La rivalsa [1]

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Dedico questo capitolo alla mia adorata cugina Iris, che oggi compie il compleanno. Ti voglio bene cuginetta, sarà sempre un piacere per me leggerti i capitoli di questa ed altre storie!

-Ileana

***

Ormai la lotta era giunta ad un punto di massima tensione.

I lycan, nonostante fossero in numero nettamente superiore, erano stati travolti all'improvviso dalle truppe dei demoni e dunque sparpagliati.

Jocelyn osservò i vari gruppi combattere separati, alcuni addirittura in solitudine.

Nessuno di loro sembrava prevalere sul loro avversario, tranne che per i guerrieri meglio addestrati e più esperti.

La ragazza aiutò chi poté e fu costretta a trasformarsi in forma ferale e poi umana più e più volte di seguito, nell'intento di aiutare più alleati possibile. Si ritrovò a combattere al fianco di persone quali Fanny o Ashton, che invece si limitarono a fuggire oppure cercare di sferrare un colpo prima di lei per dimostrare di essere più forti. Joy lasciò a loro, in questo caso, il colpo di grazia e corse via senza ringraziare o essere ringraziata.

Le sue energie diminuirono velocemente ma per fortuna Jason, sempre al suo fianco, la aiutò il più possibile e nel frattempo cercò di curare con la magia i feriti che incrociavano lungo la loro strada.

Il tempo pareva scorrere in maniera diversa durante la battaglia. A volte sembrava che in pochi minuti si fosse svolto ogni scontro, altre invece si aveva la sensazione di star correndo e lottando da ore. La stanchezza di Joy, tuttavia, era pari a quella di una guerriera in guerra da almeno un giorno intero.

Si fermò solo un attimo, più o meno lontana dal pericolo, per riprendere fiato. Appoggiò la mano alla corteccia di un pino e inspirò ed espirò varie volte.

Accanto a lei Jason fece lo stesso ma si riprese per primo.

«Dream dev'essere vicina all'ingresso del villaggio, ma è lì che la battaglia è più viva. Sicura di voler andare a cercarla?», domandò poco convinto dalla loro missione.

Avrebbe di certo preferito restare nella sala della mensa con i feriti e tutti gli altri, aspettando che la guerra finisse e che qualcuno arrivasse a proclamare vittoria o a ucciderli, ma mai e poi mai avrebbe lasciato Jocelyn da sola in balia dei demoni nel loro stesso campo.

Joy si diede una spinta con i palmi contro le ginocchia e raddrizzò la schiena.

«Ne sono sicura», disse solamente, dovendo ancora riprendere le forze. Poco dopo riuscì ad aprire del tutto gli occhi e i suoi polmoni smisero di dolere. «Lei non mi ha mai lasciata indietro, perché io dovrei abbandonare lei?»

Ovviamente, la ragazza provava un profondo affetto per la sua Alpha e la considerava una sorella maggiore, se non una vera e propria madre. Da umana era lei a prendersi cura di sua sorella minore Britney ma, sin dal primo momento in cui aveva conosciuto i Lunapiena e il loro mondo fantastico, dominato da creature spaventose ma a loro modo affascinanti, Dream si era sempre occupata di lei, divenendo persino la sua insegnante. J, al contrario, non andava a genio alla donna, così come alla maggior parte del resto del Branco.

«Non fai che salvarle la vita di continuo. Non pensi di dover lasciare che lei, almeno ogni tanto, ricambi il favore? Dopotutto è un'Alpha, dovrebbe essere in grado di difendersi», tentò di farle capire il ragazzo, senza però avvicinarsi troppo a lei.

Lo sguardo che Jocelyn rivolse al ragazzo fu sufficiente a fargli capire di dover tacere su quell'argomento. Raddrizzò la schiena e si pose le mani sui fianchi, assumendo uno sguardo serio.

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