Regulus aspettò nella tetra cucina di casa sua per quello che gli sembrò un tempo infinito. Aveva detto a Kreacher di tornare a casa immediatamente, ma temeva che l'elfo non ce l'avesse fatta. Non aveva idea di quello che voleva il Signore Oscuro da lui, ma era sicuro di una cosa: Voldemort, come quasi tutti i maghi purosangue, riteneva gli elfi domestici creature inferiori, di poca importanza, ed era quello il motivo per cui aveva scelto Kreacher.
I sensi di colpa per quello che probabilmente stava passando in quel momento il suo servitore gli attanagliavano lo stomaco in modo molto sgradevole. Continuava a pensare che si era appena comportato come Voldemort e come i suoi Mangiamorte, sacrificando un innocente che non c'entrava nulla con i fatti dei maghi. Continuava a pensare che Sirius sarebbe stato disgustato se avesse saputo cosa aveva fatto. Nonostante suo fratello avesse sempre odiato l'elfo, era sicuro che se avesse saputo come lui lo aveva mandato a morire per servire un Signore con ideali malati, avrebbe odiato anche lui.
«Che cosa ho fatto?» sussurrò passandosi la mano sul viso stanco e preoccupato.
«Che cosa ho fatto?! Sono una persona orribile.»
Un crack lo fece sobbalzare e quasi cadere dalla sedia su cui era seduto da ore.
Si alzò di scatto ed esclamò «Kreacher!»
L'elfo, grondante di acqua e pallido come un morto, giaceva rannicchiato a terra.
«Kreacher che è successo?! Stai bene?» gli chiese inginocchiandosi davanti a lui.
«P-padron Regulus» disse l'elfo con un filo di voce e alzando i grandi occhi sul ragazzo.
Regulus trattenne il fiato non appena incrociò il suo sguardo: Kreacher aveva il terrore stampato negli occhi. Non riusciva ad immaginare cosa lo avesse potuto spaventare così tanto.
«Che cosa è successo Kreacher?» gli chiese preoccupato.
Ma l'elfo non rispose, si rannicchiò ancora di più e prese a tremare violentemente.
«Devi raccontarmi cosa ti ha chiesto di fare il Signore Oscuro, Kreacher. Io devo assolutamente saperlo» insistette il ragazzo.
L'elfo fu percorso da un altro tremito più forte, ma la sua natura gli imponeva di obbedire agli ordini, e non poteva non rispondere a quella domanda, nemmeno se era spaventato a morte. Perciò, continuando a tremare, si mise a sedere e si strinse le ginocchia al petto, gli occhi orribilmente spalancati.
Poi con un filo di voce iniziò a raccontare «i-il Signore Oscuro ha... ha portato Kreacher in una caverna buia... u-una caverna sul mare... Kreacher ha seguito il Signore Oscuro dentro la caverna dove c'era un lago... un lago grande e nero... Kreacher non capiva dove voleva andare l'Oscuro Signore, ma poi... poi ha fatto uscire dall'acqua una barca e ha fatto salire Kreacher... poi è salito anche lui e la barca è partita.»
Regulus non capiva che cosa ci fosse di così spaventoso in un lago dentro una grotta, ma dal terrore dell'elfo immaginò che qualsiasi cosa lo avesse turbato in quel modo fosse venuta dopo. Era smanioso di sapere ogni dettaglio di quello che aveva fatto Voldemort, ma si costrinse ad avere pazienza e ascoltare con calma il lento e vacillante racconto del suo elfo, che si sforzava di parlare e sembrava stesse usando tutte le sue energie.
«La barca ha portato Kreacher e il Signore Oscuro su una piccola isola al centro del lago nero, dove stava un bacile» continuò l'elfo, «e il Signore Oscuro ha ordinato a Kreacher di bere tutto il contenuto del bacile con un calice... ma ogni volta che Kreacher beveva stava molto male... gli bruciava la pancia e vedeva brutte cose nella testa... ma il Signore Oscuro non ascoltava le preghiere di Kreacher... lo ha obbligato a finire la pozione, poi ha preso un medaglione dalla tasca e lo ha messo nel bacile... lo ha riempito di nuovo e ha riso quando Kreacher ha chiesto dell'acqua da bere... Kreacher aveva la gola in fiamme, ma lui non lo ha aiutato. Ha riso e se ne è andato con la barca.»
