La lista [1]

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Jocelyn sedeva su una panchina scavata nel tronco di un albero caduto, guardando il lago di fronte a lei. All'interno del villaggio c'erano molti laghetti, ma quello era in assoluto il suo preferito. Lei e Jason s'incontravano sempre là, quando dovevano andare alla mensa o avevano semplicemente voglia di scambiare quattro chiacchiere dopo svariate ore di allenamento. Era lì che, dopo la battaglia contro Arcan, avevano osservato le nubi grigie all'orizzonte. Joy lo sapeva: adesso quella tempesta era arrivata. Avrebbe dovuto immaginare che Arcan non avrebbe mai rischiato la sua vita se non avesse avuto alleati in grado di aiutarlo. Il Clan delle Ossa Rotte, adesso, lo aveva vendicato, o almeno stava per farlo. L'ultimo Zanna Rossa non poteva uccidere Jocelyn, ma i demoni avrebbero potuto. Forse, Re Galtur sperava in un rifiuto, in modo che il Regno Carminio invadesse il Branco Lunapiena. Ed i Ghiaccionero? Nessuno sapeva se si sarebbero schierati o meno con Dream ed i suoi lycans contro un esercito di demoni.

Joy, riflettendoci, teneva gli occhi bassi e le labbra serrate, trasformate in una sottile linea rossa. Il vento si era rafforzato e soffiava con insistenza, ma lei non ci badava. Sentiva freddo, ma solo all'interno del suo corpo. Si era rinchiusa nei suoi pensieri, e tutto ciò che era all'infuori di essi adesso sembrava lontano dalla realtà.

Silas le si avvicinò e si sedette accanto a lei. Anche Alois era lì. I suoi due amici avevano già ricevuto la terribile notizia e condividevano in silenzio parte del suo dolore, ma nessuno ne aveva fatto ancora parola con Jason. Joy non aveva dimenticato il loro litigio e portava ancora rancore nei suoi confronti. Nonostante ciò, dopo quella sera non aveva incontrato neppure Dervyne e sua sorella Denirah. Ma, arrabbiata o meno, J rimaneva un suo amico e doveva sapere la verità. Non aveva idea di come l'avrebbe presa, se si sarebbe infuriato o avrebbe pianto, ma sperò comunque che non ne fosse felice. Era stata sgarbata a mandarlo via dalla camera quando si era risvegliata. Jason aveva passato tutta la notte al suo fianco, temendo per lei e assicurandosi che le sue ferite guarissero. Se Jason fosse stato contento di non averla più tra i piedi non l'avrebbe affatto sorpresa. Eppure, immaginando che ciò potesse accadere, cadde in una depressione totale. Era il momento di parlarne.

Jason stava per raggiungerla. Quando la sagoma del ragazzo emerse da un muro oltre una delle stradine, Sil si alzò e si chinò su Jocelyn. «Vuoi che ci parli io?», domandò gentilmente.

Jocelyn non rispose. Non aveva neanche sentito la domanda che le era stata rivolta.
Alois si schiarì la voce. «Vai», disse a Silas, accarezzandogli un braccio. «Resto io qui con lei», promise.

Il ragazzo annuì e prese una boccata d'aria fresca, pensando ad un modo per raccontarlo a Jason senza finire nei guai. Si allontanò, procedette lungo la strada e camminò verso Jason.

Il maghetto vide i suoi tre amici e puntò gli occhi su Jocelyn: teneva la testa bassa ed era più pallida del solito. Sembrava uno zombie, immobile e freddo. Quando se ne accorse, capì che qualcosa non andava e sbiancò a sua volta. Accelerò il passo e fu lui a raggiungere Silas.
Alois sospirò guardandoli, poi poggiò il palmo della mano sinistra sulla schiena di Jocelyn. «Sei stata coraggiosa», provò a consolarla. «Faremo di tutto per te. Sono sicura che c'è un altro modo per uscirne...».

A quel punto, Jocelyn mosse le labbra, senza distogliere lo sguardo dall'acqua mossa dal vento. «Mi sono state offerte solo due opportunità. Salvare la mia vita, o quella dei due Branchi. Era la cosa giusta da fare», spiegò con una voce che non era la sua. I suoi occhi non erano neanche più ambrati, adesso tendevano ad un giallo talmente chiaro e spento da sembrare vernice sbiadita.

Al rimase senza parole. Voleva confortare la sua migliore amica, ma non poteva raccontarle menzogne. «Senti, Jocelyn...», prese a dire, «so che magari potrebbe sembrarti poco. Forse lo è davvero. Ma io ti voglio bene e resterò sempre al tuo fianco, qualsiasi cosa accada. Se pensi che mi tirerò indietro di fronte ad un pericolo del genere allora significa che non mi conosci, cosa che mi delude». Sfoderò la sua arma segreta: il piccolo sorriso ambizioso che riusciva sempre a convincere chiunque.

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