L'incubo [2]

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La guerra era alle porte. I demoni soffiavano nei loro corni con tutto il fiato nei loro polmoni.

Jocelyn stava immobile, incerta e divisa tra due realtà: la paura o il coraggio. Avrebbe di certo combattuto, non solo per lei ma soprattutto per coloro a cui teneva, ma aveva il terrore di poter perdere qualcuno o di morire ella stessa.

Di certo non aveva il tempo per decidere a quale sentimento dare la precedenza, poiché Frida tornò rapida verso di loro, senza un graffio ma parecchio scossa. Il suo manto rosso era ispido e rizzato, simbolo del panico scatenato da quell'attacco improvviso, così come i suoi occhi brillanti nonostante le iridi blu notte.

"Sono qui, sono arrivati", sottolineò ciò che era già evidenza, "Il campo è circondato! Li avevo visti poco lontano dal fiume, così sono corsa indietro ad avvertire. Ho fatto solo in tempo per vedere Aireen e Cyrer scomparire nella foresta, non ho potuto fermarle ma credo siano più al sicuro lì che qui", fece rapporto.

Dream, anche lei ormai in forma ferale, ringhiò in risposta. "Ormai è tardi per farli retrocedere. Resta solo una cosa da fare. Intanto che gli altri si radunano alla sala della mensa, dobbiamo opporre resistenza". Mentre parlava, i guerrieri, i cacciatori, i maghi e chiunque altro fosse in grado di combattere si radunarono intorno a lei. "Voglio che si creino diverse file, tutti devono essere tramutati in lycan, eccetto i maghi. Questi si troveranno solo al centro dalla seconda fila in poi, protetti da ogni lato da almeno un lupo. Io guiderò la prima fila. Frida, Mikhail, venite con me. La seconda fila ospiterà anche Jocelyn e Jason. Voglio che Mikhail e Sonya chiudano il gruppo e, in caso di emergenza o necessità, si spostino nei posti di fronte a loro. Chiaro a tutti il piano?", domandò a gran voce, aprendo e chiudendo con rabbia e forza le fauci sul nulla.

Mikhail fu il primo ad alzare entrambe le braccia per esultare in un grido di battaglia. Subito dopo si gettò contro l'erba e divenne un lycan grigio e castano prima ancora di toccare il suolo.

I Ghiaccionero lo imitarono, poi fu il turno dei Lunapiena.

"Siamo pronti!", esclamò l'Omega. Accanto a Dream, la prima fila era già composta.

Frida e altri lupi grandi e forzuti si mossero verso l'ingresso del campo.

Jocelyn divenne presto un licantropo, mentre Jason la seguì a piedi.

Intorno alle mani del ragazzo si crearono macigni di solido ghiaccio azzurro. Il resto delle sue braccia assunse un colorito violaceo, quasi bluastro, che andava a sfumarsi fino al gomito, con le vene scure ben in evidenza sotto la pelle.

Jocelyn lo osservò tremendamente spaventata. Notò il modo in cui la guerra riusciva a cambiare le persone, a renderle creature spietate guidate dal solo istinto di sopravvivenza. Quel giorno sarebbe stato versato molto sangue, se lo sentiva. Pregò, però, che il sangue in questione fosse quello del nemico.

Dream fu la prima a muoversi. Corse rapidamente verso l'entrata del villaggio e, contro le sue aspettative, venne attaccata da due demoni ad entrambi i fianchi.

Mikhail e Frida furono abbastanza scaltri da notarli.

La Beta Lunapiena spiccò un salto lungo svariati metri grazie alle sue agili ma robuste zampe, atterrò sul nemico e serrò i denti sulla sua gola, uccidendolo.

Il destino del secondo vampiro non fu troppo diverso dal suo: l'Omega tracciò i suoi movimenti e gli fu davanti. Sebbene ricevette un graffio non troppo serio sul petto, con gli artigli squarciò la sua corazza facendolo pentire di aver preso parte all'assalto. Dalle file precedenti gli altri soldati osservarono la scena e si prepararono a qualsiasi evenienza.

Jocelyn ebbe l'istinto di raggiungere l'Alpha ma il suo buonsenso le ricordò che in quel modo avrebbe solo finito per rompere le file e far precipitare i pochi guerrieri arrivati nel totale caos. Si strinse di più a Jason, limitandosi a guardare la grande lupa nera, che avanzava con le fauci scoperte.

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