Il risveglio [1]

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La mattina seguente Jocelyn si sentiva ancor più giù di morale del solito. L'affermazione di Mikhail l'aveva colpita in modo negativo, e ancora una volta nel suo cuore si era insediata una profonda e stancante paura. Aveva passato una notte insonne, non perché avesse già dormito durante il pomeriggio ma a riflettere riguardo cosa fare il giorno successivo.

Non avendo molte possibilità si limitò a decidere che avrebbe fatto qualche visita, cominciando da Dervyne e Denirah, che non aveva avuto ancora occasione di vedere e poi passando da Tatiana.

Alois era uscita di buon mattino, pronta per le lunghe passeggiate romantiche in compagnia di Silas, come se nulla fosse accaduto e, per questo motivo, Joy si era ritrovata per l'ennesima volta da sola in camera dopo averla vista uscire dalla stanza quasi furtivamente, mentre faceva finta di essersi assopita.

Aveva allora pensato che un bagno al fiume non avrebbe di certo guastato, per cui recuperò una divisa pulita e uscì dai confini, dirigendosi al corso d'acqua. Lo trovò deserto, questo per il semplice motivo che quasi tutti i membri del Branco si trovavano tra le mura difensive, a prestare il loro aiuto come medici per guarire i feriti o aiutando comunque in qualsiasi modo possibile. L'idea di trovarsi finalmente da sola la rallegrò ed il bagno fu piacevole nonostante l'acqua del fiume fosse molto fredda.

Con il morale vagamente risollevato, tornò a riva e si vestì in fretta, per poi tornare al Branco per posare i vestiti usati durante la notte nel cesto del bucato, al quale avrebbe certamente pensato Al, che andava matta per le faccende domestiche e aveva l'ossessione di profumare persino i cuscini, trasformando l'aria della loro camera in quella di un'erboristeria.

Dopo aver chiuso di nuovo la porta alle sue spalle, Joy scese lungo i gradini in pietra del dormitorio e si ritrovò in strada. I viottoli erano a dir poco caotici e le parve quasi di vedere persino Ashton, il più insopportabile ed egoista delle reclute della sua vecchia classe, correre avanti e indietro pur di aiutare.

Pensò allora che avrebbe potuto dare una mano anche lei, dunque si mise in viaggio verso la tenda del medico principale, il mago Blake.

Blake era stato nominato medico ufficiale del Branco non molto tempo prima, quando suo fratello Ezra era stato ucciso in battaglia. Era un uomo adulto ma dai tratti giovanili e l'aria vivace. Nonostante ciò, era molto saggio e dirigeva i lavori con serietà.

Nel momento in cui Joy lo trovò, stava lavorando ad un tavolo alchemico, miscelando ingredienti vari e pestando in delle ciotole un mucchietto di erbe con un piccolo aggeggio di legno, molto simile a quello che la madre di Jocelyn, ai tempi in cui lei era ancora una ragazzina umana, usava per schiacciare e denocciolare le olive.

Joy si avvicinò a Blake e si schiarì la voce. Quando il mago la vide, lei sventolò la mano destra in segno di saluto. «Salve! Spero di non disturbarti», disse gentilmente.

«Niente affatto», le sorrise l'uomo, per poi riprendere il suo lavoro. «Qual buon vento ti porta qui?», le domandò.

La ragazza mosse qualche passo avanti, incuriosita. «Mi sto dirigendo al capanno dei feriti Ghiaccionero per incontrare degli amici. Mi è parso giusto domandare se ci fosse qualche commissione per quel tendone, così potrei sbrigarla io e darvi un aiuto».

In quel momento giunse un lycan alto e bruno, che Blake salutò con il nome di Shawn.

Il mago mosse i baffi bianchi e legò alla schiena del lupo una borsa di cuoio riempita di medicine.

«Queste servono per i Lunapiena, ma solo per i più gravi. Dì loro che più tardi passerò al tendone per applicare qualche magia curativa. Non appena le avrai riconsegnate torna qui, ho un altro carico da consegnare», spiegò con tono serio ma gentile.

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