58 - Benedetta C

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Panico.

Tra questa piovra che non mi scolla le mani di dosso e due penetranti occhi blu che mi fissano arrabbiati non so proprio cosa fare.

'Tu, levale le mani di dosso. Immediatamente.'-ringhia Max, ghiacciando il ragazzo con lo sguardo.Se con uno sguardo si potesse ferire,il ragazzo sarebbe già morto ma non c redo abbia capito la gravità della situazione.

Il ragazzo ride divertito, e credetemi: non vorrei essere al suo posto  

'E tu saresti?'-ride, attaccando il suo braccio alla mia vita. Provo a scollarlo in ogni modo, ma la sua presa resta ferrea.Un bambino di sette anni avrebbe più forze di me,cazzo!

'Chi sono io?Ah.. Mi cadi male, caro. Sono Massimo. Massimo Bernaldi!'-ride, poggiando la spalla sullo scaffale ed è come se la sua voce fosse rimbombata contro ogni muro di questa piccola stanza. La presa del ragazzo diventa più debole, quasi intimorito dalla figura slanciata ed eroica di Max.

'S-signor Bernaldi..Io non volevo..'-balbetta spaventato allontanando la sua mano dal mio fianco.

'Se esci entro qualche secondo, posso pensare di non licenziarti...'-ringhia, prestando attenzione alla sua mano.Il ragazzo era qui, ma adesso è già fuori dalla porta.

Ma cosa...

Ma si.. Ma attacchiamo Benedetta ai muri, e lasciamola alla velocità della luce..

Beh,in questo caso è stato meglio, dal momento che la sua presenza non era granché gradita..

Vedo Massimo, girare in ogni punto dell'archivio, ma non mi ha ancora guardata.

Guardami amore mio..

'Max..'-sussurro, facendo un passo verso di lui.

Niente

'Max,io..'-provo a parlare. Non stavo facendo nulla, se non lavorare. Beh, se poi zio HoLaVogliaDiAppiccicareLeMieLabbronaDiMerdaAlleTue mi infastidisce non incolpare la dolce e piccola Benedetta. Beh, questo potevo evitarlo..

'Sta zitta..'-ringhia, poggiando le braccia lungo il muro e mettendoci la testa sopra. A me? Sta zitta? Ma io lo castro sto babbuino!

'Cosa?'-sibilo,incrociando le braccia.Se crede di potermi trattare come vuole si sbaglia..-'Tu non puoi parl-..'

'Io cosa, mh?Neanche due giorni e già sei tra le braccia di un altro! Cosa cazzo dovrei dire?'-urla,ormai rosso in viso.

Ed è una pugnalata al cuore perchè non gli farei mai del male. Beh, per lo meno non volutamente. I suoi occhi che da sempre mi hanno fatto provare forti emozioni, ora mi incutono paura. Si sta comportando in maniera non gelosa, quasi morbosa. Ed io non lo accetto! No che non lo accetto, cazzo!Amare non significa tenere l'altro in una teca di vetro ma ascoltarlo e giungere ad un compromesso insieme.

'Cosa? Credi che mi sia gettata tra le braccio di un tizio che nemmeno conosco? Ah si? Allora fanculizzati tu,quel tipo che non conosco.. E già che ci siamo me ne vado a fanculo altrove anche io, per aver creduto che tra noi potesse funzionare!'-sbotto, gesticolando. L'ho sempre detto che tra noi non potesse funzionare. Ma se pretende che io gli faccia da bambolina  si sbaglia!Se crede che io possa sottostare ad ogni sua sfuriata non ha capito un cazzo!

L'amore è come il rispetto, devi meritarlo!

Sto per uscire dalla porta, quando con il braccio tonico mi spinge contro il muro e mi imprigiona con le sue grandi braccia muscolose.

Se crede che io possa cedere si sbaglia...

I suoi grandi occhi blu..

Non mi faccio trattare da bambola di pezza..

L'assistente di Mister BernaldiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora