. Sarebbe stato divertente vedere la sua faccia quando qualcuno gli avesse, magari, vomitato vicino, oppure nel vederlo talmente pieno di alcool, o chissà altro, da farlo ridere e urlare come un matto. Noi tutti sapevamo bene che quelle feste ti portavano al limite della sopportazione fisica; eppure il nostro lato autolesionista le amava a tal punto da non perdersene neanche una. Certo, avevamo tutti preso in considerazione l'idea che andando avanti di questo passo non saremmo arrivati neanche ai 30 anni, ma ne sarebbe valsa la pena... Forse.
Tom era un amante di questi festeggiamenti, mentre Greta non era proprio d'accordo sul parteciparvi dato che aveva vissuto brutte esperienze a riguardo. Nonostante ciò, se invitata, non perdeva occasione di far parte del gruppo di ubriaconi che eravamo, per poi finire su qualche divano a fumare e a guardare il soffitto. L'ultima volta ci eravamo tutti accasciati sulle sdraio in piscina a ridere come scemi perché John non smetteva di dire che le stelle giravano tutte insieme e che qualcosa, o qualcuno, gli fosse passato davanti. Aveva persino gli occhi chiusi e la bava alla bocca, segno che di lì a poco avrebbe vomitato ogni cosa avesse ingerito. George, invece, era quello che più rimaneva cosciente e che, molto spesso, iniziava a parlare con il DJ o faceva qualche mix in console. D'altronde l'aveva sempre detto che se non avesse sfondato con il gruppo, sarebbe tornato in Italia e avrebbe iniziato una carriera o un lavoro come DJ in qualche discoteca: in questo piano B, mi aveva promesso che mi avrebbe accompagnato a Napoli e a Roma per poter gustare i piatti più golosi e vedere le sue città preferite. Accettai ovviamente.
Infine io e John eravamo quelli più devastanti, quelli che prendevano la prima bottiglia a portata di mano e se la portavano in giro per poi scolarsela man mano che si festeggiava. La maggior parte delle volte si finiva per fare sfide di ogni genere dettate dall'ebbrezza del momento, come quella volta in cui a John venne in mente l'idea di buttarsi dal balcone della casa di Katrine - una nostra compagna di classe - fin giù in piscina, per poi riemergere e ridere come un idiota, dicendo quanto fantastico fosse stato. Tra l'altro ci volle poco che non ci fermò la polizia dato che non ci eravamo accorti dei controlli in casa: scappammo come se ne valesse della nostra vita, entrammo in macchina di Tom e ce ne andammo via più in fretta possibile. Ormai eravamo organizzati nel fuggire in quel modo, sapevamo già dove parcheggiare e come fare per non esser notati.
Erano già le 11 di sera quando andammo a prendere Castiel a casa. Ai genitori avevamo detto di aver organizzato all'ultimo minuto una serata al cinema tutti insieme, e l'aiuto di Greta nel mentire ci fu fondamentale. Difatti era risaputo che la parola di una donna era presa più in considerazione di quella di un uomo adolescente. Non che Greta fosse più grande di noi, ma il suo modo di porsi dava quel senso di maturità che serviva a tutti noi per rimetterci in riga.
"Dovremmo spiegare a Castiel le regole basi di queste feste." disse Greta sfoggiando un sorriso. "Numero uno: tutto ciò che vedrai sarà normale. Non ci sono regole che tengano!"
"Per esempio, vuoi urlare qualcosa di stupido? Bene, fallo! Tanto nessuno se ne ricorderà dopo." disse Tom, mentre guidava. La sua mano destra sul ginocchio della fidanzata.
"Numero due: bevi quanto vuoi." dissi "È tutto gratis e comunque non riusciresti mai a battere John."
"Sembra divertente e irresponsabile nello stesso momento." Affermò Cas visibilmente nervoso "Ma non mi tiro indietro!"
"Bravo, così ti voglio." risposi. Accarezzai la sua gamba, fino all'interno coscia per poi fermarla lì. "Numero tre: Non entrare nelle stanze da letto, soprattutto se vedi un calzino sulla maniglia."
"Perchè?" chiese paonazzo per quello che avevo appena fatto mentre i suoi occhi guardavano incoscientemente le mie labbra.
"Prendetevi una stanza voi due." Affermò George al fianco mio e di Cas. "Ecco perchè Castiel, lì dentro scopano."
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We'll find the happiness in the hell.
AcakDean è un ragazzo problematico con alle spalle una famiglia di tossicodipendenti, questo lo porta a sfogare la sua rabbia repressa contro chiunque gli dia fastidio, in particolare con Castiel Novak. Dean, appassionato di musica, crea una band in cu...