Castiel era a conoscenza di quello che era in grado di fare con il suo corpo, dei limiti e di come muoversi in determinate circostanze. Sapeva perfettamente come tendere la corda prima di rilasciarla e farmi sobbalzare sotto lo schiocco di un semplice bacio dato sul collo o chissà dove. In quel momento avevo perso il conto di quante di quelle tentazioni avesse creato, come quando mi aveva sfiorato con la punta delle dita la pancia, lì dove vi era il bordo dei pantaloni. Alzai i fianchi per fargli capire che non mi aspettavo certo così poco, ma risalì sul petto dandomi dei brividi che non avrei creduto potessero piacermi così tanto.
Lo tirai su a sedere e presi in mano la situazione per un paio di minuti. Nonostante ciò Castiel era un alpha, un dominatore - o almeno da quello che mi mostrava in quelle situazioni - e non si sarebbe lasciato sottomettere così facilmente da chiunque. Difatti provai a prendergli i polsi ma mi strattonò fino a liberarsi. A quel punto decisi di concentrarmi su altro, ovvero su quel dolce corpo dalla pelle chiara così privo di imperfezioni e così ben delineato dai muscoli.
Lo accarezzai piano: sembrava studiare le mie mani insinuarsi in ogni punto che potesse fargli piacere. Gli accarezzai la schiena con la stessa passione che aveva riversato contro la mia per poi graffiarla quando, nello stesso momento, gli lasciai un segno rosso sulla spalla. Quest'ultima cosa sembrò piacergli particolarmente, così azzardai ancora di più, portando le mani sulle sue cosce e risalendo sui fianchi, lì dove era impossibile non notare la sua erezione.
Studiai il suo sguardo fisso sulle mie labbra mentre di tanto in tanto risaliva verso i miei occhi verdi. Subito dopo sorrideva, di quei sorrisi appena accennati e incerti. Pensai che fosse semplicemente terrorizzato da ciò che stesse accadendo e ne potei intuire il perchè; nonostante ciò cercai in tutti i modi di essere gentile e dolce con lui, di baciarlo ogni qualvolta sentissi il suo sguardo su di me o quando era evidentemente incerto su quello che dovesse fare. D'altro canto, un' altra cosa che avevo capito era che Castiel avesse questi alti e bassi da dover superare, ed ero certo che stesse combattendo con tutta l'anima nel non fermarmi.
Lo baciai e lui, in risposta, mi accarezzò il viso con entrambe le mani per poi portarle tra i miei capelli e stringerli leggermente a causa di quella passione che stavamo creando tra di noi. Lui iniziò anche a muovere i suoi fianchi lentamente contro i miei, cosa che di certo non potei che non apprezzare dato come lo facesse dannatamente bene. Subito dopo fu lui stesso a farmi concludere quella strada sulle sue gambe fino al punto più caldo del suo corpo. Mi prese infatti la mano guidandola su per i suoi pantaloni e muovendola piano.
Lo sentii sorridere appena sulle mie labbra, mordere il labbro prima di spingermi di nuovo sul letto e ora si stava muovendo sul mio corpo con ancora più voglia di continuare quel che avevamo per un attimo interrotto.
Le sue mani erano più sicure e si facevano strada su di me, così come le sue labbra che in quel momento mi baciavano e scendevano pericolosamente in basso. Di tanto in tanto mi mordevano o mi lasciavano qualche segno così rosso da poter pensare di poterlo sfoggiare per qualche giorno. Con la punta della lingua stuzzicò parti erogene che non sentivo stimolate da tempo, e aveva con calma aumentato ancor di più la mia voglia di averlo.
"Dean..." mi chiamò, mentre mi sbottonava i pantaloni. "Voglio che tu mi guardi, voglio tutta la tua attenzione su di me."
"Come se potessi pensare ad altro in questo momento..." risposi. "Non puoi immaginare quante volte hai avuto la mia attenzione!"
Castiel sorrise abbassando lo sguardo che più paonazzo di così non poteva diventare. Prese poi la mia erezione in mano e iniziò a muovere quest'ultima piano, tanto che mi sforzai dal non chiedergli di esser più veloce dato che avevo una voglia che durava da mesi ormai. Nonostante ciò non dissi nulla e fissai gli occhi del ragazzo di fronte a me: volevo vedere di cosa fosse capace dato che fino a quel momento era stato lui a dirigere i giochi.
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We'll find the happiness in the hell.
RandomDean è un ragazzo problematico con alle spalle una famiglia di tossicodipendenti, questo lo porta a sfogare la sua rabbia repressa contro chiunque gli dia fastidio, in particolare con Castiel Novak. Dean, appassionato di musica, crea una band in cu...