Il litigio [1]

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Jocelyn e Alois tornarono al loro dormitorio con gran fatica. Le strade erano affollate, i Lunapiena e i Ghiaccionero si confondevano nel buio della sera, le lanterne non era sufficienti per illuminare tutti i visi. Grazie ai loro piccoli corpi e a qualche spintone, raggiunsero la stanza nel giro di venti minuti. Al si affacciò alla finestra: un mare di persone si ammassava tra i due dormitori e sembrava quasi che fossero tutti incastrati tra di loro, come minuscoli pezzi di un puzzle. Nessuno si era trasformato in lycan: non c'era abbastanza spazio e tramutandosi avrebbe potuto ferire qualcuno involontariamente, ed era meglio evitare discussioni tra i due Branchi, per aggirare discorsi come quello che aveva portato avanti Hope neanche mezz'ora prima. Alois non aveva vestiti eleganti da prestare a Jocelyn: non ne avevano mai avuto bisogno prima d'allora, e non potevano di certo fare un salto in città per comprarli. Decisero di tenersi le loro fedeli divise e sperare che i Ghiaccionero facessero lo stesso. Si pettinarono i capelli un'altra volta, sistemandoli in meravigliose acconciature. Alois legò i suoi ciuffi cremisi dietro la nuca, sistemandoli in cinque lucenti boccoli che andavano a formare la sagoma di un fiore. Jocelyn spostò tutti i suoi capelli su una spalla, li legò in una treccia grande che fermò con un elastico creato da Al: una cordicella verde adornata con piccole pietre di lago e minuscoli fiori. Sulla testa si poggiò una coroncina di rose bianche. La sua amica le fece i complimenti, affermando che la sua acconciatura fosse straordinaria. A Joy fece molto piacere sentirselo dire. Raramente aveva avuto un'occasione per sfoggiare quella coroncina che tanto adorava. Quando ritornarono in strada non c'erano più molte persone e finalmente poterono muoversi senza sentirsi mancare il fiato.

Alois si bloccò di colpo. «Passo prima da Silas e Jason, ti dispiace?», domandò un po' imbarazzata.

Jocelyn sospirò. Al era incorreggibile. «Fai in fretta. Io vado ad assicurarmi dei posti alla mensa, o ci toccherà mangiare in piedi per i prossimi mesi», decise di punto in bianco.

«Ci vediamo dopo», le sorrise la sua amica, abbracciandola. «Cerca di non perderti!». E con quel saluto si allontanò.

Joy, ritrovandosi ancora una volta da sola, riprese a camminare verso la mensa. Un'immagine in particolare attirò la sua attenzione quando passò davanti alla reggia dell'Alpha. Sapeva che Leonel avrebbe avuto una camera all'interno di quell'enorme edificio, ma non era questo che la stupì.

Le porte della reggia erano spalancate e quattro persone stavano varcando la soglia d'entrata. Sembravano affaticati e grondavano sudore, ma non erano Lunapiena. Tenevano sulle spalle un oggetto circolare e scavato nella pietra, di un colore grigio scuro e che emetteva, dal centro, una luce arancione che cambiava intensità, diventando da flebile a forte e viceversa. Joy osservò quello strano oggetto, grande più di un lycan, mentre veniva trasportato. Uno degli uomini inciampò in uno scalino e il grande masso rotondo e vuoto, dalla forma di un anello, gli cadde addosso. Jocelyn scattò istintivamente, ma per fortuna qualcuno afferrò quel pesantissimo affare, salvando la vita dell'uomo spaventato. Joy alzò gli occhi, fermandosi di colpo.

Leonel teneva alto l'anello di pietra con una sola mano, grande almeno il quadruplo della minuscola manina di Jocelyn, che non si era accorta del suo arrivo.

«Appena in tempo», soffiò sollevato l'Alpha, che era appena uscito dalla reggia. «Cerchiamo di non morire per almeno qualche luna, intesi?», schernì i suoi seguaci.

L'uomo si alzò da terra ringraziandolo e con le lacrime agli occhi. Poi, ubbidiente, si caricò di nuovo il masso sulle spalle e lo portò nell'edificio facendo più attenzione.

Jocelyn deglutì sconvolta. Leon aveva salvato la vita di un Ghiaccionero con la sola forza di un braccio. Quanto era forte in combattimento? Quanto, in forma ferale?

Quando l'Alpha si accorse di lei e incrociò il suo sguardo, Joy spalancò le palpebre e corse via.

Aveva capito cosa fosse quello strano oggetto e che importanza avesse per il Branco. Lo avevano trasportato dentro la reggia, dunque doveva essere prezioso e necessitava una stretta sorveglianza. Emetteva una strana luce e aveva la forma di un cerchio bucato. Quando l'ipotesi le balenò in mente, Joy ne fu sicura. "Il portale!", ricordò in un attimo. Era abbastanza grande da far passare un intero lycan attraverso le sue pareti rocciose e difatti i Ghiaccionero se ne erano serviti per raggiungere il Branco Lunapiena. Ma come funzionava? Cosa alimentava quel portale? Così tante domande, nessuna risposta.

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