How to survive the pain?

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La mattina dopo mi svegliai presto, infastidito dai raggi del sole che, penetrando dalla finestra, illuminavano parte della stanza e della scrivania. Mi sembrò strano guardare quelle pareti e quei mobili a me sconosciuti, tanto che per un attimo mi chiesi dove fossi finito, ricordando immediatamente dopo quella serata a guardare anime con Castiel. Mi sorprese il fatto che quest'ultimo mi avesse invitato a casa sua e subito dopo mi avesse chiesto - quasi pregando - di rimanere con lui. Non che mi dispiacesse passare una serata in sua compagnia, tutt'altro dovrei dire, ma era successo così in fretta da spiazzarmi e a farmi rimanere intontito solo al ricordo di quell'episodio.

Subito dopo pensai al fatto di essermi lasciato convincere, rimanendo così da lui senza avvisare gli altri e senza pensarci due volte, quasi come se fosse un film per teenager dove i figli agivano senza pensare alle conseguenze o a quello che i genitori avrebbero potuto pensare non vedendoli tornare a casa. Quest'ultimo pensiero mi fece scattare qualcos'altro per la mente. Sentivo l'esigenza di dare uno sguardo ai messaggi, anche per controllare se la notte passata o quella mattina stessa avevo ricevuto qualche messaggio su dove fossi finito. Sia Ricky che il resto del gruppo, infatti, non sapevano dove mi trovassi o cosa stessi facendo. D'altro canto però, gli unici ad aver ricevuto qualche news erano Greta e John: la prima infatti era a conoscenza del moro che, ora come ora mi abbracciava delicatamente dalle spalle, e l'ultimo aveva ricevuto una foto in cui ero in camera di qualcuno a guardare anime di chissà quale disegnatore. Schiaccia così l'idea che fossero in pensiero, anche perché non mettevo in dubbio che quei due avessero già informato il resto del gruppo a ogni mio aggiornamento.

Sentii la fronte di Castiel posarsi piano contro la mia spalla e ciò mi fece sorridere di una dolce felicità che mi faceva provare cose che avevo dimenticato. Gli accarezzai una mano e intrecciai le dita tra le sue delicatamente per non svegliarlo. Non si mosse, anzi soffiò con il naso un sospiro che non capii con chiarezza; forse ricercava un sonno che piano spariva e lo portava lentamentealla realtà. Nel frattempo, io continuavo a leggere i messaggi del gruppo con Greta che continuava a dire le mie stesse parole - ovvero "rimarrete sorpresi da chi è questo misterioso ragazzo!" - e gli altri che la imploravano di sputare il rospo e che tra di noi non avevamo mai avuto segreti: schifosi pettegoli!

Mi voltai con delicatezza per non svegliare il ragazzo al mio fianco e, siccome era scoperto, gli rimboccai la coperta fin sopra al braccio, soffermandomi poi ad osservare ogni piccolo dettaglio del suo viso. Lo sfiorai piano con i polpastrelli, come aveva fatto lui qualche mese prima sulla spiaggia mentre cercava di capire chi era Charlie; e il vero volto sotto quella maschera. Le labbra erano semi aperte e delineavano un sorriso che mi fece venir voglia di baciarle e congiungerle con le mie.

Smorzai quel desidero mordendomi il labbro inferiore, anche perché temevo di svegliarlo e destarlo da quel sonno così in quiete. Le mani erano posizionate vicino al suo volto, mentre gli occhi chiusi e rilassati si muovevano quasi come se stesse sognando qualcosa di frenetico e movimentato: sembrava un cucciolo indifeso che voleva solo esser protetto da tutti e tutto.

Qualche secondo dopo sentii il rumore di passi salire le scale, cosa che mi ricordò la presenza dei genitori di Castiel in casa. Mi sentivo in imbarazzo a pensare che stessi lì in quel momento. Persino con Lucas evitavo quelle situazioni proprio per non provare un disagio simile, difatti quando volevamo dormire insieme sceglievamo un motel della zona e rimanevamo in quel posto uno o due notti a seconda degli impegni. In ogni caso - quando sentii che i passi si stavano facendo più vicini - mi raggomitolai vicino a Cas e finsi di dormire, sperando vivamente che non si accorgesse che fossi sveglio.

La porta si aprì subito dopo.

"Angioletto mio, la colazione è pr-!" disse la signora Lorans per poi interrompersi, richiudendo la porta subito dopo. "Lo sapevo!"

We'll find the happiness in the hell.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora