Quella mattina la prima cosa che guardai appena svegliato fu l'orario della sveglia sul comodino, la quale segnava le 6.30. Mi chiesi per quale motivo il sonno mi avesse abbandonato così presto, ma deviai quei pensieri su qualcosa di molto più piacevole.
Ero ancora abbastanza intontito dal sonno, tanto che mi chiesi perchè avessi qualcuno che mi abbracciava dalle spalle e, soprattutto, perchè non se ne fosse andato dopo aver passato la notte insieme. Nonostante quella considerazione senza senso dato dal tepore e da quel mattiniero risveglio, sorrisi subito dopo nel ricordarmi che quel ragazzo non fosse altro che Castiel e non un tipo da una notte.
Castiel era tutt'altro che questo e anzi, con lui avevo una tranquillità che non avrei mai pensato di meritare, unita a una maturità che non capivo. Spesso pensavo a come differenti fossero stati i rapporti tra quelli che pensavo potessero essere dei ragazzi da poter frequentare. A come, per esempio, mi lasciavo trascinare da quelle sfuriate di ira che sfociavano sempre per qualsiasi cosa.
Questo era anche il motivo per cui io e Lucas eravamo così litigiosi: entrambi avevamo un carattere che ci spingeva a essere quello che non eravamo, a essere pura rabbia e nervoso per cose che non comprendevamo l'uno dell'altro. Cas era invece la mia valeriana, la mia morfina, il mio calmante, perchè non potevo incazzarmi con lui e non potevo fargli del male dopo tutto quello che, ora come ora, stavo cercando di scontare con qualcosa di completamente opposto all'odio.
Me lo rinfacciavo ogni giorno che quello che mi ero permesso di fargli non aveva alcun senso. A quale scopo lo facevo? Per attirare l'attenzione con dello stupido dolore, con un atroce dolore che non si meritava. I sensi di colpa mi attanagliavano l'esistenza ogniqualvolta ripensavo a tutti quegli sbagli fatti nei confronti di Cas e di Lucas, i quali portarono quest'ultimo a una fine più che violenta di fronte ai miei occhi, senza neanche il tempo di dirgli addio o di far pace.
Asciugai in fretta le lacrime che stavano scendendo lentamente, bagnando la federa del cuscino. Strinsi i pugni per far si che quelle croste appena create tirassero e facessero male, attivando quell'adrenalina che mi rimandava ad avere il controllo su ogni cosa con la sensazione di essere forte abbastanza, così da evitare di piangere come una femminuccia.
A quel punto ci fu altro a distrarmi, ovvero il braccio del moro alle mie spalle che mi stringeva piano e posava la fronte contro la mia schiena. Sentivo il suo fianto solleticarmi piacevolmente la pelle e il suo corpo caldo così vicino al mio, cosa che mi portò a mordermi il labbro inferiore a causa di quello che mi passava per la mente. Poi mi voltai e lo guardai dormire con entrambe le mani vicino alle labbra, quasi a proteggersi o a fare qualcosa di molto simile a questo. Gli scostai le mani delicatamente per poter accarezzare il suo viso e con il pollice gli sfiorai quelle labbra rosee, poi passai a tutti i suoi piccoli dettagli e a quei capelli dove alcune ciocche ricadevano sul viso, gliele scostai piano: sembrava come se le mie attenzioni lo stessero svegliando, ma in fin dei conti volevo che si svegliasse per passare quei minuti insieme prima che la sveglia suonasse le 7 del mattino e ci costringesse ad andare a scuola.
Gli passai la punta delle dita sulle braccia più di una volta data la mia attrazione per esse; in seguito scesi giù fino ai fianchi e sulla schiena che amavo particolarmente - anche se lui la disprezzava a causa delle cicatrici, era come se se ne vergognasse -. Prestai attenzione al collo che accarezzai con delicatezza, fino a giungere all'incavo e la spalla: a quel punto lo vidi sorridere e mordicchiarsi l'angolo delle labbra, infine aprì gli occhi e mi guardò, ammirando in lui quell'immenso celeste dalle sfumature blu.
"Buon giorno, Dean." sussurrò con quella voce roca data dal sonno.
"Buon giorno, Cas." dissi di rimando. "Ti ho svegliato?"
Lui scosse la testa e prese la mia mano per accarezzarne il dorso con il pollice. Osservai nei suoi occhi il dispiacere nel vedere quelle ferite, ma nonostante ciò non disse nulla, se ne rimase lì ad accarezzarle lentamente lungo i lividi appena accennati e le piccole bende che George aveva messo.
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We'll find the happiness in the hell.
SonstigesDean è un ragazzo problematico con alle spalle una famiglia di tossicodipendenti, questo lo porta a sfogare la sua rabbia repressa contro chiunque gli dia fastidio, in particolare con Castiel Novak. Dean, appassionato di musica, crea una band in cu...