Il portale [2]

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Tutto intorno a lei divenne buio. Si sentì come trascinata da una corrente d'acqua mentre il respiro le venne mozzato ed un senso di nausea la costrinse a piegare la schiena. Il suo malessere non si protrasse per più di un secondo. Cadde al suolo e si strinse una mano sulla gola, tossendo e cercando di non rimettere il pranzo. Era confusa e disorientata, ma qualcuno che chiamava il suo nome le poggiò le mani sotto i gomiti e la aiutò a rialzarsi. Quando riaprì gli occhi, si ritrovò davanti una persona che per fortuna conosceva. Era Dream.

«Complimenti Joy», le sorrise la leader. «Credo che gli altri siano qui nei paraggi. Ne ho visti alcuni, sono andati a cercare gli altri. Adesso dobbiamo solo aspettare che arrivi Leonel». Le lasciò qualche pacca sulla spalla sinistra, poi si allontanò.

Jocelyn annuì, sentendo solo metà delle sue parole. Respirò con fatica come se avesse corso per un'ora intera e solo dopo riuscì a guardarsi intorno. Gli alberi erano tutto ciò che poté scorgere. I tronchi si susseguivano uno dopo l'altro. Fu il loro aspetto ad intimorire la ragazza: il busto era bianco come le nuvole, solcato da lineamenti simili a venature violacee, mentre le fronde erano formate da grosse foglie rosse. Ogni albero era alto circa il doppio di Joy e le radici erano abbastanza distanziate da loro.

«Come faremo ad orientarci?», domandò spaventata, inseguendo l'Alpha che si stava allontanando verso una direzione imprecisa.

Dream non si voltò, ma rispose comunque. «I demoni hanno uno stravagante modo di segnare il loro cammino», disse solamente. Di fronte ad un albero leggermente più grande degli altri, si fermò guardando l'erba, anch'essa rossa. Facile capire il perché quel Regno fosse detto "Carminio".

Jocelyn incespicò tra le radici finché non riuscì a raggiungerla. Davanti a lei, tronchi distrutti e tagliati formavano una via che conduceva fino ad un enorme cancello di legno bianco, circondato da pietre scure tutt'intorno, che formavano una facciata simile a quella di un enorme castello o di una fortezza medievale. Per la prima volta, Joy trovò che in tutta quella discordia, oltre la foresta distrutta, ci fosse una splendida armonia che circondava quel meraviglioso luogo. Pronunciò sottovoce un "wow" molto lento quando alzò gli occhi al cielo. Non era azzurro, ma di un flebile rosso, come gli alberi. La vista era mozzafiato.

«Un umano non potrebbe neanche immaginare un posto simile», commentò Dream felice di essere una lycan. «Se non fossimo qui per la nostra triste missione, credo che non mi dispiacerebbe passarci un po' di tempo in più», concluse. Jocelyn non poteva non essere d'accordo.

Alle loro spalle, si percepì di nuovo la luce arancione brillare. Il portale, adesso, era nel Regno Carminio.

Ci volle molto tempo per raggruppare la metà del seguito e almeno un'ora intera per ricongiungere entrambi i Branchi. Tutti sembravano stanchi e spossati. Leonel attraversò la folla e si diresse verso Dream e Joy, qualche passo più indietro, affiancata da Jason, Silas ed Alois. Alle spalle del grosso Alpha apparirono anche Tatiana ed il suo bambino. Infine, qualcun altro li stava seguendo.

Jocelyn fece tre passi indietro, ricordando il volto di quella tanto odiata persona. «No, no, no!», alzò la voce, senza riuscire a controllarsi. «Che ci fa lei qui? Perché l'avete lasciata partecipare al viaggio?», domandò mentre i ricordi si facevano spazio nella sua mente.

«Sono la Beta dei Ghiaccionero. Ho il diritto di essere qui», rispose indignata Hope, posizionandosi accanto a Tatiana con le braccia incrociate.

Dream si voltò preoccupata verso la sua allieva. «Che ti prende?», le domandò con voce soffusa.

Davanti a lei, l'Alpha dei Ghiaccionero sembrava poco contento della reazione di Jocelyn.

«Lei... lei non può stare qui!». Joy sentiva ancora il dolore delle ferite che Hope le aveva inferto, nonostante si fossero rimarginate da giorni.

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