Capitolo 52: Grifondoro vs Corvonero

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17 maggio 1978

La primavera era definitivamente arrivata ad Hogwarts, anche se con un po di ritardo rispetto al solito. Finalmente la pioggia aveva smesso di cadere, i prati erano di un bel verde acceso, gli alberi e i fiori nel parco presero di nuovo vita e le giornate si fecero più calde e piacevoli.
Il tempo sembrava scorrere a velocità raddoppiata, e in un baleno arrivò il giorno dell'ultima partita di campionato di Quidditch, Grifondoro contro Corvonero.
L'aria nei giorni precedenti si era fatta sempre più tesa tra gli studenti, come solo una finale di Quidditch sa fare.
Entrambe le squadre erano forti, tanto che Corvonero era in testa solo per un centinaio di punti.
Era vero che James era il più bravo cercatore del castello, ma i corvi avevano degli ottimi cacciatori che avevano fatto sì che all'ultima partita contro Tassorosso segnassero così tanti punti che quando alla fine il cercatore dei tassi era riuscito a sottrarre per un pelo il boccino alle mani dell'avversario, Corvonero aveva comunque vinto con un bel margine. Perciò entrambe le squadre avevano la possibilità di vincere la Coppa e la tensione era palpabile.
A colazione quella mattina ogni giocatore veniva acclamato dalla propria casa e quindi la Sala Grande era più rumorosa del solito.
James venne accolto da grida e applausi che durarono almeno dieci minuti, almeno finchè la professoressa McGranitt non si avvicinò e minacciò tutti gli studenti di zittirli con un incantesimo.
«Ma prof che possiamo farci se adoriamo il nostro Capitano?» ribatté Sam Daisy, una ragazza del sesto anno che si era colorata il viso metà rosso e metà oro.
«Che vuole farci, prof, mi amano!» esclamò James sorridendo radioso.
La McGranitt li scrutò stringendo le labbra, poi disse «signorina Daisy non mi costringa a metterla in punizione per favore. Siamo tutti tifosi e tutti agitati, ma questo non vi autorizza a comportarvi come una banda di babbuini ubriachi! E lei signor Potter, non sia così compiaciuto, o tutto il peso del suo ego le impedirà di sollevarsi con la scopa!»
In molti scoppiarono a ridere mentre James faceva una faccia scandalizzata e Lily commentava «finalmente qualcuno che concorda con me!»
Ma la professoressa fece solo un paio di passi verso il tavolo degli insegnanti, si girò di nuovo e disse, molto seriamente, «ah, e Potter... fai in modo di acchiappare quel dannato boccino e di far vincere la nostra squadra. Voglio quella coppa di nuovo nel mio ufficio sta sera, visto che forse questo sarà l'ultimo anno che riusciremo a tenerla per così tanto tempo. Altrimenti vi boccio tutti agli esami!»
Si girò e a passo spedito se ne andò, lasciando tutti i Grifondoro a bocca aperta.
«Cavolo se è agguerrita!» mormorò Sirius fissando la figura della McGranitt.
«Giusto per non metterci sotto pressione» piagnucolò Frank, di un colorito pallido.
«Oh ma andiamo ragazzi! Possiamo vincere! Siamo o non siamo la squadra migliore che Grifondoro abbia mai avuto?» esclamò James guardando la tavolata, e tutti esultarono e gridarono «si!»
«E siamo o non siamo la squadra più forte di tutto il castello?» continuò James alzando la voce fomentando i compagni, che urlarono di nuovo in coro «si!»
«E allora scendiamo in campo e facciamogli vedere un'ultima volta chi comanda in questa scuola!» urlò ancora alzandosi in piedi sollevando un pugno in aria, e tutto il tavolo rosso-oro lo imitò esultando.
