Memories.

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Quando entrammo in cucina tutti ci notarono, chi con un sorrisetto che la dicesse lunga su quello che stava pensando e chi fissava me con uno sguardo tutt'altro che felice.

Accennai un sorriso e andai in cucina da solo, mentre Castiel si sedette affianco a Tom dopo che, domandando se avessi bisogno di aiuto, rifiutai quella sua richiesta con cortesia. Volevo preparare il caffè e godermi qualche minuto in modo da scacciare dalla mente quei pensieri maligni che non facevano altro che farmi pensare a quanto crudele fosse stata la mia vita e quella di Lucas.

Spesso mi fermavo a pensare se fosse stata davvero colpa mia, o se fosse stato più facile dire che era stata una sua distrazione o una distrazione del conducente del camioncino anch'esso morto nell'incidente. Eppure quella piccola vocina chiamata "senso di colpa" non faceva altro che farmi rivivere quel dolore, rendendolo ancora più vivo e opprimente quanto basta da farmi chiedere se fosse stato più giusto se fossi morto io al posto suo.

Alcune volte me lo diceva: non gli piaceva guidare quando sentiva delle emozioni così forti perchè lo spingevano a sfogare la rabbia e la gioia nell'acceleratore, inondandolo da delle scariche di adrenalina. Io invece gli rispondevo sempre che non era un buon modo di sfogare i sentimenti o qualsiasi cosa avesse per la mente. Quelli erano i pochi momenti in cui eravamo veramente d'accordo su qualcosa, eppure mi era capitato di trovarmi in quella macchina quando Lucas aveva quel bisogno di svagarsi, anche per pochi secondi.

Passai una mano sul volto rigato da una solitaria lacrime e mi accorsi che il caffè era pronto. Nonostante ciò non andai dagli altri, preferii star lì posato contro il mobile affianco la cucina e perdermi in ben altri pensieri decisamente migliori rispetto a quelli che fino a poco prima fluttuavano nella mia mente.

In quel momento, stavo pensando a quanto mi facessi schifo nell'aver provato ad aver un contatto più profondo con Castiel quando era probabilmente lui stesso a dover prendere l'iniziativa e dirmi quando sarebbe stato pronto; difatti, ero sempre stato io a volermi avvicinare a lui e raramente era stato lui ad approfondire quei baci che amava tanto mordicchiare. Ero uno stupido a pensare che Castiel mi avesse dato libero accesso a quel corpo il giorno dopo avermi detto tutto quello che gli era successo, dopo avermi raccontato e mostrato le atrocità a cui era sopravvissuto.

Ero già sorpreso del fatto che mi avesse mostrato quelle cicatrici e avessimo dormito insieme senza la maglia, facendomi anche toccare quella schiena così liscia e marchiata da quelle ustioni, per poi svegliarci ed essere ancora una volta quella coppia di sempre. Anche se oggi era un giorno no per entrambi, cercavamo di andare avanti distraendoci con quelli che da miei amici erano diventati nostri amici.

"Non ti farai niente con quel coso tra le mani." disse George, sbucato in cucina senza che io me ne accorgessi.

Guardai la linea visiva dei suoi occhi e mi accorsi che tra le mani avevo un coltello da burro, probabilmente preso mentre pensavo a Castiel e cercavo di calmarmi con quel piccolo pizzicore sui polpastrelli. Lo lasciai vicino al frigo - lì dove lo avevo preso - subito dopo.

"Se vuoi qualcosa per farti male, tieni, prendila." Continuò, poi aprì la cover del suo telefono e prese una lametta che teneva nascosta.

La presi tra le dita e mi avvicinai al lavandino, poi alzai le maniche della maglia. Il ragazzo poco più distante da me si avvicinò e posò i gomiti sul marmo della cucina, fissando i miei occhi dal basso, per poi farli scendere alle mie mani. Stavo tremando ed era assurdo per me, perchè in quei secondi - quando dovevo decidere dove e come farlo - ero solitamente calmo e rilassato, ma di certo non tremavo come una foglia, rendendomi il lavoro decisamente più duro da fare.

"Perchè mi hai dato questa?" gli dissi piano, rigirandola tra le dita. "Tu mi rompi le palle quando mi faccio del male..."

"Perchè ti conosco troppo bene, Dean." rispose. "Non lo avresti mai fatto in mia presenza, lo fai da solo perchè ti vergogni di questo."

We'll find the happiness in the hell.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora