"Sei sicuro, Cas?" domandai, guardandolo dritto negli occhi celesti.
Lui annuì.
La sua risposta decisa andò però a scontrarsi con quello sguardo insicuro e incerto che faceva trapelare, e alle sue mani tremanti che ora cercavano le mie. Era terrorizzato e non avevo idea di come calmarlo, se non accarezzandogli quel viso soffice per poi immergere le mani nei suoi capelli già disordinati. Cercai in tutti i modi di essere il gemello di me stesso, l'esatto opposto di quello che ero abituato a essere per trovare - da qualche parte - quella tenerezza a cui non ero abituato.
Non sapevo se stessi rendendo tutto più carino e non sapevo nemmeno se lui apprezzasse quel mio cambio di espressione o quell'essere così cauto nei movimenti; nonostante ciò, l'unica cosa di cui ero certo era che ora non tremasse più, e che le sue mani avevano ripreso ad accarezzarmi e a accarezzare il mio viso prima di avvicinarsi e baciare piano le mie labbra.
Era come se tutto quello che stessimo facendo fosse ben studiato e ben vivido nella mente di entrambi, ma la verità era che nessuno dei due voleva ferire l'altro e questo ci portava a essere lenti e ad assaporare ogni centimetro della nostra pelle. Difatti, ora era tutto un gioco di sguardi e piccole provocazioni che di tanto in tanto facevano si che con le nostre mani ci sfiorassimo delicatamente e che entrambi i nostri corpi si muovessero per aver ancor più contatto.
Lo vidi sorridere per la prima volta da quando quella frase era uscita dalle sue labbra, cosa che mi diede ancor più sicurezza nel continuare quello che stavo facendo. Azzardai, cominciando a essere sempre più provocante e muovendomi lentamente per eccitare quel corpo già caldo, ricevendo in risposta i suoi sospiri dritti nelle mie orecchie.
Sembrava come se sapesse che quel gesto mi facesse perdere ogni controllo e se fino ad allora non fosse stato abbastanza chiaro, ne ebbe immediatamente la prova quando gli morsi la spalla delicatamente e portai la mano nei suoi boxer.
Ora anche lui aveva perso un pò di quel controllo che fino a poco prima stava tentando di avere. Mi baciò per poi soffocare quei versi poco casti che uscivano dalla sua bocca.
"Dean, ti prego." disse solamente.
Sembrava stesse supplicando, ma il tono della voce era totalmente diverso da quello usato per implorare: lui me lo stava chiedendo.
Castiel mi stava chiedendo di andare avanti e di essere quello che eravamo sempre stati nei nostri rapporti, di non aver paura di ferirlo.
Lo guardai con un sorriso malizioso - cosa che fece sorridere anche lui - e con calma gli accarezzai quelle gambe muscolose fino all'inguine.
Subito dopo gli baciai i fianchi e li inumidii leccandoli, facendolo così sobbalzare sotto le mie attenzioni per poi togliergli anche quell'ultimo indumento che aveva addosso. Feci scivolare quei boxer in fretta per il puro piacere di vederlo ancora una volta nudo e imbarazzato di fronte a me, consapevole però del fatto che quel suo comportamento sarebbe durato poco.
Difatti non aspettò molto prima di mettersi in ginocchio e baciarmi in modo così passionale e provocante che per un attimo mi venne voglia di farlo in quello stesso modo, con quella stessa lussuria e smania di avere tutto il piacere e in fretta, dimenticando del fatto che per Castiel quella fosse la prima volta.
Mi tolse i boxer con altrettanta calma, forse per vendicarsi di quello che gli avevo appena fatto, e mi guardò di nuovo con quegli occhi che mi trasmisero insicurezza.
Cercai di nuovo di coccolarlo e farlo sentire al sicuro. Dopo averlo fatto stendere di nuovo e avergli accarezzato il viso lo vidi più rilassato, anche se non del tutto. Cercava di fare il duro, ma si vedeva la preoccupazione sul suo volto e come stesse cercando di combattere i suoi demoni.
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We'll find the happiness in the hell.
RandomDean è un ragazzo problematico con alle spalle una famiglia di tossicodipendenti, questo lo porta a sfogare la sua rabbia repressa contro chiunque gli dia fastidio, in particolare con Castiel Novak. Dean, appassionato di musica, crea una band in cu...