Il desiderio [3]

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Tatiana si risvegliò con urlo.

Dream era nell'infermeria da poco tempo, con le spalle contro la parete e, quando la vide risvegliarsi, si gettò ai piedi del letto sul quale riposava.

«Va tutto bene?», le chiese apprensiva.

La donna Ghiaccionero non nutriva più molto rispetto per lei ma le sue preferenze non le avrebbero impedito di segnalare ciò che aveva scoperto.

«Adesso ricordo. Ricordo tutto, Dream. So chi è stato a farmi questo. So chi ha tradito i Branchi!», esclamò con il fiatone.

Dream assottigliò lo sguardo. «Chi?», chiese semplicemente.

«Hope», le rispose lei.

L'Alpha Lunapiena si alzò e corse fuori dalla stanza, ordinando ad un lycan che passava lì vicino di chiamare il medico Blake. Imboccò la strada per la reggia, ma un gruppo di guardie la raggiunse e la chiamò urlando.

«Che succede? Perché non state sorvegliando il portale?», chiese lei incredula.

Uno dei soldati chinò la testa, affranto. «Mia Alpha... il portale è scomparso! Sembra sia sparito durante la notte!», venne informata.

«Cosa?!?». La voce di Dream fu acuta e spaventosa. «Quando avevate intenzione di dirmelo?!?».

«Non lo sapevamo», si giustificò una donna della guardia. «Sembra che ad accorgersene per primi siano stati i Ghiaccionero. Due di loro hanno informato Mikhail, che senza avvertire i Lunapiena ha iniziato le ricerche. Lo abbiamo saputo solo quando ci siamo diretti a dare il cambio della guardia alla reggia».

Dream si portò le mani ai capelli e li tirò con tanta forza da spezzare l'elastico che teneva alta la sua coda di cavallo. I capelli dorati ricaddero sulle sue spalle con rigidità, tesi per lo stress e lo spavento.

«Prendete ogni guerriero possibile e perlustrate i boschi. Assegnate due squadre anche all'interno del campo. Ogni casa, ogni struttura deve essere ispezionata. Se trovate il portale, devo essere la prima a saperlo. Sono stata chiara?», comandò con pugno di ferro.

Le guardie chinarono la schiena. «Chiarissimo, mia Alpha», rispose il rappresentate tra loro. «E se troviamo l'artefice del crimine? Dobbiamo ucciderlo o portarlo da te? Hai qualche idea su chi potesse essere stato?», chiese dopo.

L'Alpha passò oltre il gruppo, correndo alla reggia per chiamare i suoi guerrieri ufficiali, pronta a dirigere le ricerche sia dentro che fuori dal campo. «So perfettamente chi è stato», alzò la voce mentre si allontanava da loro. «La colpa è di Hope, Beta del Branco Ghiaccionero», annunciò, «se la trovate bloccatela e impedite ogni tentativo di fuga, poi portatela da me. A costo di far scoppiare una guerra, la ucciderò con le mie stesse mani».

Un secondo dopo, svoltò l'angolo e si tramutò in lycan, cominciando a correre come una furia verso la sua casa.

Nel frattempo, nel bel mezzo della foresta, la luce arancione del portale brillò almeno un centinaio di volte.

I demoni apparvero ovunque, cadendo sugli alberi o tra i cespugli, barcollando ammaliati del mondo che li circondava, finalmente contenti di poter brancolare nella foresta buia della nuova dimensione.

I loro antenati avevano abitato quelle terre durante la grande Guerra delle Tre Specie ma erano stati scacciati in piccoli regni fino ai giorni nostri. Il Regno Carminio, e in particolar modo il Clan delle Ossa Rotte, fu il primo a cambiare il corso degli eventi riuscendo ad evadere dalla prigionia di un mondo destinato ad estinguersi. Per tutta la mattina i demoni continuarono a trasportarsi.

Radunarli tutti fu difficile per Hope, che era stata la prima a varcare la soglia dell'anello di pietra. Solo qualche ora dopo Galtur poté finalmente giungere nella foresta e portare con sé il costrutto arcano.

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