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 Benedetta's pov:

Questa notte non riesco proprio a prendere sonno.La mia mente non vuole proprio saperne di spegnersi.Spesso la mia mente mi gioca questi brutti scherzi.

00.42

Mi giro a destra,calore infinito.

01.56

Mi giro a sinistra.Queste coperte sono un forno.Ma niente,sono ancora sveglia.Certo che per essere inverno con queste coperte fa davvero davvero caldo.

03.17

Non è storia...Neanche stanotte.

Molto silenziosamente decido di scendere in cucina per prepararmi una tazza di latte caldo.Mi scosto le coperte e subito la fredda aria invernale m'investe.Tremo e mettendomi la vestaglietta poggiata alla sedia,mi dirigo in cucina.In casa ci siamo io,mio padre Carlo e i miei due cagnoloni.

Passo davanti alla camera di mio padre e vedendola aperta, passo molto silenziosamente.Da quando mamma si è ammalata, papà è costretto a vivere una vita frenetica: vaga tra il lavoro e l'ospedale,poi cerca di curare la casa,pensa a me,a sé. È l'uomo migliore della mia vita.Mi avvicino allo stipite della porta e lentamente mi avvicino al letto.Il suo respiro lento mi fa capire che si trova nel mondo dei sogni.Mi siedo accanto a lui e lo copro meglio.Ma credo di aver fatto una mossa azzardata perché vedo che pian piano apre gli occhi:-'Ehy...'-mi accarezza la guancia accaldata.Mi beo della sua carezza,tanto da non essermi accorta di essere stata tirata sotto le coperte con lui.

'Dai papà...'-ridacchio,accoccolandomi a lui che mi stringe a sé mentre mi accarezza i capelli.Lo faceva sempre sia con me quando ero un po' più piccola sia con la mamma.Ma da quando la mamma passa molto tempo in ospedale non c'è più quest'abitudine.Erano soliti farlo prima di dormire:la mamma si appoggiava sul petto di papà e lui le accarezzava la chioma color cenere.

'Amore cosa c'è? Perché piangi?'-mi chiede gentilmente,togliendomi una lacrima con l'indice.

'Nulla papà... Pensavo alla mamma..Sai a quando..'-non mi fa finire neanche di parlare che mi stritola in un abbraccio.Il suo mento sulla mia testa mi permette di sentire il suo cuore che batte al ricordo di questi momenti felici con la mamma.

'Principessa dormiamo un po'?'-cambia saggiamente discorso.Ecco la vera natura di mio padre: un uomo apparentemente forte ma in realtà debole. Gli fa male parlare della mamma eppure la ama.Eccome se la ama.Ogni giorno le porta un girasole,il suo fiore preferito.

Chiudo gli occhi, riflettendo su quanto anche io ami i girasoli.

'Signorina scusi, mi porterebbe un succo alla pesca per favore?'-mi chiede una ragazza e da come è vestita sembra tanto una studentessa.Annuisco velocemente e prendo un bicchiere di vetro affrettandomi a riempirlo con del succo fresco.Prendo un tovagliolo e vado a servirla.-'Ecco, a te.'-glielo lascio sul tavolo accanto al libro,che a quanto pare sia di letteratura.

Letteratura è sempre stata la mia materia preferita a scuola..Andavo sempre molto bene,avevo voti alti e alle volte aiutavo le mie amiche.Quante volte facevamo casini per una parafrasi.Bei tempi,quelli...Ripenso a quelle giornate in cui le uniche preoccupazioni erano parafrasi e versioni.

'Ehi..Grazie...'-dice aggiustandosi gli occhiali sul naso,abbassando il viso sul libro tornando alle sue faccende.

Torno dietro il bancone,come sempre.Sciacquo delle tazzine sporche,iniziando ad asciugarle una per una.Alcuni ciuffi biondi sfuggono alla cosa ordinata,infastidendomi più del dovuto.

Sento un fischio che mi fa innervosire più del dovuto.Alzo la testa,innervosita:-'Dolcezza,cinque caffè...'-mi chiede questo ragazzo che sembra abbia la mia stessa età.Dopo avermi fatto un occhiolino e avermi lasciato lo scontrino già pagato,va a sedersi ad un tavolo con altri ragazzi che pare abbiano anch'essi la stessa età.Preparo cinque caffè, disponendoli su un vassoio con dei tovagliolini e dei bicchieri d'acqua.Mi dirigo verso il tavolo,sotto gli sguardi dei ragazzi del tavolo.Appoggio il vassoio sul tavolo,mentre in direzione di ogni ragazzo lascio il proprio bicchiere.Riprendo il mio vassoio per andare dietro il bancone e servire il prossimo cliente.Non appena alzo lo sguardo vedo che il ragazzo che mi ha chiesto i caffè tira una gomitata al ragazzo accanto a lui e indica con lo sguardo la mia scollatura.

L'assistente di Mister BernaldiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora