Il risveglio [3]

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Hope camminava rapida attraverso le strade affollate del campo Lunapiena. Svoltò strada varie volte, ignorò completamente chiunque la chiamasse o nome, anche se la sua presenza non era sfuggita ad Aireen, che aveva portato la notizia del suo ritorno all'infermeria Ghiaccionero. Continuava semplicemente ad avanzare e, ogni qual volta incontrasse un viale straripante di persone, non si faceva scrupoli a spintonare chiunque si ritrovasse di fronte a lei.

Era molto vicina alla reggia dell'Alpha quando uno sfortunato medico anziano, che stava trasportando uno scatolone di legno pesante ricolmo di erbe curative, le passò davanti distrattamente.

La Beta se ne infischiò del suo stato e lo tolse di mezzo con una gomitata.

Il poveruomo cadde al suolo con un lamento e la cassa degli ingredienti si rovesciò sul terreno.

Hope andò avanti per la sua via senza degnarlo neppure di uno sguardo.

Per sua fortuna, l'uomo venne assistito dal fratello maggiore di Dream, il forte Lex, che trovandosi nei paraggi aveva assistito alla scena e lo aiutò a rimettersi in piedi, per poi raccogliere le erbe ed affidarle ad un lycan più giovane e forte che passava di là.

L'anziano lo ringraziò e Lex si allontanò da lui, tenendo gli occhi puntati su Hope. Era già abbastanza lontana e sembrava diretta alla casa di Dream, situazione che non gli piacque affatto. Silenzioso e agile, cominciò a pedinare la Beta Ghiaccionero seguendola da lontano. La donna era troppo concentrata per accorgersi di lui e procedette aumentando anche il passo. Quando fu davanti alla residenza, Lex si tramutò nella sua forma ferale e agitò le grosse zampe nere e brune fino a raggiungerla.

"Cosa fai qui?", la interrogò non esitando a mostrare le zanne, fermandosi alla base degli scalini di legno,

Hope sussultò ma quando lo vide finse di non aver paura di lui.

«Tu saresti?», domandò sentendosi nettamente superiore a lui.

Il lupo scuro avanzò lentamente e mise le zampe anteriori su un gradino più in alto. "Lex... Hunter", rispose rantolando.

«Mai sentito». Hope lo congedò con un gesto della mano e spinse la porta della reggia aprendola leggermente.

Un ringhio alle sue spalle le impedì di procedere oltre. Lex aveva risalito del tutto del scale e adesso era faccia a faccia con lei. Persino in forma ferale la sua altezza superava di gran lunga quella della Beta.

"Se non conosci la famiglia dell'Alpha, non hai motivo di entrare in casa sua. Voltati e vattene", le disse nervoso.

Hope indietreggiò ma mantenne un'espressione vaga e annoiata. «Giusto, sei il fratello dell'Alpha, quello grosso con la barba rossiccia», descrisse guardando altrove, «mi spiace ma io sono una Beta e tu non sei nessuno. Ho più diritto di te ad entrare qui dentro». Si avvicinò di nuovo alla porta.

"Cosa ci fai qui?", domandò severamente Lex.

Lei sbuffò. «Non ti riguarda, ne parlerò con Dream», disse solamente lei.

Lex avrebbe voluto sorridere ma l'unico risultato che ottenne fu un ghigno stampato in volto.

"Mia sorella non è in casa, spiacente. Se lo fosse, sarebbe qui dove sono io adesso e ti farebbe le stesse domande".

Hope era del tutto contrariata.

"Questo subdolo lupastro crede di potersi confrontare con me?", pensò decisa. Il suo sguardo si indurì, lei distanziò un po' un piede dall'altro e allargò le braccia guardando dritto in viso il suo rivale.

«Ho già detto che questo non è affar tuo! Mi stai facendo perdere la pazienza!», avvertì indicando l'uscita, ovvero i gradini, con l'indice della mano destra. «Ora levati di mezzo prima che ti mandi contro non solo il mio Omega, i miei guerrieri ufficiali e metà del Branco Ghiaccionero, ma anche una versione decisamente furiosa della sottoscritta».

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