The truth.

45 3 1
                                    

Dopo il pranzo tutti insistemmo per rimanere un pò e parlare di quello che era successo in quegli anni così distanti. Quasi tutti accettammo di buon grado, sorseggiando un succo alla mela come se fosse vino di alta qualità. Vedere il gruppo in quella situazione mi fece sorridere proprio per questo. Sarà stata poi la stessa maturità, ma guardare Ricky era strano dato che vedevo ancora il ragazzo ribelle truccato e vestito con colori scuri e catene lungo i fianchi, quello che di tanto in tanto metteva lo smalto nero alle unghie e con l'aiuto di Greta o di Tanya imparava un nuovo modo di fare lo smokie eyes. Lui sembrava il miglior amico di ogni donna, quello che si interessava alla cosmetica e al contempo sapeva come soddisfarle.

Difatti prima dell'apocalisse, prima che si fidanzasse con Tanya, l'avevo anche visto uscire dal bagno in compagnia di una donzella niente male. Dal sorriso di lei potei capire tante cosa sul mio amico. Anche questo mi fece sorridere, accorgendomi del fatto che non avessi lo stesso distacco nei confronti di Tom e Greta, forse perchè li vidi crescere sotto i miei occhi, litigare quando quella merda ci rendeva nervosi e piangere di gioia quando durante una missione di rifornimento cibo in qualche città ci rincontravamo sani e salvi, rilasciando tutta l'ansia accumulata nel vedere che l'amore della tua vita fosse vivo. Potevo capirli così bene che quasi mi mancò il fiato un secondo nel ricordare quei brutti periodi, ma mi rilassai un minuto dopo consapevole di essere al sicuro. Certamente eravamo molto più protetti ora che in quei giorni a far campeggio in boschi o case abbandonate.

Nonostante la nostra voglia di raccontare quei giorni, Castiel dovette andare a casa trascinando Chris con sé. Quest'ultimo era rimasto affascinato dai giochetti di magia fatti da Tom - che a sua volta vennero insegnati dal padre Kevin - e fece un pò di capricci proprio per il fatto di essersi divertito così tanto sulle gambe del nostro amico.

Anche io chiesi a Castiel di rimanere un pò, e lo chiesi anche con una forzata gentilezza a Danny, ma quest'ultimo tagliò il discorso con una netta negazione; cosa che fece sbraitare il piccolo in un pianto quasi disperato. A quel punto Tom accarezzò le guancie a Chris promettendogli altri giochi. Io diedi un occhiata complice a Castiel che però non ricambiò, anzi mi preoccupò siccome abbassò lo sguardo con una reazione fredda e indifferente, quasi come se tutto quello non lo toccasse per niente. Lui era bravo a tenersi tutto dentro, ed era molto più simile a me di quando volessi ammettere, poi, però, quando crollava, non riusciva a mantenersi in piedi dal dolore e ne ebbi la conferma quando mi confessò degli abusi, quando mi si sbriciolò il cuore a sentirlo singhiozzare e implorare un perdono che non doveva chiedere.

"Dean." mi chiamò Sam distraendomi da quei pensieri.

Ancora sentivo le urla di Castiel nelle orecchie ricordandomi di quel maledetto giorno in cui urlò di dolore e rabbia, abbracciandosi come a voler sparire nel suo stesso nulla e in quel dolore che lo aveva accompagnato per anni.

"Se ti chiedi perchè Ricky non ha mai preso a pugni Andrew, chiedilo anche da parte mia perchè non lo capisco neanche io." dissi, collegandomi a quello che stesse raccondando Ricky. "O per lo meno, lo fece una volta, ma nulla di che."

"No... Cioè perchè non lo ha mai fatto?" domandò subito dopo.

"Perchè è un coglione!" ribattei.

Mi misi a ridere e Ricky mi lanciò il cuscino del divano su cui sedeva insieme a Sammy mentre io ero poco lontano da lui su un puff comodo e confortevole. Nonostante fossimo in piena apocalisse quella cittadina era stata costruita in modo da creare una sorta di paradiso per chi volesse vivere una vita pressocchè normale.

"Ti sento, stronzo!" sbottò, fingendosi offeso. "Sam, non l'ho picchiato perchè Andrew era una testa di cazzo che era meglio lasciar morire nella sua ignoranza."

We'll find the happiness in the hell.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora