L'inganno [3]

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Joy si voltò a guardare Jason, cercando un po' di conforto in quell'attimo di confusione. J la stava guardando, ma sembrava allibito, forse più di lei. Sil e Al avevano un'espressione persa e attonita.

«A-Anima di Lupo?», domandò l'Alpha socchiudendo gli occhi e inarcando un sopracciglio. Spostò lo sguardo sulla folla per cercare, tra i tanti, il viso di Jocelyn.

Hope mantenne ampio il suo ghigno sghembo. «Proprio così. L'ultima Anima di Lupo rimasta, discendente dei Zanna Rossa. Conosci la storia, mi auguro».

L'Alpha non aveva parole. Non trovando Joy si rivolse a Leonel, che teneva una mano sulla fronte e gli occhi chiusi, imbarazzato. «Ovvio che la conosco», esclamò senza paura. In un attimo si era ricordata di essere un'importante leader, non una Beta come la donna che la stava sfidando. «E perdona la mia insolenza, ma ciò che dici è impossibile».

Anche il sorriso di Hope svanì. La sua faccia fu corrugata dall'indignazione, le sue braccia si serrarono tra di loro e lei prese un profondo respiro. «Come osi rinnegare i miei poteri? Leonel mi è testimone. Sa di cosa sono capace», spiegò adirata. La sceneggiata proseguiva solo per colpa sua, e i Lunapiena iniziavano a innervosirsi per il suo tono.

Leon alzò una mano prima che Hope continuasse a parlare. «Devo ammettere che la mia Beta dice il vero. Anni fa il nostro Branco è stato attaccato da un gruppo di demoni. Hope ha combattuto al mio fianco, ed è stata morsa da uno di loro. Sappiamo quanto il veleno dei vampiri sia letale per noi licantropi, ma lei è sopravvissuta...», sostenne disinteressato. Dream gli rivolse una brutta occhiata e Leonel si preoccupò. «... o almeno, così ci ha raccontato», finì, dicendo tutta la verità. «Tralasciando ciò, per quale motivo credi che lei non sia davvero l'Anima di Lupo?», chiese, dovendo ovviamente difendere anche il suo Branco.

Dream assunse una postura composta e regale. «L'ultimo Zanna Rossa è stato ucciso due anni fa. Si era infiltrato tra le schiere Lunapiena e aveva finto di essere un lycan ma grazie all'aiuto di alcuni miei seguaci è stato sconfitto nel corso di una dura battaglia», raccontò guardando fiera e indicando con un braccio i guerrieri che circondavano i Ghiaccionero. «C'è anche dell'altro, che conferma che Hope non possa essere un'Anima di Lupo, ma ne parleremo in privato dopo la cena, se permetti». Gli occhi di Dream incrociarono quelli di Hope e, subito dopo, si fermarono su Leonel.

La Beta sembrava indignata. «Mio Alpha, non vorrai davvero-»

«Taci!», tuonò Leon stanco delle sue lamentele. «Anima di Lupo o no, sei la mia Beta e devi mantenere un comportamento adeguato», la rimproverò senza farsi scrupoli.

Hope diventò rossa di rabbia e si ritirò, nascondendosi tra i Ghiaccionero.

Dream sospirò sollevata e tutti quelli che le stavano dietro, compresi i suoi fratelli, si rilassarono. «Mostrate ai Ghiaccionero i loro dormitori», ordinò Dream alzando la voce. La folla si distrusse e tutti i Lunapiena iniziarono a dare una mano ai Ghiaccionero, portando i loro averi e le loro armi fino alle tende o alle casette di legno.

Jocelyn era rimasta immobile per tutto il tempo. Quando si risvegliò dai suoi pensieri, iniziò a sentirsi furiosa. Mosse un passo verso Dream, ma qualcuno la tirò indietro.

«Non ne vale la pena», le consigliò Jason. «Lasciale credere ciò che vuole. Hai sentito che ha detto Leonel. Hope ha solo raccontato di essere stata morsa, non ci sono prove certe». Con i suoi occhi addolciti, provò a calmare Joy.

Lei, però, scosse il braccio per liberarlo dalla sua presa. «Non è per quello che mi sono arrabbiata. Può dire di essere chi vuole, ma non le permetto di alzare la voce contro la mia Alpha», affermò. Neanche se ne rese conto, ma il secondo dopo stava già camminando verso Dream. La vide parlare con Leonel e sua moglie.

«Perdona la nostra Beta», si scusò Tatiana, con la voce più dolce che Jocelyn avesse mai sentito. «Purtroppo tende a vantarsi. Ci assicureremo che non vi crei ulteriori problemi», disse con il solito accento marcato.

Dream mosse la testa. «Non preoccuparti, questo genere di situazioni capitano spesso all'interno di un Branco».

Jocelyn la raggiunse in quel preciso momento, facendosi avanti un po' esitante. «Alpha», la chiamò a bassa voce.

Dream la notò subito. «Jocelyn!», rispose a sua volta. Si scusò, congedando l'altro Alpha e allontanandosi per parlare con la sua allieva. «Non temere. Hope non è un'Anima di Lupo. Lo si può notare anche dal suo aspetto e dalla sua voce. Le Anime hanno grazia e uno spirito tranquillo», le spiegò. «Non come quell'imbrogliona codarda!», sussurrò disgustata.

Joy alzò le mani, sorridendo. «Lo so, lo so. Non è per questo che sono qui». Abbassò le braccia e lo sguardo. «Hope sembra pericolosa. Hai visto tu stessa come ti ha sfidata, nonostante tu sia un'Alpha. Ho paura che possa prendersi un po' troppe libertà», confessò.

Dream le mise una mano dai capelli e li scompigliò, ricambiando il suo sorriso. «Tranquilla Jocelyn. Se dovesse fare qualche passo falso non so quante speranze avrebbe contro di me», la rassicurò. «Adesso ti consiglio di andare. Con tutte queste persone non so quante speranze di trovare un posto alla mensa avresti», rise raggiante.

Jocelyn annuì e osservò la sua Alpha allontanarsi in compagnia di Leonel, Tatiana e del piccolo Viktor per fargli salutare Marren e i suoi fratelli. Era bello rivederli tutti insieme, come se si fosse trattato di una gigantesca riunione di famiglia. Si assomigliavano molto, ma solo per la forma del viso e per la postura. Nella famiglia degli Hunter e dei Turbin vigevano solo tre colori di capelli: rosso, dorato o nero. Avevano tutti gli occhi molto chiari ed erano di statura alta e snelli. Le femmine degli Hunter sembravano principesse, e una volta invecchiate diventavano splendide regine, mentre gli uomini erano possenti guerrieri, addestrati fin da piccoli, veloci e di bell'aspetto.

Jocelyn avrebbe tanto voluto avere una famiglia come la loro: poter incontrare sua sorella e i suoi genitori era tutto ciò che desiderava, e forse un giorno ci sarebbe riuscita. Avrebbe parlato con loro, avrebbe potuto fargli sapere che stava bene, anche se non era lì con loro. Li avrebbe protetti così come loro, in passato, avevano fatto con lei.

​Con quel beato pensiero in testa, si allontanò per tornare dai suoi compagni. Doveva prepararsi alla serata, che di certo Hope non le avrebbe rovinato.

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