Jocelyn, la mattina dopo, si alzò un po' più tardi del solito. Circa alle nove del mattino, quando il Branco cominciava a ravvivarsi e il sole saliva alto nel cielo, raggiunse la reggia dell'Alpha per avere notizie di Tatiana direttamente da Dream.
Rimase sorpresa quando vide la sua Alpha, proprio di fronte alla sua residenza, discutere con Jason.
Il ragazzo sembrava sereno ma anche serio mentre ascoltava attentamente le sue parole, perciò non lo salutò da lontano per distrarlo, bensì si avvicino lentamente, udendo la loro conversazione.
«L'incarico in sé è una sciocchezza, ma forse dovrei spedire un cacciatore al tuo posto», disse Dream pensierosa.
J era di spalle, rivolto verso di lei. «Non preoccuparti. Ho passato la mattina a curare qualche ultimo ferito ma non sono ancora stanco. Posso pensarci io», si offrì gentilmente alla missione.
A quel punto Joy fu abbastanza vicina da essere vista dall'Alpha, che alzò la testa e la salutò. «Buongiorno, mia cara. Vedo che hai preso qualche ora di riposo in più. Te le sei meritate».
Il ragazzo si voltò subito e sorrise, in estasi nel vedere arrivare la ragazza. La abbracciò dopo aver fatto qualche passo, seppur mettendola un po' in imbarazzo. «Ciao, Joy!», disse in modo affettuoso.
Si comportava gentilmente solo nelle situazioni più importanti ma una singola volta era stato sgarbato nei confronti di Joy, vale a dire durante la sera d'arrivo dei Ghiaccionero, anche se il bersaglio delle sue accuse era Dervyne.
«Capiti a pennello, sai?», continuò una volta sciolto l'abbraccio.
Joy lo guardò intontita. «A quanto ho capito c'è un incarico da svolgere», dedusse.
L'Alpha annuì guardando altrove. «Jason si è offerto per la causa. Dubito possa rivelarsi pericoloso, immagino si tratti di una necessità fondata su pure dicerie di villaggio», informò.
La ragazza era ancora piuttosto confusa. Sollevò di poco le spalle e si fece avanti. «Posso sapere di che si tratta?», chiese cortesemente, senza essere troppo invasiva.
La leader annuì. «Un mese fa un fabbro del villaggio ha giurato di aver visto una strana sagoma bianca girovagare per i boschi oltre le mura. Abbiamo pensato che si trattasse di uno dei lycan, a giudicare dalla sua descrizione, e lo abbiamo rassicurato. Mentre ci trovavamo nel Regno Carminio, però, Frida ha ricevuto una seconda lamentela. Stavolta è successo ad una tutrice, tornata al campo di corsa a segnalare la presenza di un animale gigantesco, o a quanto abbiamo capito, più grande di un lycan. A quel punto abbiamo pensato ad un mannaro solitario...», spiegò per poi riprendere fiato.
Jocelyn non aveva mai visto un mannaro in vita sua, né teneva ad incontrarne un esemplare. Era ben cosciente della loro aggressività, specialmente in forma ferale.
«Un mannaro? Da queste parti? Jason non può andare a cercarlo, è pericoloso!», difese il suo amico.
Dream rise soavemente. «Improbabile che Frida avesse ragione. Se si fosse trattato di un mannaro, di sicuro avrebbe attaccato qualcuno. Ma non è finita qui!», avvisò, «Proprio stamattina uno dei cuochi ci ha avvisati di aver visto di nuovo la strana figura vagare sul retro del branco. Ha detto che sembra un lycan ma è più alto e robusto. A meno che il popolo non si sia messo d'accordo per giocarci un brutto scherzo, la storia potrebbe essere vera. C'è da sapere che però la voce si è diffusa e al villaggio questa enorme figura bianca in movimento viene chiamata Fantasma. Personalmente non credo negli spettri, perciò ho ragione di pensare che sia un solitario o che si siano sbagliati a causa della loro fobia. La soluzione migliore, però, è accertarsene. Jason ha deciso di prendersi la responsabilità di ciò», indicò concludendo la spiegazione.
J sorrise, evitando di vantarsene. «Magari avrò bisogno di un compagno in questa missione», fischiettò guardando Jocelyn.
