10 ottobre 1978
Quel pomeriggio Lily e Marlene scesero in salotto dove i signori Potter stavano prendendo il tè, e Lily disse «ehi Euphemia, noi ragazze stiamo andando in un negozio di abiti da sposa babbano a dare un'occhiata, ti va di venire?»
Il volto della donna si aprì in un enorme sorriso emozionato e poi chiese «davvero vorresti che venissi anche io?»
Anche Lily sorrise e rispose «certo! Mi farebbe molto piacere avere anche il tuo parere.»
«Oh tesoro certo che vengo! Grazie!« esclamò alzandosi e andandola ad abbracciare.
«Vado a mettermi dei vestiti babbani allora» disse entusiasta mentre usciva dalla stanza.
«Grazie per averglielo chiesto Lily. L'hai resa estremamente felice» mormorò Fleamont sorridendo.
«Sono felice anche io, Fleamont. E poi vorrei davvero il suo parere, abbiamo i gusti molto simili noi due» rispose la ragazza.
«Mi raccomando, Marlene, non affaticarti troppo. Non voglio essere il solito vecchio suocero rompi pluffe, ma mi raccomando, ok?»
«Tu non sei ne vecchio ne rompi pluffe, Fleamont» disse Marlene ridendo e poi continuò «stai tranquillo comunque, non mi affaticherò. Ma non potevo certo lasciare questa povera ragazza nelle grinfie di Alice!»
Risero tutti insieme e l'uomo disse «molto coraggioso da parte tua.»
Qualche istante dopo ecco di ritorno Euphemia in abiti babbani «bene, sono pronta.»
«Perfetto, allora a dopo Fleamont» disse Lily salutando l'uomo con la mano.
«A dopo, ragazze. State attente.»
«Stai tranquillo caro, a dopo» disse Euphemia sorridendo.
Così le tre donne si avviarono verso il cancello della grande villa chiacchierando allegramente.
Dopo aver oltrepassato il cancello, si presero per mano e si smaterializzarono.
Apparvero in un vicolo vuoto nella Londra babbana.
«Allora, dove ci aspettano le altre?» chiese Euphemia.
«Proprio fuori dal negozio. È lo stesso dove siamo venute con Alice. Eccole là infatti» rispose Lily indicando Emmeline e Alice che guardavano la vetrina.
«Ehi voi due!» le chiamò Marlene quando si furono avvicinate.
Le due si girarono e poi corsero ad abbracciare le due amiche e a salutare Euphemia.
«Ciao ragazze» esclamò la donna.
«Signora Potter che piacere rivederla!» trillò Alice euforica.
«Anche per me tesoro, ma chiamami Euphemia per favore» sorrise la donna.
«Va bene Euphemia. Allora, come ci si sente a sapere che stai per diventare nonna?» le chiese Alice.
«Oh, Alice non immagini la gioia! Io e Fleamont siamo così contenti! Non pensavamo di riuscire a vedere i nostri nipotini vista la nostra età, e invece Sirius e Marlene ci hanno fatto questo splendido dono! E poi James e Lily che si sposano! Oh, come sono contenta!» esclamò Euphemia sorridendo e commuovendosi.
«Ok, tieni le lacrime per la scelta dell'abito, Euphemia. Su entriamo» disse Marlene sorridendo e prendendo sotto braccio la donna.
«Hai ragione, andiamo.»
Entrarono nel negozio dove una graziosa ragazza bionda stava appendendo un enorme abito bianco ad una stampella.
Si voltò al suono della campanella della porta e sorridendo esclamò «buona sera, ragazze. Posso esservi d'aiuto?»
«Si grazie, vorremmo vedere qualche abito» disse Alice con voce squillante.
«Oh molto bene, quando ti sposi?» domandò la ragazza educatamente.
«Oh no, non sono io a sposarmi. Io ho già dato un paio di mesi fa» rispose lei ridendo «ho acquistato l'abito qui insieme a Carol.»
«Ah scusatemi... chi è la sposa allora?» chiese la ragazza perplessa guardandole tutte.
Lily fece un profondo sospiro, avanzò di un passo e disse «sono io.»
«Non far caso alla sua faccia, non la sta costringendo nessuno a sposarsi. È che odia i vestiti e soprattutto fare shopping» spiegò Marlene alla commessa.
La ragazza sorrise divertita e disse rivolta a Lily «ho capito. Va bene non preoccuparti, non sei la prima non amante dello shopping che viene. Cercheremo di rendere questa esperienza meno dolorosa possibile, che ne dici?»
«Grazie mille» rispose la rossa sollevata mentre Alice alzava gli occhi al cielo.
«Bene, allora io sono Rose» si presentò porgendo la mano a Lily.
«Piacere, io sono Lily e loro sono Alice, Marlene, Emmeline ed Euphemia.»
Dopo le presentazioni la ragazza le condusse in una stanza dove al centro c'erano dei divanetti rossi davanti ad un grande specchio.
«Bene, accomodatevi qui mentre noi andiamo in camerino e iniziamo a provare qualcosa» disse Rose alle ragazze e poi con Lily varcarono un'altra porta ed entrarono in un altra stanza, dove c'erano abiti appesi ovunque.
Lily si guardò intorno un po intimorita. C'erano così tanti abiti, di tutti i colori, dal bianco candido, al rosa cipria, all'avorio.
E di ogni modello: lunghi, corti, stretti, larghi, con le spalline, senza spalline...
"Come diavolo farò a trovare il mio abito in mezzo a questo delirio di pizzo, merletti, e altre stoffe di cui non so nemmeno il nome?!" Si ritrovò a pensare la ragazza.
«Allora, innanzitutto devo chiederti se hai qualche idea, qualche preferenza di modello, così da restringere il campo» esordì Rose sorridendo.
«Bè, come avrai capito non me ne intendo molto. Ho sfogliato qualche rivista ma non ho un' idea ben precisa. So solo che non voglio nulla di pomposo o da principessa» rispose lei un po a disagio.
«Va bene, Lily stai tranquilla. Troveremo quello che fa per te. Come colori preferisci andare sul classico con il bianco o vuoi qualcosa di diverso come il rosa o l'avorio?»
«Ehm... no, credo sul bianco o sul panna al massimo. Vorrei qualcosa di semplice, ma allo stesso tempo elegante e bello» rispose lei convinta.
«Bene, è già qualcosa credimi» disse Rose sorridendo e poi continuò «preferisci un taglio a sirena oppure vuoi qualcosa di più stretto?»
«Non sono sicura di amare il taglio a sirena.»
«Ok, allora tu entra in camerino e mettiti questa» disse Rose porgendole una vestaglia di raso, poi aggiunse «io vado a prendere due o tre abiti e poi cominciamo.»
Rose tornò dieci minuti con tre abiti che appese fuori dal camerino, poi prese il primo ed entrò.
Il primo abito che mostrò a Lily aveva il corpetto in pizzo, con una scollatura a cuore e la gonna svasata in tulle.
Rose aiutò Lily ad indossarlo e mentre le allacciava la zip sulla schiena le chiese «allora, come si chiama il fortunato?»
Lei le sorrise dallo specchio e rispose «si chiama James.»
«E avete la stessa età? Mi sembri molto giovane.»
«Si abbiamo entrambi diciotto anni» mormorò Lily sorridendo dolcemente.
«Che bello essere così innamorati già alla vostra giovane età! Secondo me l'amore non ha età e va dimostrato sempre e comunque. Non importa se siete giovani, l'importante è che vi amiate» disse Rose sorridendo e allacciando una cintura brillantinata sulla vita di Lily.
«Si, la penso come te» concordò Lily.
«Ok, andiamo a farci vedere dalle tue amiche. E Lily... scusami la domanda, ma la signora è tua mamma?» fece Rose aprendo la porta.
«Oh no, non è mia mamma. È mia suocera in realtà, ma è diventata come una madre da quando ho perso la mia quasi un anno fa» rispose Lily.
«Oh Lily scusami! Mi dispiace tanto!» esclamò la ragazza mortificata.
«Tranquilla, non fa niente. Va tutto bene, ho imparato a conviverci. Ora andiamo prima che la mia amica Alice venga a cercarci qua dietro. È capace di tutto quella lì in un negozio di vestiti» disse Lily sorridendo.