A quel punto l'elfo era così sconvolto e impaurito che era quasi difficile capire cosa dicesse.
«Cosa è successo poi?» sussurrò Regulus incapace di trattenersi.
«Kreacher si è avvicinato al lago per bere... ma... m-ma quando ha toccato l'acqua... qualcosa lo ha afferrato... Kreacher è stato tirato dentro al lago da tante mani» raccontò singhiozzando impaurito l'elfo.
Regulus trattenne il fiato, spaventato. Non poteva credere a quello che stava raccontando l'elfo. Voldemort aveva messo alla guardia del suo prezioso Horcrux un lago pieno di Inferi.
Un lungo brivido gli corse lungo tutta la schiena e i peli gli si drizzarono sulla nuca.
«Come... Come hai fatto a uscirne vivo?» mormorò incredulo.
L'elfo alzò finalmente lo sguardo sul ragazzo e lo fissò con i suoi enormi occhioni acquosi, poi gracchiò «Padron Regulus ha ordinato a Kreacher di tornare a casa.»
Regulus aggrottò le sopracciglia, confuso, e chiese «si, ma come hai fatto a uscire dal lago e tornare indietro?»
«Il padrone aveva ordinato a Kreacher di tornare a casa» ripetè l'elfo.
Il ragazzo era senza parole. Nonostante tutte le precauzioni e le preoccupazioni di Voldemort, il mago oscuro più potente di tutti, Kreacher era riuscito a tornare a casa vivo e vegeto.
Un piccolo e insignificante elfo domestico aveva avuto un potere che Voldemort non aveva. Voldemort lo aveva sottovalutato e Kreacher era sopravvissuto a quella bruttissima nottata.
Nella mente di Regulus iniziò a prendere vita un'idea: se fosse riuscito a prendere il medaglione e a distruggerlo, allora avrebbe reso Voldemort più vulnerabile. A quel punto avrebbe potuto avvertire Silente e lui sarebbe stato in grado di sconfiggerlo.
Finalmente avrebbe fatto la cosa giusta e sarebbe stato dalla parte giusta.
Se fosse riuscito nell' impresa, il mondo sarebbe finalmente stato libero dalla guerra.
Lui sarebbe finalmente stato libero.
Forse avrebbe potuto riabbracciare Sirius, tornare ad essere fratelli, conoscere la sua fidanzata e fare di nuovo parte della sua vita.
Iniziarono ad aprirsi numerosi nuovi scenari futuri nella sua mente e venne pervaso da una scarica di adrenalina.
Doveva studiare un piano e metterlo in atto, al più presto.
«D'accordo Kreacher, sei stato bravissimo. Ora, voglio che tu rimanga in casa e non esca mai. Non farti più vedere in giro da nessuno. Rimani in casa e sarai al sicuro» disse guardando di nuovo l'elfo.
«Si padron Regulus» gracchiò quello alzandosi e inchinandosi.
«Ora vai a riposarti e ricorda: non uscire di casa» si raccomandò il ragazzo e si alzò.
«Certo, padrone. Grazie, padrone» mormorò Kreacher poi se ne andò nel ripostiglio dove dormiva.
Regulus fece un lungo sospiro e si passò una mano tra i capelli. Aveva bisogno di altre informazioni se voleva riuscire a distruggere l'Horcrux e mettere in atto il suo piano.
Tornò in camera sua e si distese sul letto, pensando e riflettendo sui prossimi passi da fare.
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Il Legame Che Ci Unisce
FanfictionMi sono immaginata molte volte come potesse essere la storia prima di Harry Potter, la storia dei suoi genitori, di come si sono conosciuti e innamorati. Ma anche la storia e le avventure dei Malandrini. E così mi trovo qui, a mettere nero su bianco...