109 - Benedetta C

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Panico.

Okay,tranquilla..Apri la porta e fa ciò che devi..

'Buongiorno..'-sorrido,entrando nella stanzetta colorata.Giocattoli,penne,colori e disegni sparsi sui muri.Quest'aria,nonostante il luogo,è una boccata d'aria fresca.La piccola mi vede e subito i suoi grandi occhi neri sembrano più vivi.

'Beni!'-saltella sul letto,facendo attenzione alla sua grande ingessatura e a me si forma un magone allo stomaco.Mi piace studiare e fare tirocinio,ma non riesco a spiegarvi perchè ogni volta che esco da una stanza sto male.Malessere in tante forme:mal di testa,nausea,cervicale,o pianto.Vedere il dolore degli altri mi fa stare male.Mi sento quasi incolpa di non poter far nulla,quando faccio tutto il contrario..

Mi avvicino alla piccola,salutandola:-'Allora principessa,come ti senti oggi?'-chiedo accarezzandole i capelli anch'essi neri.Mi sorride,mostrandomi la gamba con il gesso pieno di scritte.

'Allora,la gabba mi fa un po' male ma zia Nadia mi ha fatto un cuore bellittimo.Poi mamma e papi mi hanno scritto ti voio bene.Guadda!'-mi mostra le varie scritte,ed è così piccola che mi si stringe il cuore...Non sente il dolore perchè quelle piccole scritte l'hanno rimpiazzato.

'Aspetta,dai..'-mormoro scrivendole anche io il gesso.

Sei bellissima

Il suo sguardo si illumina ancor di più,e di conseguenza anche il mio.

'Beni,anche tu sei bellittima!Mami guadda,Beni mi ha critto il getto!'-sorride,mostrando alla mamma appena entrata il suo gesso colorato.La mamma mi guarda sorridendo,quasi a ringraziarmi  di non far pesare alla figlia il dolore alla gamba.Il papà entra successivamente con dei cornetti freschi.

'Dottoressa,scusi..Mia figlia potrebbe mangiare qualcosa di dolce?'-mi chiede molto attento,ed io annuisco.Esce i cornetti,mettendone in un fazzoletto uno al cioccolato e porgendoglielo.

'Amore,questo è per te..'-la bambina addenta subito e le sue guance si tingono del bianco dello zucchero.Così piccola ed innocente in un luogo così più grande di lei.

'Dottoressa,se vuole pò favorire..'-la mamma mi passa un cornetto al cioccolato e che faccio non lo prendo?NAH!

'La ringrazio signora..'-sorrido,mettendolo in un fazzolettino.Torno quindi a rivolgermi alla bambina:-'Allora tesoro,adesso verrà l'infermiera a visitarti quindi segui ciò che ti dice..'la sua testa i fa intuire la risposta positiva.-'..E quando ha finito potrai riposare oppure stare con mamma e papà.Per qualsiasi cosa io sono in reparto.Okay?'-le sorrido,ma è troppo presa dal suo grande cornetto con del cioccolato che fuoriesce,ma daltronde come biasimarla?Il cibo è cibo!

Esco dalla stanza,andando nel mio piccolo ufficio.

Piccolo ma molto luminoso,e devo dire che mi piace.Ma bando alle ciance,e faccio entrare il prossimo piccolo paziente dietro le gambe magre della mamma.

***

Ribadisco come,in così poco tempo,mi sia fatta un'idea alquanto precisa su questi posti.Gli ospedali non fanno per me,e forse una delle poche motivazioni per cui sono qui sono i pazienti;i piccoli pazienti.Sono così piccoli ma sono bellissimi;il loro sorriso,gli occhioni che aspirano ad un po' di pace ed il loro parlare.Parlano,parlano tanto per riempire il silenzio di quei corridoi desolati e sterilizzati.Del resto è brutto;il via vai dei genitori,le loro lamentele e la loro disperazione nella scoperta  di una qualche patologia dei loro figli.Le donne della mensa che dimenticano che hanno a che fare con bambini e le infermiere che fanno di tutto pur di strappar loro un sorriso.Le mura di tinte forti,quasi a reprimere la tristezza generale ed il via vai di medici e dottoresse.

L'assistente di Mister BernaldiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora