La chiave [3]

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Al campo Lunapiena tutto era un via-vai di medici, feriti, lycan o semplicemente gente preoccupata. La maggior parte delle persone si era teletrasportata fin dentro al campo, eccezion fatta per Jocelyn e Dream, che furono le ultime ad arrivare.

Frida, Beta del Branco e anche colei che si era occupata di gestirlo in assenza della leader, sembrava attenderla all'ingresso insieme a qualche soldato e Cyrer ed Aireen, che se ne stavano vicine l'una all'altra senza fiatare, sporgendosi sulle punte cercando di scovare tra i cespugli il volto di una delle due.

Ogni tanto proferivano parola, giusto per chiedersi se era il caso di mutare forma e correre a cercarle nella foresta, quando prontamente Frida le metteva a tacere rifiutando, dicendo che sarebbe stato pericoloso ed inutile e che Dream se la sarebbe cavata da sola, come sempre.

Le due guerriere ufficiali non ci speravano più di tanto ma, quando scorsero entrambe uscire dai cespugli e comparire tra gli alberi, si trattennero dal saltare di gioia e presero la rincorsa per raggiungerle e sorreggerle.

Frida non ne sembrava stupita: aveva già visto gruppi e gruppi di persone materializzarsi all'interno del campo e sapeva che sarebbero arrivate. Si avvicinò a loro e chinò la testa.

«Alpha», salutò cordialmente mentre i soldati andavano a recuperare il portale, che aveva quasi terminato la sua carica magica e necessitava di essere riparato al più presto, poggiandosi una mano sul petto, sul punto del cuore.

Dream non sembrava molto propensa a fermarsi per una chiacchierata. In seguito alla lotta con Galtur e i suoi rinforzi aveva riportato ferite, tra le quali non solo graffi di poco conto, e zoppicava leggermente dalla gamba sinistra.

«Frida», rispose a sua volta, «convoca l'Assemblea per stasera», ordinò con determinazione.

«Stasera?», ripeté sorpresa la Beta.

«Mi hai sentita». Dream la folgorò con lo sguardo. Non era mai andata troppo d'accordo con lei ma la considerava una Beta capace di svolgere il suo ruolo, almeno la maggior parte delle volte.

Frida allora annuì. «E chi dovrei invitare?», chiese. Il suo viso era serio proprio come lo era la notte in cui i vampiri attaccarono il vecchio campo, anni prima. «Leonel non è tornato, di Hope non c'è traccia. Ho sentito che Mikhail è ferito e i guerrieri ufficiali del branco Ghiaccionero sono morti, eccetto per due di loro che si trovano in infermeria».

«Leonel è morto», annunciò di colpo l'Alpha, «e spero che lo sia anche Hope».

Mosse ancora qualche passo verso la bandiera nera e amaranto del suo branco, e sorrise quando la vide ondeggiare nel vento autunnale, circondata da alberi arancioni, gialli o verdi.

«Invia i maghi migliori ai superstiti Ghiaccionero, a meno che non ci siano feriti troppo gravi. Voglio Mikhail e i suoi guerrieri ufficiali presenti questa sera, a tutti i costi. Gli altri convocati sono Marren e i miei fratelli, Aireen, Cyrer e per finire l'Anima di Lupo».

Jocelyn, che venne subito affiancata da Aireen, alzò gli occhi. «Io?», chiese confusa.

«Odio ripetere le cose più di una volta». Dream era decisamente furiosa in quel momento ma non lo diede a vedere se non con le sue parole. «Questa storia è iniziata da te e finirà con te». La sua non voleva essere un'accusa. Era stata sempre la prima a difendere la sua allieva, nella ragione e nel torto, e ciò che intendeva dire era che desiderava la sua presenza anche all'assemblea che avrebbe concluso quella tragica avventura.

«Come desideri», accettò quindi Joy e, finita la loro discussione, entrarono al villaggio.

Joy non necessitò di cure e per questo Aireen l'accompagnò alla sala della mensa, dove si erano riuniti tutti coloro che si erano salvati dalle grinfie dei demoni del Clan delle Ossa Rotte. La ragazza si lasciò cadere su una panca libera, e la guerriera ufficiale prese posto accanto a lei.

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