"Ragazzi, cosa sta succedendo?" la voce femminile, ma anche allarmata di Kate rimbombò nella stanza rompendo quel silenzio nell'ascoltare quella canzone. "James, perchè alcuni di loro piangono?"
Vidi James fare spallucce e con un sorriso cortese guardare la moglie e poi me, come per comunicargli che la risposta potrebbe esser data dalle mie labbra. La verità era che, ancora sotto shock, non ero pronto a confessare a loro due che quella era la nostra canzone, ma mi ritrovai alle strette e dovetti dire la verità per poi stupirmi nel vederli emozionati quanto noi; tanto che Kate quasi non pianse nel comprendere quanto grande fosse quel traguardo e quanto vero fosse.
D'altro canto, anche loro avevano contribuito nello sviluppo di quel gruppo: tristemente parlando se loro non mi avessero picchiato non avrei mai iniziato a scrivere, e forse quella era una delle poche cose per cui ringraziarli.
Feci uno sbuffo di gioia quando finì e le voci delle due donne fecero un piccolo commento personale su ciò che avevano appena sentito. Dopo di chè l'attenzione riprese verso la scaletta che avevano programmato e il proseguire degli articoli musicali di cui stavano discutendo.
Noi riprendemmo a guardarci: John riprese a parlare e ad essere un umano che reagiva agli stimoli e che non rimaneva solo a guardare la radio incredulo, mentre George si asciugò le lacrime dal viso, cosa che anche Greta e Cas fecero, ma silenziosamente, quasi di nascosto da tutti. L'unico a esser rimasto un pò più normale fu Tom che dall'alto del suo metro e ottanta sorrideva e parlava con calma, come se niente fosse, eppure con estrema felicità in viso.
"È veramente il vostro gruppo?!" chiese Kate con sguardo colmo di emozione.
"Si." risposi. "Abbiamo lavorato per mesi per arrivare a questo punto."
Le parole mi uscirono con spontaneità, ma nonostante ciò non seppi dargli un significato. Non capii se le avessi dette per rabbia, orgoglio o per il fatto di dovergli dimostrare che i loro abusi non avessero influito sul mio sogno, e che anzi lo avessero alimentato. Difatti nel mio tono di voce potevo notare una punta di arroganza, forse anche maleducazione.
"E benzina per andare a Santa Monica!" fece Tom con una finta irritazione a riguardo.
"Ma stai zitto!" sbottò Ricky "A breve diventeremo ricchi!"
A quella battuta scoppiai a ridere e con buona volontà mi avvicinai al tavolo spostando il piatto della crostata vicino a me per odorarne il profumo dei frutti di bosco, il quale mi inondò le narici fino a provocarmi una morsa allo stomaco data la voglia di assaporarla.
"Ragazzi, muovete il culo o la mangio tutta!" dissi io rivolgendomi ai ragazzi poco lontani da me.
"Dean, linguaggio!" storse il naso Kate e mi diede un piccolo buffetto sul gomito.
La guardai: lei sorrideva, ma si vedeva che quel gesto le costò caro data la sua insicurezza nei miei confronti. James era diverso invece, lui cercava un contatto più diretto e certo sbagliava perchè mi ero ripromesso di mantenere le distanze con entrambi finchè non sarei stato io stesso ad avvicinarmi. Questo significava che Kate era più propensa ad aspettarmi, mentre James spingeva contro i muri che si erano innalzati tra di noi rendendoli paradossalmente più duri e spessi.
Odiavo che volesse far parte della mia vita in modo così violento.
"Ho detto solo culo!" sbottai con un sorriso. "Avrei potuto dire: 'Figli di puttana, venite qua che è pronta la crostata!'"
"Dean!" riprese sgridandomi.
Per la prima volta mi sentii felice nei suoi confronti, come se mi avesse appena detto qualcosa di piacevole anche se quest'ultima era un semplice rimprovero camuffato da scherzo. Non capii però come quella stessa felicità mi portava a dubitare di tutto ciò, continuando a dirmi che sarebbe finita e che tutto sarebbe stato così doloroso che avrei stentato a crederci. Ormai dovevo accettare che quei pensieri fossero autodistruttivi e che non ci sarebbe stata una fresca e precoce calma quando pensavo o ero vicino a loro: ci voleva tempo.
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We'll find the happiness in the hell.
RandomDean è un ragazzo problematico con alle spalle una famiglia di tossicodipendenti, questo lo porta a sfogare la sua rabbia repressa contro chiunque gli dia fastidio, in particolare con Castiel Novak. Dean, appassionato di musica, crea una band in cu...