Dietro una trincea faceva il segno della croce
Prima di lanciare una bomba
“Dio lo so che far la guerra non è una cosa giusta,
Ma voglio rivedere e proteggere mia moglie”.
Vorrei portarla verso la strada della città
Seduta davanti a me sulla bicicletta,
Andare nel cinema a vedere “È arrivata la felicità”
E con la promessa di fare una figlioletta.
La vorrei riportare in barca sul fiume
Al picnic sulla riva di sassi
E non scriverle delle lettere
Dove le ricordo questi momenti.
Potrei pure farla sorridere
Mentre la notte da un vetro sa di fumo e castagna marcia
Ma la farei sicuramente piangere
Mentre da un vinile suona la nostra ballata.
Questa candela stanotte la spengo con il dito
E da una radio ci parla il generale
“Domani dobbiamo sconfiggere definitivamente il nemico,
Se vogliamo che la nostra terra sia in pace”.
Ma io non credo a questa pace
Perché non tutti avrebbero sollievo
Lo sconfitto avrebbe perdite in ogni suo ambito sociale
Ed il vincitore non aiuterebbe colui che non è più nemico, ma povero.
Ho lasciato la mia attività agricola
Che senza di me spero non sia andata persa
E soffro assai quando dietro ad una carabina
Devo rovinare gli appezzamenti di una campagna.
Sento gridi di animali
Come fossero i miei
Balzi pericolosi di tronchi
Che ostacolano i nostri passi
E corpi con buchi nei petti
Qualcuno gioisce nel vederli soffrire
Supini e feriti come alberi dai picchi,
Solo ferendo si può vincere.
Hanno lottato per la loro patria
E salutato con speranza la loro famiglia
Ed io ancora vivo dietro questa trincea
A cercare di rovinar di meno la natura e finire presto la guerra.
Solo nelle guerre
L’uomo rovina qualcosa di più grande
E usa malamente l’amore
Non verso le proprie donne, ma contro le montagne.
Dentro ai miei ricordi
Ho visto una vita perduta
E stringendo le sue vecchie mani
Vedo un mondo più sporco di prima.
Nonostante abbia vinto
E abbia potuto tornare nel mio paese
Il fatto di aver compiuto ai danni dell’uomo e di un filo d’erba un torto,
Mi fa uscire salvo ma non mi sento il migliore.
Senza amore
Uno cosa può fare
Od una inutile guerra
O la stessa cosa con l’indifferenza.
Ciò che non mi manca
È la mia amata e la certezza di Dio,
Ma ciò che non cambia
È il dolore sparso dall’umanità verso la vita di ogni giorno.
La preziosità della vita non fa solo scalpore nelle guerre tra due nazioni o mondiali,
Ma anche nelle nostre guerre, morti e litigi, nel quotidiano
Ed anche se non si è tutti in una guerra per cui serve macchiare i territori
Chi non lo è rovina lo stesso gli ambienti, fatti su misura per il genere umano.
Il soldato non voleva combattere la guerra, perché è pacifista, e non voleva danneggiare l’ambiente. La guerra porta alla morte dell’uomo ed al distacco da chi si ama, e porta alla morte della natura, a cui il soldato era legato. Per vincere la guerra, tornare da chi ama, e non rovinare l’ambiente, doveva per forza far la guerra per uscirne pulito almeno lui. Nella vita bisogna per forza fare a botte per ottenere qualcosa ed è proprio il fatto di essere il migliore che non mi piace. Alla fine, da vecchio, conclude che pur avendo la sua amata e vedendo che Dio come ieri c’è ancora, gli anni sono andati avanti e ha perso una buona parte della sua vita, oltre a vedere che il circostante è più sporco, a causa di una mancanza di legame verso l’ambiente che non si fa solo nelle guerre mondiali, bensì pure in quelle non eclatanti ma quotidiane e le guerre tra le persone nel quotidiano, che fanno scalpore direi quanto le guerre mondiali.
Io credo che la vita sia fatta su misura per l’essere umano, forse qualche taglia in più per permettergli di crescere.