La ragazza annuì e insieme tornarono nella stanza con lo specchio.
Un coro di "ohhhh" le accolse quando fecero il loro ingresso e le ragazze e Euphemia iniziarono subito a commuoversi.
«Sei bellissima, Lily» mormorò la signora Potter asciugandosi gli occhi con un fazzolettino.
«Ma state già piangendo? È solo il primo» le prese in giro Lily posizionandosi davanti a loro e guardandole sorridendo, poi si girò verso lo specchio.
Non credeva che fosse possibile, ma inaspettatamente si trovò bella.
Era sempre stata molto critica con se stessa, nonostante non fosse una fissata con l'aspetto fisico. Pensava di essere una persona molto normale, nulla di che in confronto alle sue amiche. Non aveva il fisico slanciato e snello di Emmeline e nemmeno gli occhi ammalianti di Marlene.
Il suo fisico minuto e le sue miriadi di lentiggini non la facevano certo spiccare nel gruppo. O almeno era quello che credeva: di certo la popolazione maschile di Hogwarts la pensava diversamente. Lily Evans spiccava eccome con i suoi capelli rossi, gli occhi così verdi da sembrare smeraldi e la forza di un tornado.
Non a caso aveva fatto innamorare il ragazzo più popolare e bello del Castello.
In quel momento comunque si sentì veramente bella. L'abito la fasciava perfettamente ed era semplice ma molto elegante.
«Allora, ti piace?» domandò Emmeline impaziente.
«Si, mi piace. Mi sento bella» rispose lei continuando a guardarsi allo specchio.
«Vuoi provare lo stesso gli altri abiti che avevo portato in camerino?» chiese Rose.
«Si, voglio provarli, per essere sicura che sia questo quello giusto.»
Così lei e Rose tornarono in camerino.
Il secondo abito che Lily indossò era senza spalline e aveva un corpetto a fascia incrociata decorato con perline.
La gonna scendeva un po svasata ed era decorata con qualche perlina sparsa qua e là.
Quando la ragazza tornò nella stanza dove le altre la aspettavano, non la accolsero come con il primo abito.
«Non vi piace?» chiese Lily prima di girarsi verso lo specchio.
«Mmm non è brutto... Però non mi convince» rispose Alice guardando l'abito con occhio critico.
«Non so, Lily... forse è fin troppo semplice...» disse Marlene mentre anche Emmeline e Euphemia annuivano.
«Si forse avete ragione... l'altro era più bello» mormorò Lily guardando l'abito da diverse angolazioni.
«Concordo con voi... non ti valorizza per niente» disse Rose.
«Vieni, ne ho un altro che voglio farti provare.»
Il terzo abito che Lily mostrò alle ragazze aveva una scollatura a barca in pizzo e un taglio a trapezio. Era tutto decorato con perline, pizzo e decorazioni brillanti che impreziosivano molto l'abito.
Le ragazze sta volta la accolsero di nuovo con esclamazioni di gioia.
«Anche questo è bellissimo Lily» esclamò Emmeline.
«Si è davvero stupendo, Lils» concordò Marlene.
«È molto bello, ma io preferivo l'altro» disse invece Alice.
«Tu che ne pensi tesoro?» domandò Euphemia dolcemente.
«Mmm non lo so... mi piacciono entrambi...» mormorò Lily guardandosi allo specchio. Mentre le ragazze commentavano l'abito e lo paragonavano all'altro, Rose scrutò attentamente Lily. La ragazza era silenziosa mentre si guardava allo specchio e sembrava non ascoltare le chiacchiere delle amiche.
Rose pensò che Lily non aveva assolutamente trovato il suo abito ancora. Ne aveva viste talmente tante di spose che ormai riconosceva ogni singola espressione sui loro volti. E quella che aveva quella giovane ragazza non era per niente l'espressione che avrebbe dovuto avere se avesse trovato l'abito giusto.
Si guardò intorno, scartando mentalmente ogni abito che pensava non andasse bene per quella giovane sposa, poi ebbe un illuminazione.
Le venne in mente un abito che era arrivato in negozio proprio qualche giorno prima. Non era proprio l'abito che Lily aveva descritto quando era arrivata, anzi forse era il contrario. Ma a Rose sembrò che Lily non avesse le idee chiare e che forse si stesse facendo condizionare un po da qualche pregiudizio o idea che si era fatta mentalmente.
Così pensò che tanto valeva tagliare la testa al toro e provare a proporlo. Era convinta quasi al cento per cento che fosse quello di cui aveva bisogno la ragazza e così disse «va bene, Lily che ne dici di riprovare il primo?»
La ragazza sussultò impercettibilmente, riscuotendosi dai suoi pensieri e annuì seguendo la bionda. Quando furono di nuovo in camerino Rose disse «senti Lily, posso farti provare un abito che secondo me ti starebbe un incanto? Non è proprio quello che mi hai descritto all'inizio, però forse provandolo cambierai idea.»
«Ehmm va bene, Rose» mormorò Lily dubbiosa e anche un pochino preoccupata.
Qualche minuto dopo la bionda tornò con un altro abito: aveva una gonna composta da vari strati di tulle a trapezio che a Lily sembrò enorme, un corpetto con del leggero pizzo e le maniche lunghe. Le maniche erano fatte di un tessuto quasi trasparente, decorate con del pizzo all' altezza dei polsi e sul décolleté erano presenti dei piccoli brillantini che impreziosivano molto l'abito. Sull'orlo della gonna c'era lo stesso pizzo presente sulle maniche. Era molto elegante, ma allo stesso tempo delicato e giovanile.
«Che gonna enorme» commentò subito Lily.
«Sembra più ingombrante di quello che è» rispose Rose facendole l'occhiolino e aiutandola ad infilarlo.
Una volta allacciato, le mise sotto il seno una delicatissima cintura bianca di raso e poi disse tutta euforica «sono sicura che piacerà a tutti, anche a te.»
Lily, un po dubbiosa, la seguì nell'altra stanza per potersi guardare allo specchio e ascoltare i pareri delle amiche.
Non appena entrò le altre, che discutevano animatamente dei vestiti, si bloccarono a guardarla a bocca aperta.
«Bè? Che ve ne pare? Non vi piace?» chiese loro perplessa.
Poi Euphemia scoppiò in lacrime, sta volta peggio di prima ed esclamò «sei un incanto!»
Anche le altre si stavano commuovendo e Marlene, con voce rotta, disse «questo abito è stupendo Lils. Sembra fatto apposta per te.»
«Magnifico» esclamarono in coro Alice e Emmeline.
Così Lily si girò e si guardò allo specchio per la quarta volta.
Quello che vide la lasciò a bocca aperta. Stentava perfino a riconoscersi.
L'abito le calzava a pennello. Le decorazioni sul corpetto rendevano gli occhi di Lily ancora più brillanti e la gonna, nonostante fosse abbastanza larga, era bellissima e per nulla ingombrante come aveva pensato lei.
Sentì il cuore iniziare a batterle forte, le labbra incurvarsi in un sorriso e un lungo brivido sulla schiena.
Era quello l'abito giusto per lei, non aveva alcun dubbio.
Non si rese nemmeno conto delle lacrime che scivolavano sulle sue guance finché Rose non le porse un fazzolettino.
«È lui, Rose» dichiarò asciugandosi le guance e sorridendole dallo specchio.
«Lo so» rise la ragazza.
«Ho trovato l' abito!» esultò voltandosi di nuovo verso le ragazze che si lasciarono andare ad esclamazioni di gioia e lacrime.
Poi si alzarono e si fiondarono ad abbracciarla.
«James rimarrà secco!» disse Emmeline ridendo.
«Già, avrà sicuramente la faccia da pesce lesso come al solito» fece Marlene ridendo a sua volta.
«Ah allora ve ne siete accorte anche voi? Pensavo di essere l'unica!» esclamò Euphemia scatenando altre risate.
«Credi che gli piacerà?» chiese Lily alla suocera.
«Oh tesoro ne sono certa! È un abito bellissimo e poi credo che a James piaceresti anche con un sacco dell'immondizia addosso» rispose la donna accarezzandole una guancia e ridendo insieme a lei.
«Non avrei mai pensato che potesse piacermi un abito come questo. Pensavo che il genere "principessa" non facesse per me, invece lo trovo stupendo. Ha questo corpetto così particolare ma non esagerato.... lo adoro!»
«Potremmo anche acconciare i capelli così» disse Emmeline sistemando i lunghi capelli rossi di Lily in uno chignon e guardandola allo specchio.
«Oh si così risalta anche di più il corpetto e il décolleté!» esclamò Alice.
«Sembri cenerentola» sorrise Rose guardando Lily.
«Chi è cenerentola?» sussurrò perplessa Emmeline.
«Si è vero, Rose» disse Lily e poi, in un sussurro «te lo spiego dopo Em.»
«Qui ci vuole una foto! Mettetevi tutte vicine» esclamò Rose prendendo una macchina fotografica Polaroid.
Tutte si strinsero intorno a Lily, sorridendo radiose come non mai e un attimo dopo Rose scattò e dal davanti della macchina uscì un piccolo quadratino dove a poco a poco apparvero tutte loro.
«Wow sembra quasi una magia! Astuti questi babbani!» mormorò Alice colpita.
Dopo aver ammirato un altro po l'abito, aver provato qualche acconciatura al volo, Lily si cambiò e tornò vestita e pronta per uscire insieme alle altre.
Così, una volta sulla porta, salutò Rose «grazie di tutto Rose. Non lo avrei mai trovato senza di te.»
«Oh, ma figurati. Sono stata contentissima di averti aiutato e mi sono divertita un sacco con voi! Ci vediamo tra un mese per la prima prova, va bene?» rispose lei sorridendo radiosa.
«Certo! Allora a presto, e grazie ancora!» fece Lily con un gran sorriso salutandola con la mano insieme alle altre.
Una volta fuori si avviarono verso il vicolo dove erano arrivate, per smaterializzarsi, chiacchierando allegre.
«Ragazze che ne dite di una cenetta tutte insieme a casa nostra?» propose Marlene.
Lei e Sirius infatti, si erano trasferiti da poco in una nuova casa.
Grazie ad un eredità che Sirius aveva ricevuto da poco da uno zio morto qualche tempo prima, l'unico che non lo riteneva un traditore, era riuscito a comprare una bellissima casetta su una spiaggia nel Kent.
Non era un' enorme villa, come quelle a cui erano abituati i ragazzi, anzi era piccolina, ma la vista che avevano sul mare li ripagava di ogni cosa. Avevano deciso che non volevano nulla di esagerato, e visto che comunque non navigavano nell' oro e che volevano riuscire a farcela da soli, quando avevano visto quella splendida casetta se ne erano subito innamorati e non ci avevano pensato due volte ad acquistarla.
La casa era su due piani: al primo si trovava la cucina, un salotto e uno studio; il secondo invece era composto da tre camere da letto e due bagni, di cui uno nella camera patronale.
Era arredata con colori chiari e tenui e tutto richiamava il mare. Era una casa stupenda.
«Non vorremmo disturbarti, Marl. Sarai stanca» rispose Alice.
«Ma quale stanca! Non ho fatto nulla! E poi è una vita che non passiamo del tempo insieme!» ribattè Marlene.
«Su questo hai ragione» concordò Emmeline.
«Va bene se sei convinta che non sei stanca e che non disturbiamo allora accettiamo» acconsentì Lily che aveva paura che l'amica si sentisse un po trascurata ora che era costretta a stare a casa.
Marlene fece i salti di gioia e così mandarono dei patronus ai ragazzi per avvertirli che si sarebbero trovati tutti a casa di Sirius e Marlene.
Salutarono Euphemia, che disse che sarebbe tornata a casa da Fleamont, e tutte insieme si smaterealizzarono.
Una volta a casa, si accomodarono tutte in salotto mentre Lily preparava il tè.
«Allora Em, come va con Edgar?» chiese Alice maliziosa.
«Oh ragazze un disastro! Non riesco a concludere mai nulla con lui!» rispose la ragazza dispiaciuta.
«Ma perché fa così il difficile?» sbottò Lily tornando con il tè.
«Bè il motivo principale credo sia perché le relazioni tra medimaghi e specializzandi non sono ben viste, e poi credo che pensi di essere troppo grande per me. Così ogni volta che cerco di avvicinarmi un po, lui trova una scusa e scappa. Ma io sento che lui prova le stesse cose che provo io, ragazze» spiegò Emmeline.
«Non mi sembra così vecchio per te! Voglio dire non avrà nemmeno trent'anni!» commentò Alice indignata.
«No infatti, ma non so più che fare con lui» mormorò Emmeline sospirando.
«Secondo me devi buttarti Em. Digli quello che provi e quello che vuoi da lui e mettilo alle strette. Così almeno saprai quello che pensa e se non proverà le stesse cose che provi tu almeno potrai metterti l'anima in pace» disse Marlene decisa.
«Si sono pienamente d'accordo con Marl» concordò Lily.
«Già, forse avete ragione ragazze» disse lei sorridendo un po rincuorata.
«E la vita matrimoniale come va, Alice?» chiese Lily con un sorrisetto malandrino sulle labbra:
Alice arrossì di botto mentre le amiche ridevano e poi rispose «va molto bene, grazie. È bello vivere da soli, avere del tempo da passare insieme, poter fare quello che vogliamo... mi piace molto, si. E a breve lo proverete tutte.»
«Forse voi... non io...» borbottò Emmeline.
«Oh Em certo che si! Vedrai che appena farai un passo avanti con Edgar lui si lascerà andare e potrete stare insieme! Ne sono certa» esclamò Lily convinta.
Passarono il pomeriggio a chiacchierare e ridere e scherzare, finché verso sera arrivarono James, Frank e Sirius.
«Ehi bellezze!» Le salutò Sirius entrando e andando subito a baciare Marlene.
«Come stai? Sei stanca?» le chiese premurosamente.
«Sto bene, Sir. Ci siamo divertite tantissimo oggi» rispose Marlene radiosa.
«Ehi futura signora Potter» esclamò James baciando Lily sulla fronte.
«Ciao signor Potter» sorrise lei.
«Come è andata?» le chiese lui sedendosi sul bracciolo del divano accanto a lei.
«Oh James è andata benissimo! Ho trovato l'abito perfetto! Anche tua madre pensa che ti piacerà!» rispose Lily al settimo cielo.
«È venuta anche lei?» domandò James stupito.
«Si, gliel'ho chiesto io e lei sembrava così contenta» disse Lily con un sorriso.
«Sei stata davvero gentile, amore. E così hai trovato l'abito? Sono così curioso di vederlo!» disse James con un gran sorriso.
«Scordatelo Potter, porta male!» esclamò Alice stretta tra le braccia di Frank.
In quel momento suonò il campanello e Sirius andò ad aprire.
Sulla porta c'erano Remus e Peter.
«Ehi Felpato!» esclamò Remus abbracciando l'amico.
«Ciao ragazzi!»
«Ciao Sir» lo salutò Peter sorridendo.
Una volta tutti in salotto presero a chiacchierare del più e del meno, fino a che non fu ora di cena.
Euphemia aveva insistito perché Betsy l'elfa aiutasse Marlene con la casa e a cucinare visto che lei doveva stare a riposo.
Perciò presero posto intorno al grande tavolo della cucina dove l'elfa aveva servito la cena.
Passarono una bellissima serata tutti insieme, spensierati come non lo erano da tanto.Ehilà bella gente! Come va la vita?
Scusate l'attesa, finalmente sono di nuovo qui con un nuovo capitolo!
Allora che ne dite? È un capitolo molto semplice e tranquillo ma ci vogliono anche questi ogni tanto 😅 e poi nonostante tutto mi è piaciuto molto scriverlo. Non so se sono riuscita a descrivere bene gli abiti, per questo vi metto una foto dell'abito che sceglie Lily. Io lo trovo meraviglioso 😍
Fatemi sapere 😉
Vi adoro❣
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Il Legame Che Ci Unisce
FanfictionMi sono immaginata molte volte come potesse essere la storia prima di Harry Potter, la storia dei suoi genitori, di come si sono conosciuti e innamorati. Ma anche la storia e le avventure dei Malandrini. E così mi trovo qui, a mettere nero su bianco...