Dopo di che la squadra si diresse verso gli spogliatoi per infilare la divisa e quando sentirono lo stadio riempirsi, James li radunò a cerchio intorno a lui e disse, solennemente, «ok ragazzi, ci siamo. Siamo arrivati a questo giorno finalmente. Questa per molti di noi è la nostra ultima partita con questa maglia e con questa squadra e io non posso che essere orgoglioso di voi e di quello che abbiamo passato insieme. So che siamo pronti e che possiamo farcela! Perché ci siamo allenati tanto e perché siamo una grande squadra! Perciò, diamo tutti il massimo e solleviamo quella dannata coppa per l'ultima volta tutti insieme! Mi raccomando ricordatevi tutti gli schemi che abbiamo studiato e segnate come se non ci fosse un domani. Io terrò d'occhio il boccino e lo acchiapperò solo quando avremo almeno cento punti. Sirius, Emmeline e Jack cercate di segnare più che potete; Sarah e Mike tenete lontani i bolidi e cercate di buttare giù quanti più corvi potete; Frank, amico mio, sei il miglior portiere che conosco, perciò parale tutte e sii aggressivo! E io prenderò quel boccino. Forza Grifondoro!»
Esultarono ancora tutti insieme e poi uscirono in campo, sotto le urla e le esclamazioni dell'intera scuola.
«Ed eccoci signore e signori all'ultima partita del campionato di Quidditch di quest' anno!» urlò Jane Wash, giocatrice di Tassorosso che aveva sostituito Sullivan, con il megafono dalla tribuna del cronista.
«Ecco le due squadre che entrano in campo e prendono posto. I due capitani Potter e Davies che si stringono la mano. Tutti ai vostri posti e... via! Madama Bumb lancia in aria la pluffa e la partita comincia! Vance di Grifondoro la intercetta subito, scatta a destra e passa a Black, che schiva senza problemi un bolide e si avvicina agli anelli, è davanti al portiere Ritter di Corvonero, sta per tirare e... passa a Carter, che segna! Per Merlino è stato così veloce quel passaggio che il portiere non se ne è nemmeno accorto! Ottima mossa Grifondoro!»
Avevano cominciato davvero alla grande, le due squadre erano così agguerrite che i passaggi erano velocissimi. Jane faticava perfino a fare la cronaca e a stargli dietro.
Mezz'ora dopo erano a sessanta a sessanta, e gli animi erano davvero bollenti. I bolidi venivano scagliati con una ferocia assurda e la pluffa passava di mano in mano velocemente. Mentre James sorvolava il campo in cerca del boccino e ascoltava la cronaca, vide un bagliore sopra la tribuna Serpeverde. Controllò che il cercatore di Corvonero non se ne fosse accorto, ma qualche attimo dopo lo vide abbassarsi sulla scopa per prendere velocità e fiondarsi proprio da quella parte. Ovviamente non ci pensò un attimo e lo inseguì per impedirgli di prenderlo.
«Credo proprio che i cercatori abbiano avvistato il boccino gente! Eh sì eccolo lì!» urlò Jane indicando i due ragazzi che si spalleggiavano per acchiappare la pallina dorata.
«Guardate quel figo del capitano Potter come vola! Sembra un dio sceso in terra per... Si si scusi professoressa, ma non ho resistito» stava dicendo Jane.
Per fortuna Sarah, la battitrice di Grifondoro, tirò un bolide al cercatore di Corvonero che per poco non rischiò di cadere dalla scopa e James fu costretto a schivarlo, con il risultato che il boccino sparì.
«Gran bel bolide di Sarah, che riesce a distrarre il cercatore dei corvi, anche se ha allontanato quel bel fustone di Potter...»
«Ehi Wash! Piantala di provarci con il mio ragazzo o te lo tiro io un bolide in testa!» ruggì Lily qualche metro più in là della tribuna del cronista.
«Scusami Evans, hai ragione, ma non è facile non commentare con quel bel pezzo di... va bene, va bene prof, la smetto. Anche perché l'occhiata assassina della Evans mi è sembrata convincente. Comunque mentre i cercatori lottavano per il boccino i cacciatori Grifondoro hanno segnato altri quattro punti, questo vuol dire che siamo cento a sessanta per i grifoni!»
A quel punto l'adrenalina iniziò a scorrere veloce nelle vene di James: era giunto il momento di prendere quel boccino!
Scrutò il campo millimetro per millimetro, mentre sentiva l'avversario seguirlo e pedinarlo.