Dream capì al volo. «Joy andrà più che bene per aiutarti, se accetterà. Dopo quello che ha passato, non oserei neanche obbligarla ad allenarsi», disse però.
La ragazza era combattuta. Aveva programmato la sua giornata per poter visitare sia Dervyne e Denirah che Tatiana, magari per poi fare una passeggiata fino al fiume con Alois, ma ora che aveva scoperto in cosa si era cacciato Jason non aveva la benché minima intenzione di lasciarlo andare nella foresta da solo. Quando ci ebbe pensato, prese una decisione immediatamente.
«Non c'è problema, andrò con lui», sospirò.
Jason trattenne una risatina gioiosa ma Joy lo fulminò con lo sguardo.
"Se lo faccio è perché non ho intenzione di vederti fare la fine dell'idiota", pensò nervosa.
Dream fece spallucce. «Bene. Siate prudenti e... se succede qualcosa, tornate subito al Branco», li avvertì. Il suo modo di fare ricordò alla ragazza quello di una professoressa premurosa o persino di una madre. Si sentii fortunata per essere stata cresciuta, almeno negli ultimi tempi, da una donna come lei, che le aveva insegnato i giusti valori della vita.
Dream sapeva essere irremovibile e chiunque nel Branco Lunapiena la rispettava e, in certi casi, la temeva, ma soprattutto era amata da tutti, o così sembrava. Di colpo, si domandò se e quando la leader avrebbe trovato un uomo capace di tenerle testa al punto da sposarla. Immaginare Dream seduta davanti al camino con un neonato fra le braccia e un buon marito al suo fianco era quasi impossibile, ma si trattava di una bella scena.
Joy fu triste di doversene andare senza prima averle chiesto come stesse Tatiana ma ricordò presto che, in caso di novità, di certo l'avrebbe saputo.
Mentre attraversava l'arco di entrata al branco, Jason le mise un braccio sulle spalle. «Alla fine rieccoci, pronti per un'altra passeggiata. Semplicemente noi due», mormorò beato.
Lei scostò la sua mano sbuffando. «Siamo in missione. Questa non è una passeggiata», lo sgridò aggrottando le sopracciglia.
J rimase sorpreso. «Che ti succede? Ieri sembravi felice di vedermi alla strada alberata...»
«Oggi è un nuovo giorno», si giustificò lei aumentando il passo, «e sì, mi ha fatto piacere incontrarti. Ma per stamattina avevo altri programmi. Programmi che tu hai mandato in fumo!».
Lui roteò gli occhi al cielo affondando le mani nelle tasche della divisa lucida. «Ah sì? Che genere di programmi?», volle sapere.
Jocelyn non riusciva più a sopportarlo. Se gli avesse detto la verità, si sarebbe di certo ingelosito e l'avrebbe fatta sentire in colpa. «Non ti riguarda», si limitò a dire, sbuffando.
Jason però era un ragazzo sveglio, così capì al volo. «Non riesco a capire! Si tratta di Dervyne, questo è sicuro, ma non comprendo cosa ti renda tanto interessata a lui! Lo conosci da pochissimo tempo, non sai come sia davvero».
«Tu invece sì?». Joy si voltò di colpo fronteggiando l'amico, che non rispose. Quello fu il segno che non aveva altro da aggiungere e che lei si trovava dalla parte della ragione per l'ennesima volta. Odiava litigare con J, anche se ultimamente sembrava capitare spesso, ma una volta cominciata la discussione non si sarebbe mai tirata indietro. Sperò che capisse, prima o poi, che aveva bisogno di più di una sola persona al suo fianco e che nonostante questo avrebbe sempre preferito una di loro: lui.
«Andiamo a cercare questo famoso Fantasma», sospirò e si immerse nella foresta.
Jason strinse le mani dentro le tasche e la seguì lentamente.
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Wolf Souls - Demons
Werewolf[SECONDA STORIA DELLA SERIE WOLF SOULS] La guerra contro l'ultimo Zanna Rossa sembra ormai essere finita. Arcan è stato ucciso ed il Branco Lunapiena è finalmente in grado di godersi qualche anno di pace, ma si sa: la calma è solo apparente e preced...