L'incubo [5]

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I due ragazzi erano bloccati a terra, stretti nella morsa del nemico. Non potevano indietreggiare e probabilmente Silas non aveva neanche la forza di mettersi in piedi e correre.

Jocelyn sapeva di dover agire all'istante, così spalancò le fauci e ruggì mostrando le grosse zanne bianche. Si gettò all'attacco ma sembrò che qualcuno fosse stato più veloce di lei.

La lupa rossa saltò fuori dalla folla con ferocia. I suoi occhi color miele risplendevano di furore e, quando atterrò, i suoi artigli si conficcarono nel terreno lasciando profondi segni.

Il demone si ritrovò di fronte ad Alois, ma non ne ebbe paura. Fece vorticare in alto la lancia e tentò un affondo in sua direzione.

La guerriera evitò il colpo spostandosi sulla sinistra e subito voltò la testa nella direzione opposta. Riuscì ad addentare l'asta di legno ma non a spezzarla. Tirò con tutte le sue forze, frenando il suo corpo con le zampe ed evitando di essere trascinata via, ma il soldato del Clan delle Ossa Rotte fu più astuto e, anziché cercare di attaccarla di nuovo, afferrò l'arma con entrambe le mani e diede un forte strattone.

La punta di metallo si mosse con pericolosa velocità ed Alois si affrettò a lasciar andare la presa. Non fu abbastanza rapida da uscirne totalmente illesa: la lama si fece strada nella sua pelle e nella carne nel punto d'incrocio tra il labbro superiore e quello inferiore sotto l'orecchio destro. Uno schizzo di sangue macchiò il metallo e cadde a terra, sull'erba fredda. Al guaì ma non si ritirò dalla battaglia. Schivò altri due attacchi urlando irata.

"Cosa hai fatto al mio amato Silas?!?", urlò contro l'aggressore. Nei suoi occhi parve riflettersi un fuoco divampante di furia cieca. "Nessuno... nessuno può osare fargli del male!"

Con quell'ultimo grido riuscì a trovare la forza necessaria per passare all'attacco, così si tuffò in avanti, abbassò con leggiadria la schiena poco prima che la lancia potesse falciarla mortalmente e affondò le zanne nella gamba del nemico.

A quel punto, Jocelyn non riuscì a stare un secondo di più con le mani in mano.

"Alois, attenta!", gridò correndo in suo soccorso poco prima che il demone potesse ritirare l'arma e impalarla sulla zampa o nella spalla dell'amica.

Al ascoltò l'avvertimento e si scostò di colpo. Questa volta riuscì a disarmare il nemico e, in una piroetta, a graffiarlo alle ginocchia. Scagliò lontana la lancia, che cadde sulla chioma di un albero e rimase bloccata fra le fronde.

Jocelyn arrivò giusto in tempo per ferirlo a sua volta al fianco sinistro ma non sembrò causargli troppo dolore. Si spostò con una capriola laterale, in modo da essere perfettamente parallela all'altra guerriera.

Il demone, tuttavia, osservò lei e ghignò. I suoi occhi brillarono di un rosso rubino parecchio insolito e, anche a causa del tremendo sorriso che si tinse sul suo volto, la ragazza capì.

"Spostati, Al!", gridò all'ultimo secondo. Il terreno dietro di lei si sollevò e si abbassò. Il suolo tremò come scosso da un sisma e una zolla la colpì in pieno, saltando in aria proprio sotto le sue zampe e spedendola in aria.

Quando ricadde, Joy si ritrovò a precipitare da almeno sei metri d'altezza. L'impatto fu tutto meno che piacevole e le sue costole dolsero terribilmente, dandole l'impressione di avere qualche polmone perforato. Anche le zampe bruciarono per il dolore, ma tutto fu rapido e grazie al suo stato di Anima si rigenerò di colpo.

Alois, per fortuna, aveva evitato l'attacco magico. Joy si tirò su con lentezza, socchiudendo gli occhi che le pizzicavano per la polvere, il sudore e la terra che vi erano finito dentro. L'amica guerriera, ancora in sesto, attaccò il demone alle spalle.

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