«Black è di nuovo in possesso della pluffa, ma viene attaccato da Wood e lascia andare la palla che viene presa da Miller. Ma anche lei non riesce a tenerla per colpa di un bel bolide tirato da Mike. Emmeline Vance prende la pluffa e scatta rapida verso gli anelli avversari. Passa a Carter, che la passa Black, poi di nuovo Vance e... segna ancora! Centodieci per Grifondoro!» urlò la Tassorosso.
Fu in quel momento che James lo vide: al centro del campo un bagliore dorato attirò la sua attenzione. Sta volta non esitò un secondo, si tuffò in avanti a tutta velocità e un attimo dopo fu affiancato dell'avversario.
La ragazza al megafono stava urlando incoraggiamenti a entrambi e tutto lo stadio era con il fiato sospeso a fissare i due cercatori che zigzagavano tra gli altri giocatori. Erano sempre più vicini, tesero le braccia, allungandosi sempre di più, e quando il cercatore di Corvonero stava quasi per chiudere le dita sulla pallina, James diede uno strattone alla scopa e scattò ancora in avanti, stringendo il boccino nella mano destra. Sul suo volto si aprì un enorme sorriso mentre alzava il pugno e urlava soddisfatto insieme a più di metà scuola. Si sollevò in alto con la scopa facendo un avvitamento che fece venire la nausea alla maggior parte degli spettatori e poi si diresse a tutta velocità verso il basso.
Volò verso la tribuna rosso-oro e individuò in un baleno una massa di capelli rossi, in piedi in prima fila che gli sorrideva radiosa. Frenò in modo che la scopa rimanesse a mezz'aria proprio davanti a lei e, sempre sorridendo, disse «Evans.»
«Potter» rispose lei cercando di trattenersi dallo scoppiare a ridere.
«Hai visto come sono stato bravo? Che dici me lo sono meritato un bacio?» chiese lui guardandola supplichevole. Lei si avvicinò di un passo, fece finta di pensarci qualche secondo, poi lo prese per il davanti della divisa e lo baciò.
Intorno a loro era il delirio, tutti urlavano e festeggiavano, ma loro non sentivano nulla se non le loro labbra le une sulle altre. Si staccarono, e guardandosi negli occhi si sorrisero radiosi. Poi Lily disse «vai a prenderti i tuoi meriti Capitano. Noi ci vediamo dopo, la tua squadra ti aspetta.»
«Ci vado solo perché me lo dici tu, ma sappi che tornerò presto, perché non ne ho mai abbastanza di questo» fece James e la baciò di nuovo.
Poi si separarono e James volò esultando verso la squadra che stava atterrando in quel momento. Si abbracciarono tutti insieme e Sirius urlò «abbiamo vinto, James! Abbiamo vinto!»
In quel momento arrivò Silente con in mano la grossa coppa del Quidditch e la consegnò a James che la alzò in aria mentre tutta la scuola applaudiva e festeggiava. Videro anche la McGranitt saltare euforica e sventolare una bandiera di Grifondoro, mentre gridava «quelli sono i miei ragazzi!»
Poi James venne sollevato e, sempre con la coppa in mano, venne lanciato in aria mentre i compagni gridavano «per il nostro Capitano hip hip urrà! Hip hip urrà!»
Alla fine furono sommersi dall' intera casa di Grifondoro, che aveva invaso il campo per poter abbracciare la squadra. Anche Emmeline venne acclamata e lanciata in aria visto che era stata lei a segnare l'ultimo punto che li aveva portati alla vittoria.
E quando alla fine i compagni la misero giù, si ritrovò faccia a faccia con Mark Davies, capitano e battitore dei Corvonero. Uscivano insieme da qualche mese anche se lui si era deciso da poco a rendere ufficiale la cosa e chiederle di diventare la sua fidanzata, così quando se lo ritrovò davanti erano entrambi un po in imbarazzo.
«Bella partita Emmeline, complimenti davvero» fece lui tutto rosso in viso.
«Bè grazie Mark. Anche voi siete stati molto bravi» rispose lei, poi si avvicinò e gli mise le braccia intorno al collo, mentre lui le avvolgeva i fianchi con le mani. Un secondo dopo le loro labbra erano incollate e un coro di fischi e applausi si levò dai compagni intorno a loro che avevano assistito alla scena. Quando si separarono continuarono a sorridersi ancora per un po, fino a quando la voce di Sirius li riscosse «ehi Davies, attenzione a dove metti le mani.»
I due si girarono e trovarono Sirius che li scrutava torvo a braccia conserte. Come se si fosse appena materializzato dal nulla apparve al suo fianco James che con la stessa espressione disse «allora chiariamo una cosa, Davies: questa ragazza, oltre ad essere incredibilmente bella e brava a Quidditch, è nostra amica, una di famiglia. Quindi sappi che se hai intenzioni poco nobili o le spezzi il cuore, noi spezziamo le ossa a te. Sono stato chiaro?»
Mentre Emmeline sorrideva, Mark sbiancò e balbettò «ehm... va bene Potter. Tranquilli, non ho nessuna intenzione di farle del male. Mi piace davvero Emmeline.»
«Bene, perché noi siamo come un pacchetto unico: se prendi lei prendi anche noi» disse Sirius sorridendo malandrino.
«Ragazzi, apprezzo il pensiero ma lo state spaventando» fece Emmeline.
«No tranquilla, Em. Va bene così. Sono contento che hai amici così premurosi, che si preoccupano per te. Quindi, Black, Potter, chiedo ufficialmente la vostra benedizione. Prometto che mi impegnerò seriamente e che tratterò bene Emmeline. Non le spezzerò il cuore, giuro» disse Mark porgendo la mano a James, davanti a lui.
Il moro lo scrutò per qualche attimo, poi si scambiò uno sguardo con Sirius, si aprì in un sorriso e strinse la mano del ragazzo davanti a lui.
«Bene! Ci fa molto piacere sentirtelo dire, Davies. Per questo ti diamo la nostra benedizione, ma sappi che ti teniamo d'occhio» dichiarò Sirius.
Emmeline scoppiò a ridere e strinse Sirius e James in un unico abbraccio, mentre gli sussurrava all'orecchio «grazie mille ragazzi.»
«Ehi Vance, quello sarebbe il mio uomo, potresti cortesemente mettere giù le mani?» disse una voce dietro di lei. Si girò e trovò Marlene che la scrutava cercando di trattenersi dal ridere, cosa che non riuscì a fare e infatti un attimo dopo saltò al collo dell'amica urlando «abbiamo vinto! Sei stata bravissima Em!»
«Grazie Marl» rise lei.
«E io non sono stato bravo?» disse Sirius mettendo un finto broncio.
Marlene abbracciò anche lui ridendo e gli disse «certo che sei stato bravo anche tu! Non fare il cagnolino offeso!»
Alla fine riuscirono a uscire dallo stadio solo promettendo ai compagni una festa memorabile in Sala Comune.
Quella sera i festeggiamenti durarono più del solito, e nessuno sembrava intenzionato a smettere di fare brindisi, ballare e scatenarsi.
Quella sera furono di nuovo solo dei ragazzi, dei giovani allegri e spensierati che si divertivano tutti insieme e festeggiavano la vittoria di una partita.

Ehilà ragazzi!
Scusate il ritardo, ma questi giorni sono un po frenetici!
Come state? Che periodaccio eh? Incrociamo le dita sperando che passi presto! Nel frattempo mi raccomando, evitate di radunarvi in tanti, evitate i posti affollati e mantenete la calma. Se ognuno di noi nel suo piccolo fa del suo meglio riusciremo ad uscirne.
Tornando al capitolo: volevo ringraziarvi per i commenti e le tante stelline che mi avete lasciato in questi giorni 😍😍😍
Mi avete reso felicissima!!! Grazie grazie grazie!
Continuate a seguirmi mi raccomando... ho in mente un capitolo che vi lascerà a bocca aperta!😎
A prestissimo, giuro!😘

P.s. un grande abbraccio a chi vive nelle zone rosse e a tutti quelli che stanno vivendo questa situazione sulla propria pelle
Vi sono vicina

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