Normality.

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Alzai lo sguardo su Castiel e per l'ennesima volta mi resi conto di non riuscir a esprimere ciò che mi passasse per la mente, i suoi occhi leggermente imperlati di salate lacrime non facevano altro che dirmi che riuscisse a comprendere ciò che volessi dirgli dal più profondo incoscio, eppure nonostante ciò cercai da qualche parte del mio carattere una crepa che potesse farmi uscir fuori da quel castello fatto di arroganza e cattivi comportamenti che mi imponevano a rimanere sempre quel cattivo ragazzo che ero sempre stato: era difficile far crollare anni di repressione, quando anche dire di voler bene a un amico risultava impossibile.

Era difficile pensare che ora mi stessi sforzando di dire quello che provo alla mia preda preferita, al ragazzino indifeso che ora era diventato colui che dovevo proteggere più di ogni altra cosa.

Era impensabile che ora mi guardava e sorrideva, perchè in quel silenzio aveva capito per l'ennesima volta ciò che stava succedendo nella mia testa, i pensieri che sfrecciavano a una velocità inaudita e i suoi occhi che tentavano di rassicurarmi dal fatto che, si, per l'ennesima volta aveva dedotto tutto.

Mi venne di istinto alzarmi e fare qualche passo, sentivo quel silenzio chiudermi in una bolla di pressione e angoscia che non riuscivo a spiegarmi, ma mi dissi fosse causata dalla situazione in generale.

Lì dove vi era la coperta a scaldarmi ora vi erano le mie gambe nude che rabbrividivano al contatto con l'aria fredda di quella notte, o forse il mio corpo era solo impaurito dall'ennesimo flashback di qualche ora prima, dallo schiaffo in faccia al mio uomo che mi provocava dolore fisico perchè ricordava gli schiaffi violenti che James mi dava quando non era in se, persino questo era complicato da affrontare in quel momento e avrei voluto parlarne per dirgli tutti i motivi che mi hanno spinto a portarlo fuori da lì siccome a quanto pare non mi sentivo di averlo spiegato abbastanza bene, ma non avevo idea di come potergli far capire tutto ciò.

In fin dei conti entrambi non potevamo capire i nostri traumi fin in fondo, io non sapevo che cosa si provasse a esser abusato - almeno non in modo così completo come successo a lui - mentre quest'ultimo non poteva comprendere a pieno cosa significasse esser picchiato dalle persone a cui avresti dovuto dare e ricevere amore incodizionato: in un certo senso, eravamo fortunati a non poter capire queste cose, nessuno avrebbe dovuto mai capirle.

Mi passai le dita sugli occhi per cancellare le lacrime che sul bordo di essi cercavano di cader via e fissai ancora una volta quella casa di fronte alla mia che ora si mostrava spenta e silenziosa, cosa che mi mise ancor di più in allarme, come se nel buio fosse ancor più pericoloso.

"Dean." mi chiamò poco dopo, la voce flebile e stanca.

"Va tutto bene, sto bene." mi assicurai a dirgli e gli sorrisi.

Lui si avvicino e mi prese la mano senza aggiungere altro per qualche secondo, poi mi diece un bacio sulla guancia.

"Vado a dormire, non vorrei che Chris si svegliasse e non mi vedesse... Non oggi." rispose a sguardo basso.

"Buona notte, mamma orso." ironizzai con il mio solito fare scherzoso, poi mi avvicinai e gli stampai un bacio in fronte. "Semmai volessi ammazzarmi, nel comodino c'è un coltello e dietro di esso una mazza da baseball regalata illegalmente da Negan!"

"Buona notte, Dean, e non penso di volerti ammazzare... Per ora." rispose poco dopo.

Sbuffai una risata e lo guardai ritornare in camera da letto.

Abbassai lo sguardo e mi voltai verso quella casa per l'ennesima volta, per una frazione di secondo vidi una figura scura al di fuori di casa mia che vicino la finestra mi osservava con i suoi occhi verdi e un sorriso terrorizzante. Tenni gli occhi sgranati verso il vetro accorgendomi fosse alta all'incirca un metro e settanta, magra con un golfino nero e i pantaloni neri, la luce della luna non gli illuminava il volto eppure potevo vedere il colore delle sue pupille e i denti leggermente ingialliti a causa del fumo. Potevo vedere che muovesse il capo leggermente, come quando i cani non capiscono cosa stesse succedendo e inclinano un pò la testa.

We'll find the happiness in the hell.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora